I bioracconti di ENI Spa non convincono : la “bioraffineria” di Livorno non è la scelta giusta

A pochi giorni dal settimo anniversario della scomparsa di Luigi Mara (12.05.2016), una vita impegnata per la (auto)tutela dei lavorator* e delle popolazioni  nei luoghi di lavoro e di vita, il modo migliore per ricordarlo è proseguire per quanto possibile (con le nostre capacità) nell’intervenire sui temi ambientali e di sicurezza sul lavoro.

Una occasione in questa direzione, assieme alle realtà locali, è la proposta fintoecologica della “bioraffineria” ENI di Livorno (la stessa società che a Porto Marghera – ove già esercisce un impianto di produzione di carburanti a base di olii vegetali di diversa e dubbia provenienza – vuole avviare ad incenerimento il 70 % dei fanghi di depurazione civile del Veneto, infarciti di PFAS che …. non bruciano).

Per chi vuole approfondire questa è la sintesi per il pubblico disponibile sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

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Abbiamo presentato delle osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale segnalando puntualmente molte criticità del progetto, qui il testo completo

osservazioni via eni bioraffineria

Le osservazioni sono riassunte come segue, in conclusione si richiede un giudizio di compatibilità ambientale negativo o almeno costringere ENI a fornire le risposte e gli approfondimenti agli aspetti carenti e permettere la partecipazione degli interessati anche riaprendo i termini per le osservazioni.

Osservazione 01 : Il progetto non fornisce un idoneo dettaglio delle tipologie delle cariche biologiche e della loro provenienza che si intendo alimentare per la produzione di combustibili.

Osservazione 02: in particolare la presenza di una quota di rifiuti (da sottoporre a operazione EOW) non è ben individuata e comunque tale presenza determina una estensione della valutazione del progetto anche come impianto di trattamento rifiuti (VIA regionale). Aspetto che va chiarito prima di prendere in considerazione eventuali prescrizioni autorizzative specifiche.

Osservazione 03 : la quota di rifiuti stimabile appare elevata perlomeno rispetto alla produzione nazionale attuale in parte già assorbita da altri impianti, compresi quelli di Eni in altri siti.

Osservazione 04 : la predominanza di una provenienza delle cariche dal centro Africa non viene esplicitamente indicata e comunque non ci si premura di specificare se le stesse saranno dotate o meno e in caso affermativo di quali certificazioni relative alla catena di produzione.

Osservazione 05 : Contrariamente a quanto sostiene il proponente l’orientamento UE più recente e in fase di (ri)definizione non va nella direzione di incentivare ed incrementare la produzione e l’utilizzo di “biocarburanti” . Il progetto appare disallineato con tale orientamento e con una valenza regressiva rispetto alla pianificazione Europea e, in cascata, nazionale.

Osservazione 06  : affermare che ENI ha un obiettivo di carbon neutrality e di economia circolare non risulta confermato né da questa proposta né da altre. La realizzazione del progetto non farebbe che peggiorare le prospettive del sito di Livorno passando da una criticità relativa alle produzioni di combustibili fossili a quella non prevista dall’orientamento europeo di biocarburanti raddoppiando in tempi brevi le condizioni di difficoltà attuali.

Osservazione 07 : La produzione di biojet e più in generale di biocombustibili per l’aviazione è una produzione che potrà essere maggiormente duratura per la assenza di alternative tecniche per tale forma di mobilità. Ma si tratta di produzioni di dimensioni ben più ridotte rispetto a quanto proposto. Peraltro le fondamenta di una politica di carbon neutrality e comunque di una riduzione degli impatti non è quella della pura e semplice sostituzione di un combustibile con un altro, di una fonte energetica con un’altra, ma quello della riduzione dei fabbisogni energetici e dell’uso razionale delle risorse. Il progetto va nella direzione opposta in quanto esprime esclusivamente una politica sostitutiva senza alcuna modifica del “paradigma energetico”, in altri termini appare principalmente far parte della politica di “green washing” di ENI (come di altre società).

Osservazione 08 : quanto sopra è confermato dalla intenzione di non dismettere gli impianti esistenti ma di metterli in “conservazione” mantenendo integre le capacità autorizzate nel comparto dei combustibili fossili preservando pertanto, una volta superata la procedura di VIA in questione, la possibilità, non appena opportuno, di tornare a una piena attività anche dal lato fossile. Ciò nonostante il proponente fonda un bilancio positivo o non negativo del progetto proprio come se gli impianti “in conservazione” venissero dismessi. La stessa proposta parla di “integrazione” e di “complementarietà” di produzione di i “di natura rinnovabile di tipo biologico” rispetto alla sostituzione di produzioni esistenti per non dire della quota di importazione “tal quale” di idrocarburi che vanifica ogni riduzione produttiva con il mantenimento delle quantità complessivamente movimentate dagli impianti : la produzione di biocarburanti appare sostanzialmente aggiuntiva a quella fossile esistente.

Osservazione 09 : la previsione di produzione di idrogeno grigio, da metano e propano o altri idrocarburi, va nella direzione opposta a quella prevista dal PNRR senza alcun contributo alla “decarbonizzazione”.

Osservazione 10 : Le considerazioni precedenti fanno decadere la caratteristica di “intervento di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza”, una “pubblica utilità” che non può (non deve !) coincidere con il mantenimento del core business di ENI con i fossili. 

Osservazione 11 : La lettura di insieme di diversi atti pianificatori territoriali delle criticità sulle quali gli stessi intendono operare per la riduzione delle stesse, a fronte di un dichiarato mantenimento dello status quo nonostante la realizzazione di nuovi impianti e la occupazione di aree prima non destinate direttamente a attività produttive va letta in modo differenti a quanto fatto dal proponente. Non come “non conflitto” ma come “non attuazione” degli obiettivi dei Piani e quindi una loro sostanziale negazione.

Osservazione 12 : Gli aspetti geomorfologici/idraulici si confermano come una delle principali criticità non negati dal proponente ma contestualmente rinviati a successive scelte progettuali cercando quindi, impropriamente, di distinguere ed “estrapolare” il tema rispetto alla procedura di VIA.

Osservazione 13: Nella migliore delle ipotesi il progetto non peggiorerà la emissioni di gas climalteranti dovuti alle produzioni della raffineria nella nuova configurazione, la mancata riduzione (dovuta alla previsione di utilizzo di idrocarburi per la produzione di idrogeno per il processo di idrocracking) risulta in contrasto con gli impegni locali in questa direzione.

Osservazione 14: Il progetto non determina alcun impatto positivo rispetto agli obiettivi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti confermandosi come una iniziativa distinta rispetto alle esigenze e alle iniziative sul tema di una corretta gestione dei rifiuti domestici e speciali.

Osservazione 15: è necessario che la configurazione presa come riferimento al fine delle valutazioni di impatto sia definita e condivisa considerando quindi anche la presenza di altre procedure in corso per modifiche e/o ampliamenti delle attività in essere.

Osservazione 16: Non appare chiaramente giustificato la scelta dell’impresa (“validata” dal Ministero) di non fornire alcuna informazione in merito al processo di Ecofining, in particolare se lo stesso è analogo o identico a quello in funzione presso altri impianti (Venezia). Necessita una verifica approfondita sulla legittimità di questa scelta.

Osservazione 17 : Nonostante la dichiarata applicazione di tecniche innovative per la produzione di biocarburanti la previsione di produzione dell’idrogeno per il processo Ecofining da fonti fossili ne riduce significativamente la valenza sia in termini di innovazione che di rinnovabilità complessiva.

Osservazione 18 : il confronto da scenario emissivo anteoperam e postoperam va attentamente esaminato considerando gli input assunti dal proponente. Si evidenzia che per gli ossidi di azoto e gli ossidi di zolfo la riduzione o mantenimento dei livelli emissivi attuali sono il risultato di una applicazione di una BAT (sistema DeNOx di abbattimento con una riduzione della concentrazione degli ossidi da azoto dal limite di 300 mg/Nmc a 10 mg/Nmc) applicata esclusivamente sul nuovo camino E32 e non sui camini esistenti.

Osservazione 19 : L’emissione E4 va in particolare posta sotto osservazione sia rispetto al suo allineamento alle BAT “riconosciuto” dalla AIA 32/2018 sia con riferimento alle modifiche in corso di procedure che introducono una nuova emissione E4bis che non viene considerata nello SIA.

Osservazione 20 : La parziale attuazione delle BAT determina un assetto complessivo (“bolla emissiva”) ben superiore a quello ottenibile con una rigorosa applicazione delle BAT stesse. Ciò rende impreciso e non conservativo il confronto con la situazione ante operam.

Osservazione 21 : Le dichiarazioni del gestore in altri contesti (EPRTR, dichiarazioni EMAS) mostra una configurazione emissiva significativamente inferiore rispetto a quella assunta come anteoperam. Non è possibile mantenere una non chiarezza su tale aspetto in quanto le emissioni alla massima capacità produttiva autorizzata sono state utilizzate per la stima delle ricadute nelle aree esterne, sovrastimando così la situazione e facilitando un confronto positivo con la situazione post operam attesa.  Lo studio sulla qualità dell’aria va riformulato tenendo  conto anche di uno scenario basato sulle dichiarazioni aziendali sulle emissioni con l’esercizio effettivo attuale ovvero quello a cui sono esposti concretamente le popolazioni residenti nelle vicinanze degli impianti.

Osservazione 22 : La riduzione delle emissioni diffuse (espresse in COV) non appare sufficientemente approfondita e dimostrata, in particolare il mantenimento della movimentazione di idrocarburi oltre la capacità produttiva rende poco plausibile il decremento ipotizzato, a parità di condizioni tecnologiche di esercizio in particolare degli stoccaggi. Anche in questo caso appare evidente una differenza tra i COV considerati come anteoperam con quelli che il gestore ha dichiarato nei confronti degli enti pubblici per dimostrare proprio la sua azione per la riduzione, nel tempo, di queste emissioni. Basarsi su uno scenario di massima capacità produttiva anche in questo caso non rappresenta la corrispondente effettiva esposizione delle popolazioni (sovrastimando le stime anteoperam e quindi mettendo in migliore luce quelle postoperam).

Osservazione 23 : sempre in tema di COV la richiesta di modifica parziale del 24.01.2022 in fase di autorizzazione prevede la realizzazione di un nuovo punto di emissione (E4bis) non considerato nello SIA. Va segnalato che proprio con questa istanza si richiede un incremento (raddoppio) del limite emissivo per questo inquinante in direzione opposta a quella dichiarata nello SIA a proposito delle nuove realizzazione impiantistiche presso il sito.

Osservazione 24: il tema delle emissioni odorigene  costituisce una criticità esistente non risolta, lo SIA tratta il tema in modo sommario contando esclusivamente sulla realizzazione (ed efficienza) di un sistema di abbattimento relativamente alle emissioni aggiuntive connesse alla movimentazione e trattamento di matrici biogeniche.

Osservazione 25 : Altrettanto inadeguata è la situazione relativa alle modalità di monitoraggio esterno (ricadute) delle emissioni con i sistemi attuali (una centralina nell’ambito dell’abitato di Stagno) che comunque evidenzia la presenza di criticità alle condizioni attuali dell’esercizio degli impianti.

Osservazione 26 : Vengono presentate come “mitigazioni” dell’impatto (che peraltro viene indicato come non significativo) l’applicazione delle BAT di settore quando le stesse sono state formalmente considerate come attuate con l’AIA 32/2018.

Osservazione 27 : Non è prevista alcuna modifica, incremento, dei sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria all’esterno del sito.

Osservazione 28 : Non è previsto il monitoraggio in continuo dei principali parametri emissivi del più importante punto di emissione aggiuntivo (E32) che ha caratteristiche di portata e di parametri confrontabili con l’E4 per il quale è in essere il monitoraggio in continuo al camino.

Osservazione 29: L’impatto sulla salute è trattato in modo sommario a partire dalla configurazione della situazione ante-operam richiamando solo alcuni degli studi disponibili e su un periodo temporale maggiormente significativo per non dire delle richieste e dei programma di approfondimento della situazione epidemiologica previsti ma non realizzati nella area abitata più vicina all’impianto.

Osservazione 30 : L’insieme delle considerazioni relative al tema salute – comprensive degli effetti della presenza del SIN nel cui ambito si intende realizzare il progetto – spinge per una ritenere necessario disporre di una Valutazione di Impatto Sanitario.

Anche l’aspetto relativo all’aggravio dei rischi di incidenti rilevanti rispetto a quelli già presenti nel sito sono stati trattati, si allega il documento inviato

osservazioni incidenti rilevanti bioraffineria livorno

A cura di Marco Caldiroli

7/5/2023 https://www.medicinademocratica.org/

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