Anziani non autosufficienti: vittime ignorate dalla politica

Un’opportunità dalla tragedia?

I dati su età e profili di fragilità delle persone decedute con il Covid-19 indicano che i più colpiti sono gli anziani non autosufficienti. Per mesi, dunque, ci si è chiesti se la centralità nella tragedia avrebbe almeno sortito anche un effetto positivo: superare lo storico disinteresse della politica nazionale nei loro confronti.

Nel primo decennio degli anni Duemila, gli esperti concordavano nell’identificare alcuni settori sino ad allora trascurati del welfare italiano, da rafforzare attraverso riforme nazionali: disoccupati, poveri, famiglie con figli e anziani non autosufficienti. In seguito, in effetti, sono state realizzate politiche per incrementare le tutele in caso di disoccupazione (Aspi nel 2012, Naspi nel 2015 e Iscro-Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa prevista quest’anno), per dotarsi di misure di contrasto della povertà (Rei nel 2017 e reddito di cittadinanza nel 2019) e per migliorare il sostegno economico alle famiglie con figli (l’assegno unico in vigore dal prossimo luglio). Lo sforzo riformatore, però, non ha toccato la non autosufficienza.

Cristiano Gori

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8/1/2020

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