Per la salute pubblica servono risposte chiare e trasparenti

Sono 16.785 i possibili effetti collaterali del vaccino segnalati al database EMA. Italia al primo posto in Europa.
 
RTL Nieuws, canale televisivo olandese, domenica 24 gennaio ha pubblicato i dati aggiornati (1) della farmacovigilanza europea EudraVigilance, ampio database dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), sugli eventi avversi dopo la vaccinazione COVID-19. 

I centri che raccolgono le segnalazioni per reazioni avverse, come Lareb nei Paesi Bassi, riferiscono attraverso il database quanti sospetti possibili effetti collaterali sono segnalati per vaccini e altri medicinali. I produttori sono inoltre obbligati a trasmettere i loro rapporti a questo database (2).
 «Attualmente ci sono 16.785 casi di sospette reazioni avverse a seguito di somministrazione del vaccino Covid in Europa», si legge, mentre l’Italia si trova al primo posto con 4.783 casi segnalati. 

La maggior parte delle segnalazioni proviene dal vaccino Pfizer, che è stato il primo ad essere disponibile a livello di grandi dosi sul mercato europeo. Fino al 23 gennaio compreso, l’EMA ha segnalato 16.479 casi di sospetto di possibili effetti collaterali a seguito dell’inoculazione del vaccino Pfizer. 

 Queste segnalazioni provengono principalmente da operatori sanitari (precisamente 12.330), ma anche da persone senza alcuna esperienza nel campo sanitario (pari a 4.149). 

L’EMA ha anche dichiarato, tramite una risposta scritta, che fino al 21 gennaio 245 casi di effetti collaterali al vaccino Pfizer/BioNTech erano stati «segnalati con esito fatale», cioè si tratta proprio di casi in cui è comunicata la morte del paziente.

I primi rapporti sui vaccini Moderna e Oxford/AstraZeneca sono recentemente diventati visibili: 123 casi Moderna e 183 per gli anglo-svedesi.  

Un portavoce dell’Agenzia europea dei farmaci ha giustificato questa ipotesi facendo presente che «durante il programma di vaccinazione, le persone continueranno a morire per altre cause di morte. Questo può accadere anche subito dopo la vaccinazione. Il fatto che qualcuno muoia dopo la vaccinazione non significa che la sua morte sia stata causata dal vaccino».

L’enorme problema, però, è che nessuno — e meno che mai le aziende produttrici o le stesse agenzie addette al controllo dei farmaci — avranno mai interesse ad indagare sulle possibili cause di morte avvenute dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid (3).

Inoltre ad oggi su chi cade la responsabilità di questi effetti collaterali?
Il 14 gennaio è morto un medico di 64 anni, collaboratore all’ospedale di Pieve di Coriano, in provincia di Mantova, pochi giorni dopo la vaccinazione anti-Covid. Lo ha comunicato l’Asst mantovana spiegando che il professionista soffriva di patologie croniche pregresse.

Eclatante era stato anche il caso della RSA Santa Caterina a Prato il 13 gennaio. Sono risultati positivi al Covid-19 tutti i 39 ospiti della struttura che si erano vaccinati il 30 dicembre 2020. Nella struttura per anziani, durante le festività natalizie, si era scatenato un focolaio, che oggi vede positivi 101 ospiti su 102. Ora sarebbero tutti in buone condizioni, anche se tre di loro sono stati ricoverati in ospedale, mentre l’unico negativo era stato isolato. Secondo il direttore generale dell’Asl Centro, Paolo Morello, è possibile che i 39 – risultati negativi al tampone subito prima della vaccinazione – fossero già contagiati, ma che il virus fosse ancora in fase di incubazione.

Secondo gli esperti però risultare positivi al Covid dopo la vaccinazione, non ha rappresentato una sorpresa, visto che i risultati della sperimentazione dell’azienda farmaceutica Pfizer parlano di una copertura del 94% sulla malattia, ma solo dopo 30 giorni dalla prima dose (con una seconda dose di richiamo dopo 21 giorni).

Quindi, secondo gli esperti, se uno fa una dose di vaccino, deve comunque stare attento a non prendere il Covid fino al prossimo richiamo del vaccino. Quindi vuol dire che se una persona anziana si vaccina contro il Covid e poi prende il Covid, può essere una cosa normale. E se poi questa persona muore di Covid, nonostante la prima dose, in attesa della seconda dose, rientra nella normalità? Non ci sono correlazioni?

Bene! Se non ci sono correlazioni (anche se 39 su 39 è evidentemente un caso strano) però sarebbe dovere delle case farmaceutiche, dell’autorità regolatorie e dei medici dare questa informazione ai pazienti in modo chiaro e limpido. Non sembra che fino ad ora ci sia stata.

A spiegare il meccanismo, al Corriere della Sera (4), era proprio la professoressa Chiara Azzari, immunologa dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze: «Non può essere il vaccino ad aver infettato gli anziani – spiega – perché quello che viene iniettato nel paziente è solo un pezzo del virus: quindi sarebbe come temere che la coda di un cane possa mordere». Allo stesso modo, prosegue l’immunologa, «il vaccino stimola la produzione di anticorpi, ma per dare una copertura efficace servono settimane. Quindi se il vaccino viene fatto poco prima o poco dopo il contatto a rischio, la probabilità di essere infettati e di ammalarsi comunque c’è».

In quanto sul bugiardino del vaccino Pfizer c’è scritto che non è stato sperimentato su persone che hanno fatto il Covid, a questo punto sarebbe il caso di fare una corretta anamnesi pre-vaccinale prima di vaccinare anziani o persone che stanno “covando” il virus. In questo modo si eviterebbe di vaccinare anziani che sono positivi al Covid, evitando complicanze, prevendendo il vaccino in un secondo momento.

Sempre secondo la professoressa Azzari ci sono anche molti aspetti ancora da scoprire su questo virus: «Nel caso del Sars-Cov-2, ancora non conosciamo fino in fondo il suo comportamento, ma sembra decisamente più veloce: quindi è probabile che il virus sia più veloce del vaccino. C’è da dire, però, che probabilmente anche prima dei 30 giorni in cui è capace di fornire una copertura del 94% possa dare una copertura parziale, riducendo i sintomi dell’eventuale malattia». Insomma, nei primi giorni è come se ci fosse «una gara tra vaccino e virus».

In questa ammissione sembra ammettere che fare il vaccino non fa nè caldo nè freddo. Sui vaccini anti-Covid infatti non si capisce la capacità di copertura nel lungo periodo: «Tutto dipende dalla velocità del virus: anche se dopo un po’ di tempo gli anticorpi specifici non ci sono più, il sistema immunitario ha una sua “memoria” e quindi è in grado di rispondere agli stimoli di un virus. Ma, se nel lungo periodo il vaccino sarà in grado di proteggerci dal Sars-Cov-2 dipenderà, di nuovo, dalla velocità del virus rispetto a quella del sistema immunitario».

Poi i dubbi sono sorti spontanei. L’Agenzia norvegese del farmaco ha pubblicato poco tempo fa un rapporto sugli effetti avversi del vaccino anti Covid-19 prodotto da Pfizer/BioNTech, che in questo momento viene somministrato nelle residenze per anziani, a persone molto anziane con diverse fragilità serie. Secondo il rapporto, 23 anziani nelle case di riposo sono morti poco dopo la vaccinazione, e altri 9 hanno sofferto di effetti collaterali seri. Secondo il rapporto, come riporta l’ANSA (5), si potrebbe trattare di morti “associate alla vaccinazione anti-Covid” di Pfizer-BioNtech. Per Sigurd Hortemo, direttore sanitario dell’agenzia, non si può escludere che al decesso possano aver contribuito effetti collaterali come la febbre e la nausea, comuni dopo la vaccinazione. Il rapporto però non stabilisce un nesso di causa ed effetto tra il vaccino e la reazione avversa, ma si ferma ad ipotizzarla. Lo si legge in una nota dell’agenzia, ripresa dal Guardian, secondo cui “reazioni comuni ai vaccini con mRNA, come febbre e nausea, potrebbero aver contribuito ad un esito fatale in alcuni pazienti fragili e anziani”. La nota sottolinea inoltre che i trial sul vaccino non includevano “pazienti con malattie acute o instabili” e pochi over 85. 

A destare un po’ di scalpore sono le affermazioni di Pfizer, dicendo che il suo ente di controllo norvegese ha rilevato che “il numero degli incidenti finora non è allarmante ed è in linea con le previsioni”.

Sta di fatto che di fronte a queste vicende non bastano proclami propagandistici, ma servono risposte chiare e trasparenti per il bene di tutti. Su questo le case farmaceutiche e le autorità regolatorie dovranno rispondere.

(1) http://www.adrreports.eu/
(2) http://www.adrreports.eu/en/data_source.html
(3) https://www.renovatio21.com/16-785-possibili-effetti-collaterali-del-vaccino-di-cui-245- mortali-segnalati-al-database-ema/
(4) https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/21_gennaio_13/prato-39- vaccinati-rsa-tutti-positivi-virologa-il-vaccino-non-c-entra-f379b3bc-55c1-11eb-b7a3- 6d9de007fa6f.shtml
(5) https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/01/16/la-norvegia-registra-23-morti-legate-alla-vaccinazione-anti-covid_8f2fe83f-09f0-42b6-b73d-18808af3a2ce.html

Lorenzo Poli

Collaboratore redazionale del mensile Lavoro e Salute

26/1/2021

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