IL MONDO DEGLI APPALTI DEI SERVIZI

pulizia

I servizi in appalto oggi in Italia impiegano ca 2,5 milioni di operatori, in gran parte operai, fra settore pubblico e privato. I contratti applicati sono prevalentemente il Multiservizi, la Logistica, Cooperative sociali, telecomunicazioni, ecc.

In Piemonte gli addetti nel settore sono 70 mila, di cui 35 mila nel settore pubblico. Nel solo segmento del Multiservice e pulizie l’età media è di 41 anni, con prevalenza della popolazione femminile. I contratti nazionali maggiormente applicati sono quelli del multiservizi, delle mense/ turismo, delle cooperative sociali, del commercio, della vigilanza armata e non, dei servizi fiduciari, della logistica, delle telecomunicazioni.

Nelle mense, nelle pulizie, nei call center prevale il part-time, I salari medi lordi si aggirano fra i 6,5 e i 7,5 euro, con punte al ribasso nei servizi di portineria e nella logistica con salari fra i 5 e i 6,5 euro, sempre lordi. Basta considerare che la paga oraria di un infermiere di seconda/ terza fascia si aggira intorno ai 14 euro lordi per farsi un idea di cosa stiamo parlando. Dopo vent’anni di lavoro un operatore delle pulizie full time arriva a prendere 1000 euro nette, in un settore in cui le progressioni verticali sono scarse e ridotte, e dove gli scatti d’anzianità esistono solo per gli impiegati, laddove ci sono.

Dal 2010 ad oggi il settore è stato attraversato da tagli massicci nel settore pubblico. Colpevole principale il nuovo Regolamento attuativo sugli Appalti licenziato dal governo Berlusconi che apre alla possibilità nelle offerte economicamente più vantaggiose di favorire le offerte economiche al maggior ribasso. In poche parole per tutte le aziende che concorrono è oggi più facile ottenere più punti in una gara giocando abbassando le proposte economiche che puntando sulle proposte tecniche. Si esordisce con i tagli del 40-50% nelle Caserme, poi nelle Prefetture, nelle Stazioni di polizia, poi del 25% nelle scuole, fino al 40% nel rinnovo degli appalti storici delle scuole primarie.

E ancora tagli nei Comuni su tutti i servizi in appalto dal 20 al 45%. Nel 2012 il fenomeno dei tagli a due cifre si generalizza con la Spending Review che nel pubblico (fra enti locali e sanità) colpisce soprattutto gli appalti dei servizi.Non solo, la nuova normativa obbliga ad applicare i parametri Consip o a non superare i costi degli appalti Consip, con l’inevitabile conseguenza che su tutti gli appalti passa la falce del taglio delle ore fra un cambio appalto e l’altro, con riduzione drastica dei part-time e dunque di redditi già bassi.

Nel settore sanitario, dove sono state fatte di recente nuove gare, i cambi appalto hanno visto tagli pesanti. In provincia di Torino abbiamo assistito a dei bollettini di guerra dal 2015: tagli del 25% all’ospedale di Rivoli, Susa, san Luigi, Chivasso, del 33% al Maria Vittoria, del 45% al G.Bosco. In attesa degli esiti della gara in corso da fine 2015 il Martini, l’Oftalmico, Molinette, S.Anna e Regina Margherita, Chieri, Carmagnola, S.Croce di Moncalieri… Nuove mattanze in arrivo.

Marco Prina

Filcams- Cgil Torino

Pubblicato sul numero di luglio di Lavoro e Salute www.lavoroesalute.org

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