MAL’ARIA NERA

malaria nera

Non pensavo davvero che nel mio Paese si potesse arrivare a così tanto squallore e che ci fossero figuri convinti d’essere giornalisti, che quotidianamente adoperano i media che il loro padrone gli ha messo a disposizione, per gettare ombre sinistre e pericolose sull’informazione e la verità, disonorando la professione.
E’ pur vero che questa gente, da sempre, usa la propria carta stampata, per diffamare, calunniare, ridicolizzare l’avversario politico, diffondere notizie false con titoloni cubitali strillati in prima, ma è difficile abituarsi all’oscenità mentale così esibita continuamente e con l’indecente convinzione che tanto possono scrivere il cazzo che vogliono, sempre e comunque, perché fino ad oggi nessuno è intervenuto penalmente in modo concreto e definitivo per farli smettere.
Difficile abituarsi a questa pornografia di quart’ordine che eccita soltanto i decorticati dell’estrema destra italiota.
Non bisogna mai dimenticare che questi tizi hanno rovinato la vita all’ex Direttore di Avvenire, il quotidiano della CEI, con una campagna stampa raccapricciante, pubblicando oscenità false sulla presunta omosessualità del giornalista, asserendo che fosse uno stalker e che perseguitasse il suo amante, tanto che il pover’uomo dovette dimettersi dall’incarico e finire “dimenticato”.
Neppure si deve tacere lo schifo con diffamazioni gravissime al magistrato Cocilovo, scritte da un radiato dall’Ordine dei Giornalisti [riceveva soldi dal Dirigente dei Servizi segreti Pio Pompa nella vicenda del rapimento di Abu Omar], non firmate, perché un radiato dall’Ordine non può firmare un articolo, ma pubblicate lo stesso con la firma di Sallusti [direttore responsabile del quotidiano].
Quando la vergogna fu scoperta, il radiato chiese umilmente scusa per la merda che aveva messo sul giornale, Sallusti fu condannato con sequela di comiche da perseguitato e Napolitano lo graziò.
Ed è anche logico che questi cosi se ne strafottano delle conseguenze che potrebbero causare le puttanate che pubblicano: tanto non rischiano nulla!
Diffamarono anche Antonio di Pietro e poi dovettero chiedere scusa; ma mentre la calunnia era notizia gigantissima in prima pagina, la rettifica e le scuse, come sempre accade in questi casi, fu microscopica e nascosta.
Qualcuno ricorda cosa fecero con il giudice Mesiano [quello dei “calzini azzurri”]?
Arrivarono a farlo pedinare da Canale 5; anche in quella occasione ci fu una sospensione dall’Ordine del “giornalista” Brachino, che a nulla è servita.
Sospesi o meno, radiati o sotto processo, perdono solo un po’ di pelo e mai il vizio, anzi: le dosi di perversione aumentano.
Sciacallano su tutto, anche sulla morte di una bimba di quattro anni e su donne stuprate.
Per l’appunto lo squallore non ha limite.
Allora non si deve stare zitti e bisogna dirlo, ma in tanti, e non smettere mai di dire la verità.
La malaria non si trasmette guardandosi, neppure stringendosi la mano o rimanendo nella stessa stanza di un ammalato, non vieni contagiato se mangi a tavola con chi ne è affetto e neppure se fai una passeggiata con lui o con lei, se l’abbracci e ci si bacia o ci fai sesso.
Il contagio avviene solo ed esclusivamente veicolato dalla zanzara anofele che deve pungere un malato, trattenere il Plamodium nelle sue ghiandole salivari per metabolizzarlo e poi inocularlo con un’altra puntura ad una persona sana.
Il Plasmodium può essere anche trasmesso con trasfusione di sangue infetto, scambio di siringa o trapianto di organi; anche la madre in gravidanza può passare la malaria al feto tramite placenta.
In Italia ogni 48 ore due persone si ammalano di malaria, da anni, da sempre; eppure gli imprenditori del terrore sembra non lo sappiano e se ne escono con titoloni da reato per procurato falso allarme e razzismo.
Non sanno che i casi di malaria che ogni anno abbiamo in Italia, circa 180, sono per la stragrande maggioranza di cittadini italiani [manager, dirigenti, giornalisti, reporter, volontari…] che si recano in zone del pianeta dove la malattia è endemica, senza completare la profilassi preventiva o non facendola del tutto.
Gli immigrati non c’entrano una beata minchia con i contagi, è da da oltre un ventennio che la stampa razzista e xenofoba e i deficienti dell’estrema destra diffondono falsità [in mala fede] su malattie ferali e distruttive che “ci portano i negri con i barconi”.
Le hanno dette tutte: “gli immigrati in Italia portano: l’AIDS, la scabbia, la tubercolosi, il vaiolo, le micosi, la sifilide, la lebbra…”, oggi è il turno della malaria.
“I neri ci portano non solo la miseria, ma anche la malaria.”
Lo scrivono e lo urlano perché due bambine “negre”, la loro mamma e un fratello maggiore [perfettamente tutti guariti e dimessi], arrivati dal Burkina erano ricoverate con la malaria in una stanza dell’ospedale dove si trovava anche la piccola purtroppo poi morta.
Sofia, così si chiamava la bimba deceduta, era nell’ospedale di Trento a causa di un diabete di tipo 1, non ha avuto trasfusioni, ma le è stato effettuato il pick per la misurazione del tasso glicemico [puntura con aghetto al polpastrello], con lei, nella stessa stanza c’era un bimbo di tre anni, sempre ricoverato per diabete, che non ha sviluppato alcun contagio alla malaria.
Ci vogliono all’incirca venti giorni di incubazione perché la malattia manifesti i sintomi.
I tempi di degenza di Sofia a Trento sono di cinque giorni, concomitanti con la presenza delle due bambine con la malaria, ma non con i tempi di incubazione del plasmodium e la manifestazione sintomatologica.
Quindi o la bambina è vittima di una manovra sanitaria errata [le trappole sistemate nell’ospedale non hanno catturato alcuna zanzara anofele] e solo con uso di siringa/aghi, oppure l’infezione le è stata trasmessa da un’anofele nostrana mentre si trovava in vacanza a Bibione sul lago di Garda.
L’anofele che abbiamo in Italia non trasmette il Plasmodium, ma secondo il maggior esperto di malattie tropicali connesse alle migrazioni, il professor Aldo Morrone, potrebbe accadere che improvvisamente la zanzara autoctona “decida” di ritrasmettere la malaria.

Per concludere: se gli untori che spargono mal’aria nerissima, invece di scrivere e pubblicare, andare in onda, mettersi di fronte ad un microfono, cambiassero definitivamente lavoro, smettendola una volta per tutte di infettare la verità con la peste bruna la civiltà ne guadagnerebbe e anche molto; ma basterebbe anche solo che l’Ordine dei Giornalisti non fosse un’ente così inutile e facesse il proprio dovere [altrimenti che sia abolito, per quello che serve!] e la Magistratura colpisse massicciamente nel solido [multe salatissime con gabbio] questi bugiardoni e vedi che quando li tocchi nell’unico interesse etico/morale/politico che hanno, cioè i soldi, poi la smettono da soli.

Lucio Galluzzi
7/9/2017 https://bellaciao.org

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