Una serata anticomunista su La7

Il doc di Ezio Mauro su #Lenin ieri sera su #La7 ha raccontato la rivoluzione d’ottobre con i toni di Furet e del Libro nero.
Emblematico che un giornalista considerato “di sinistra”, ex direttore di Repubblica, usi i toni degli storici della Restaurazione contro la rivoluzione francese. Valditara lo farà proiettare nelle scuole?
Ezio Mauro ci aveva già raccontato in occasione del centenario del Pci, con La trasmissione e il libro ‘La dannazione’, la bufala che fu la scissione di Livorno a provocare l’ascesa del fascismo. Me ne ero occupato nel 2021: https://www.kulturjam.it/polit…/dannazione-della-sinistra/
Sul ‘nuovo anticomunismo’ egemone anche a sinistra dal 1991, consiglio un saggio di Enzo Traverso: maurizioacerbo.it/blogs/?p=5546
Come scriveva Victor Serge, l’autore delle imprescindibili ‘Memorie di un rivoluzionario”:
“I reazionari hanno un interesse evidente a confondere il totalitarismo staliniano, sterminatore dei bolscevichi, con il bolscevismo”: TRENT’ANNI DOPO LA RIVOLUZIONE RUSSA (1947)
maurizioacerbo.it/blogs/?p=6206
Il documentario, che è seguito dopo, su Hitler e Stalin era talmente forzato nella ricostruzione da indignare persino un antistalinista come me.
Al fondo c’è una lettura del #Novecento che pone comunismo e nazismo sullo stesso piano come ha fatto una risoluzione del parlamento europeo nella scorsa legislatura con il voto anche del PD insieme ai fascisti (segretario nazionale Nicola Zingaretti).
https://left.it/2019/09/23/la-risoluzione-della-vergogna
L’egemonia neoliberista, seguita alla cosiddetta “morte del comunismo” dichiarata nel 1989-1991 dagli apologeti del capitalismo, si è accompagnata all’affermazione dell’anticomunismo come racconto ideologico dominante di questa epoca di strapotere capitalistico e di post-democrazia.
Chi scrive pensa che sulla vicenda storica del comunismo novecentesco, dall’ottobre 1917 al dicembre 1991, bisogna esercitare con spirito di verità il massimo di critica e riflessione storica come Karl Marx fece per tutta la vita al riguardo della rivoluzione francese. E non è accettabile alcun negazionismo sugli orrori dello stalinismo e anche su quelli – assai più giustificabili – del periodo precedente. La verità è sempre rivoluzionaria e le classi subalterne per non rimanere tali debbono imparare dalle esperienze storiche di cui sono state protagoniste. Noi comunisti democratici non possiamo certo avere remore in tale direzione. Tra i nostri riferimenti imprescindibili di comunisti democratici abbiamo Antonio Gramsci e Rosa Luxemburg, le tradizioni del comunismo italiano fino a Ingrao e Berlinguer (di cui sono stati espressione critica anche Magri e Rossanda), del socialismo di sinistra da Basso a Panzieri e della “nuova sinistra”.
Nel centenario della Rivoluzione sono intervenuto alla celebrazione internazionale che si tenne a San Pietroburgo, come l’ha ribattezzata il restaurato capitalismo russo, e ho reso omaggio a Lenin e ai suoi compagni sterminati da Stalin: www.rifondazione.it/primapagina/?p=31703#gsc.tab=0
Ma altra cosa è la riscrittura della storia imperante.
Tutti coloro che si dicono antifasciste/i dovrebbero riflettere sul fatto che questa narrazione ha rilegittimato le estreme destre (post?)fasciste in tutto il mondo.
Il congresso degli Stati Uniti ha appena approvato una legge contro il comunismo che è il bersaglio ideologico di Trump. Come avvisava Victor Serge nel testo del 1947 che ho citato l’attacco al comunismo, come accadde già negli anni ’20 e ’30, diventa attacco al marxismo in generale e poi alla democrazia e allo stesso liberalismo.
Quanto alla balla che il Novecento sarebbe stato un secolo di pace e democrazia senza i bolscevichi segnalo che non ci sarebbe stata la Rivoluzione russa (e neanche il fascismo) senza la Prima Guerra Mondiale che sconvolse le società europee e fu il prodotto dello scontro tra le potenze capitaliste e imperialiste. Anzi, come sottolinea uno storico come Eric Hobsbawm, è stata proprio la paura della rivoluzione a costringere le classi dirigenti capitalistiche ad accettare il compromesso socialdemocratico e un’evoluzione democratica.
A confermarcelo è il presente. Dalla fine dell’URSS assistiamo a una “guerra mondiale a pezzi” che ogni giorno ci riserva nuovi orrori di cui difficilmente si possono incolpare i bolscevichi.
Una citazione di Immanuel Kant sulla rivoluzione francese rimane la migliore risposta a questi “storici” della Restaurazione:
“Un simile fenomeno, nella storia dell’umanità, non sarà mai dimenticato (…). Anche se la rivoluzione è fallita (…), la sua profezia filosofica non ha perso la sua forza. Poiché questo avvenimento è troppo importante, troppo connesso agli interessi dell’umanità e la sua influenza troppo grande in tutte le parti del mondo, per non tornare alla memoria dei popoli, in occasione di circostanze favorevoli e al ritorno di nuovi tentativi di questo genere”.
Maurizio Acerbo
Segretario nazionale di Rifondazione Comunista
12/12/2024
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