Pandemia sanitaria e salariale

Dopo quasi 2 anni dall’inizio della pandemia che poi in effetti iniziò già da novembre 2019 con casi di polmoniti “strane” come si evince da vari studi, ultimo quello del virologo Crisanti che ha consegnato al tribunale di Bergamo in merito alle indagini sulla mancata zona rossa nella provincia di Bergamo, con indicazioni precise sui responsabili.
È di questi giorni l’articolo del prestigioso giornale inglese The Lancet che fa una approfondita indagine sul disastro pandemico individuando nella Regione Lombardia la responsabilità per la mancata attuazione della zona rossa in Val seriana e nel governo italiano per il mancato aggiornamento del piano anti pandemico che ha lasciato il personale sanitario senza dispositivi di protezione individuale e materiale x la respirazione artificiale che ha provocato tanti morti tra i cittadini italiani e personale sanitario.

In questo quadro desolante della sanità italiana si associa la pandemia salariale che ha colpito i lavoratori mandando famiglie sul lastrico e per quanto riguarda il personale sanitario travolto da una situazione emergenziale che ormai è diventata ordinaria, nel senso che il personale è al collasso, non c’è la fa letteralmente più, medici, infermieri, oss, tecnici e tutti gli altri che prima erano fannulloni poi eroi, poi untori e infine lavoratori garantiti insultati dai no vax e picchiati nei centri ospedalieri.

Dopo 2 anni con nessun provvedimento governativo e regionale in tema di assunzione di personale, nessun provvedimento in tema di potenziamento della sanità pubblica territoriale, la Regione Lombardia che approva una legge regionale (controriforma sanitaria) in cui darà in mano ai privati le cosiddette case della salute, con quale personale poi.

La variante Omicron ha riospedalizzato la pandemia, pronto soccorso affollati, farmacie prese d’assalto per eseguire i tamponi, per giunta con risultati non attendibili(Crisanti). Reparti chiusi e riconvertiti in settori covid, interventi chirurgici sospesi e ridotti drasticamente, visite ambulatoriali spostate di mesi, con pazienti oncologici e fragili che pagano le conseguenze,molti sono i pazienti con pluripatologie ricoverate x positività alla variante Omicron che in questo caso è l’ultimo dei problemi, casi di pz al cui riscontro del tampone in prericovero, positivi ma asintomatici ma comunque messi in reparti covid positivi, come pure la prevenzione ormai ridottissima.

Oltre ai cittadini penalizzati nelle cure, il personale sanitario paga un prezzo altissimo in questa fase ormai non più emergenziale ma che catapulta il personale indietro di 2 anni, ferie bloccate, part time a cui viene chiesto/imposto di diventare full time, aumento dei carichi di lavoro con rischio per la sicurezza dei lavoratori che sono stati lasciati soli allo sbaraglio, con le direzioni aziendali che fanno quello che vogliono, con sindacati per lo più latitanti ormai in narcosi permanente, vedasi trattative x il rinnovo contrattuale che non da risposte ne sul piano professionale che economico, con ridicole quote salariali nonostante l’impegno assistenziale in questi 2 anni di pandemia.

Anche l’ordine professionale degli infermieri latitante da anni, a cui paghiamo una quota annuale non dovuta essendo dipendenti pubblici, in questi mesi ci ricordava di metterci in regola con i crediti ecm, altrimenti venivamo penalizzati….
Oggi esce dal letargo con una lettera pubblica in cui afferma di stare dalla parte degli infermieri.

Infine il governo “istituzionale” la Gang che contiene quasi tutti i partiti dal centro sinistra alla Lega che in questi 2 anni ha fatto solo errori, ha diviso i lavoratori con la scusa del green pass, non ha voluto l’obbligo vaccinale, solo parziale dagli ultra cinquantenni e dal 15 febbraio (“un pannicello caldo” così lo definisce Cartabellotta della Fondazione Gimbe) un governo che risponde agli industriali e colpisce i lavoratori, aumentando tutte le utenze domestiche, un governo a cui fa comodo avere i no vax nelle piazze per inasprire le misure contro tutti i lavoratori.
Contro tutte queste minchie pallide bisogna unirsi e rispondere adeguatamente.

Giuseppe Saragnese

infermiere, delegato Rsu Cgil ASST-PG23 BERGAMO

21/1/2022

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