X Congresso Nazionale Medicina Democratica – 13/16 ottobre 2022 Torino

Presentazione a cura di Enzo Ferrara Direttore editoriale della rivista Medicina Democratica

pubblicata sul numero di ottobre del mensile Lavoro e Salute

In versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-ottobre-2022/

PDF http://www.lavoroesalute.org/

Rimandato più volte a causa del Covid, dopo più di quattro anni dal precedente
appuntamento tenutosi presso l’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli nell’aprile 2018,
si svolgerà a Torino dal 13 al 16 ottobre 2022 il nuovo Congresso di Medicina
Democratica, presso la sede del Centro Studi Sereno Regis, in via Garibaldi 13. Il titolo
scelto per questo decimo appuntamento nazionale del Movimento di lotta per la salute –
fondato nel 1976 dal medico milanese Giulio Alfredo Maccacaro e dal Gruppo di
Prevenzione ed Igiene Ambientale del Consiglio di Fabbrica della Montedison di Castellanza
guidato da Luigi Mara – è Pandemia ultima chiamata: tutela dell’ambiente e della salute
strumenti e iniziative per una salute di tutt* e per tutt*.

I Congressi di Medicina Democratica sono finalizzati ad approfondire le prospettive di intervento
dell’associazione nei campi di attività statutari: la tutela della salute e dei servizi sanitari (difesa ed
estensione del servizio sanitario pubblico e universale); la difesa dell’ambiente nei luoghi di vita e
di lavoro; tutela dei diritti (in particolare quelli connessi a tre leggi fondamentali per la salute
pubblica in Italia, tutte approvate nel 1978: la Riforma sanitaria, la Legge Basaglia su manicomi e
salute mentale e la Legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza). Medicina Democratica
opera infatti da quasi 50 anni per la tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro. Ha contribuito
all’approvazione della riforma sanitaria del 1978, ha sostenuto lavoratori e cittadini in numerose
iniziative a tutela dell’ambiente e della salute, anche in campo giudiziario (processi di Porto
Marghera, Eternit, Manfredonia, Marlane, Thyssen-Krupp, e molti altri) e in tema di esposizione
all’amianto (Eternit, Pirelli, Breda) come pure in difesa della sanità pubblica, anche con ricorsi al
TAR contro le politiche di smantellamento dei servizi pubblici di cura, tutela e prevenzione
sanitaria.

Questo X Congresso Nazionale sarà un’occasione importante per riprendere il filo di un
discorso solidaristico e partecipativo sul bene comune della salute, interrotto e reso ancor
più aspro dal Covid – si pensi a quanto accaduto in particolare nelle strutture per anziani,
disabili e malati cronici – e dagli scossoni che in questi anni hanno contribuito a minare
soprattutto dal punto di vista politico e culturale, prima ancora che economico, i principi
fondamentali di tutela della salute sanciti nel nostro paese con la legge 883/1978 istitutiva
di un Servizio Sanitario Nazionale universalistico, gratuito e finanziato dalla fiscalità
generale.

Le diverse sessioni dedicate a Salute e Sanità, alle conseguenze del PNRR in campo
sanitario, a Salute e Diritti, Ambiente e Salute e alla Salute Mentale approfondiranno i temi
della trasformazione dei servizi sanitari a partire da quanto accade in Lombardia sotto la
guida del binomio Fontana-Moratti – entrambi attesi con ruoli di primo piano nelle
istituzioni politiche a venire, vicine al Ministero della Salute del prossimo Governo italiano
di estrema destra – artefice della definitiva privatizzazione e commercializzazione del
“Sistema” Sanitario in Lombardia, con associati lo sconvolgimento del concetto stesso di
salute, così come dei criteri di valutazione di efficienza di servizi e prestazioni offerti,
basati oggi sul profitto e non più sul ritorno di benessere e salute della popolazione e del
territorio. Il ruolo degli epidemiologi, così straordinariamente attuale durante la pandemia,
risulterà fondamentale per una valutazione oggettiva degli esiti delle riforme passate e in
corso, mentre l’ultimo rapporto Onu sull’indice di sviluppo umano (settembre 2022) registra per la
prima volta una riduzione degli standard per due anni consecutivi (2020 e 2021); si tratta, secondo i
funzionari delle nazioni unite, di un “immenso declino” per il 90 % degli abitanti del pianeta – Stati
Uniti compresi – la cui attesa di vita, l’istruzione e il PIL pro capite sono ritornati ai livelli del
2016.
Soprattutto a causa della pandemia assistiamo insomma a un arretramento dei livelli di sviluppo
anche in Occidente dopo circa 80 anni di crescita quasi ininterrotta. Sarà perciò essenziale porre
attenzione ai possibili effetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) tema su
cui porteranno analisi e contributi, fra gli altri, Chiara Giorgi, Ivan Cavicchi, Maria Elisa Sartor,

Vittorio Agnoletto ed Edoardo Turi. Il PNRR è stato ideato durante la pandemia, quando
i leader dell’UE hanno concordato un piano di ripresa per riparare i danni economici e sociali
causati dall’emergenza sanitaria da Coronavirus e per gettare le basi utili a rendere le economie e le
società dei paesi europei più sostenibili, resilienti e preparate alla transizione ecologica e digitale.
Sarà pertanto il tema della transizione legata agli esiti del PNRR sui temi di salute e sanità
uno dei temi centrali del Congresso che pone fra i propri principali obiettivi quello di
individuare e definire una piattaforma comune propositiva per riattualizzare i principi della
riforma del 1978, rivendicata ancora e sempre come riferimento programmatico e base
delle vertenze, attorno al quale è possibile definire campagne specifiche con valenza
nazionale su temi riguardanti, per esempio, progetti di legge regionali, la gestione delle
liste d’attesa e la definizione dei livelli essenziali di assistenza (LEA).

La situazione piemontese sarà analizzata da interventi di rappresentanti delle associazioni
sindacali e da studiosi locali del diritto costituzionale, anche per definire dei limiti ai vincoli
posti dalle agende economiche e ribadire la priorità assoluta della salute su ogni altra
possibile voce di bilancio in campo sanitario ma anche ambientale – come per la
Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) della Nuova Linea Alta Velocità Torino Lione avviata
nel 2021, coordinata dalla Regione Piemonte e in corso di definizione in questi mesi.  
Salute e Diritti e la Sicurezza sul Lavoro saranno temi trattati, fra gli altri, dalla Sezione
delle Vittime del Lavoro di Medicina Democratica con interventi anche della Rete
Nazionale Lavoro Sicuro, dell’associazione Il Mondo che Vorrei creata dai parenti delle
vittime dopo la strage alla stazione di Viareggio del 29 giugno 2009 e, infine, da
rappresentanti delle associazioni di vittime dell’amianto –il Piemonte è la regione italiana con
il maggior numero di Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche (Pieve Vergonte, Serravalle
Scrivia, Balangero, Casale Monferrato, più Cengio al confine con la Liguria), questi siti coprono il
4 % del territorio regionale rispetto a una media nazionale dello 0,6 % e due di essi, Casale e
Balangero, sono stati legati alla estrazione e lavorazione dell’amianto. Un’altra proposta del
Congresso è infatti quella di focalizzare il tema delle stragi sul lavoro in connessione con la crisi
ambientale e la sicurezza sociale (dal ponte Morandi alla stazione di Viareggio, alla Thyssen Krupp,
agli stabilimenti Eternit di Casale, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli).

Le correlazioni fra ambiente e salute saranno trattate con attenzione anche agli aspetti
storici – per esempio con la sociologa Laura Centemeri che interverrà sull’esperienza di
Seveso – e in relazione all’inasprimento della crisi climatica e ambientale. Quest’ultima,
sarà affrontata anche con la proiezione nel corso del convegno (venerdì 14/10 h: 21.00)
del documentario Chemical Bros di Massimiliano Mazzotta, premiato all’ultima edizione di
Cinemambiente per il suo messaggio di denuncia dell’inquinamento dovuto alla catena industriale
del fluoro “attraverso un viaggio che dalla Sardegna passando per il Veneto arriva in Gran Bretagna
e pone l’attenzione su una tematica sempre attuale: contrastare una economia basata sulla
produzione sfrenata di oggetti di uso comune, che antepone gli interessi economici a discapito del
benessere della comunità e dell’ambiente” – come recita la motivazione del riconoscimento
“Ambiente e società” attribuito a questo lavoro cinematografico dalla giuria torinese.
Un ulteriore approfondimento sarà dedicato a una critica della visione corrente della “transizione
ecologica” – che per esempio ha assurdamente portato la cosiddetta tassonomia europea a
riconoscere i settori del gas e del nucleare nell’elenco delle attività economiche eco-sostenibili – e
all’individuazione invece di azioni e contenuti fondamentali per il cambiamento verso la
riconversione ecologica delle produzioni (energetiche e non) e dei consumi, con l’aiuto dei ragazzi
di Fridays for Future, rappresentanti del Movimento No-Tav e della Società internazionale dei
medici per l’ambiente (ISDE).  
Una sessione, curata da Emanuela Bavazzano, sarà dedicata alla salute mentale tra prevenzione e
gestione assistenziale: si proporrà uno sguardo sulla realtà italiana del dopo riforma con una
prospettiva il più possibile inclusiva, fino a evidenziare relazioni per i malati mentali con altri tipi di
emarginazione e reclusione, come quello relativo ai migranti e in particolare al loro diritto alla
salute, con una analisi delle condizioni esistenti nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR)
usati sul suolo italiano per identificare e deportare i “migranti irregolari”, luoghi inumani di cui chiedono la chiusura numerose organizzazioni che lamentano la permanenza eccessiva dei migranti
e in condizioni di degrado in queste strutture.

L’ultima giornata del Congresso sarà dedicata all’assemblea di Medicina Democratica, che
dopo il triennio di presidenza di Marco Caldiroli dovrà svolgere gli adempimenti statutari e
rinnovare gli incarichi di responsabilità del Direttivo, del presidente e dei vicepresidente
(uno per il Sud e uno per il Nord Italia) e anche della redazione della rivista – organo di
diffusione, formazione e informazione di Medicina Democratica – ribadendo le linea di
attività e di programma per il prossimo, sicuramente molto complesso, triennio.

www.medicinademocratica.org

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