Sportello sociale di politiche popolari

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Da parecchi anni il Circolo Luigi Longo della Federazione di Roma del Partito della Rifondazione Comunista porta avanti iniziative volte alla costruzione del Partito sociale; alcune nel corso del tempo si sono esaurite per diversi motivi, altre nuove si sono avviate e hanno contribuito a fare sì che il Circolo sia vivo e riconosciuto sul territorio come punto di riferimento.

Tra le esperienze più significative si può citare il Gruppo di Acquisto Popolare, attivo per diversi anni con la distribuzione, a prezzi calmierati, di prodotti alimentari selezionati per qualità o per la valenza sociale dei produttori, preferibilmente locali: olio, vino, pasta, frutta, verdura, caffè zapatista e altri articoli provenienti dalla filiera del commercio equo e solidale; sicuramente uno dei prodotti più importanti nel paniere del GAP è stato il pane fresco distribuito al prezzo di 1 euro al chilo, tanto prezioso per chi fatica ad arrivare a fine mese, quanto emblematico da un punto di vista politico. L’attività del GAP è stata sospesa a causa dell’ingente quantità di tempo necessaria alla gestione contabile, di magazzino e distribuzione: uno sforzo non più sostenibile dai pochissimi compagni che se ne sono fatti carico, e anche per il venire meno di una prospettiva più ampia, a livello nazionale, per esempio del rapporto tra Partito e agricoltori come si era proposto.

Il Circolo, dotato di spazi adeguati e di cucina, da sempre si autofinanzia anche attraverso le “cene sociali”, alle quali partecipano gli iscritti, organizzate con cadenza mensile e a sottoscrizione libera; questa consuetudine ha reso facile avviare l’esperienza dei “pranzi solidali”, organizzati ogni sabato e aperti non solo agli iscritti al Partito, ma a tutti gli abitanti del quartiere, con l’obbiettivo di fornire un’occasione di socialità soprattutto a chi, per motivi economici, non può permettersi di frequentare ristoranti o pizzerie e a quanti, per le ragioni più varie, vivono una condizione di solitudine. I pranzi del sabato sono anche un’occasione per distribuire, quando possibile, pacchi alimentari a chi si trova in maggiori difficoltà. I pranzi solidali, inizialmente, erano preparati a turno dai compagni del Circolo, dai componenti del Comitato di Quartiere Lamaro (adiacente al Circolo), dal Centro Sociale Corto Circuito e dai compagni di Potere al Popolo fino a quando il percorso di questa organizzazione ha assunto una direzione divergente da quella del PRC. Questa attività è proseguitacon successo fino all’arrivo della pandemia, che ha obbligato alla sospensione di tutte le attività in presenza e sarà ripresa non appena le condizioni lo consentiranno.

Altra iniziativa di carattere sociale del Circolo è stata la messa a disposizione, gratuitamente o a sottoscrizione libera, dei locali a gruppi e singoli per lo svolgimento di attività teatrali e corsi di varia natura, portando un discreto numero di persone a frequentare, pur se non per attività strettamente politiche, una sede di partito; ovviamente anche queste attività sono state sospese a causa della pandemia e riprenderanno quando possibile.

Per due anni, fino all’arrivo del Covid, è stata attiva una Scuola calcio sociale per bambini e ragazzi, che ha visto la

collaborazione di un militante del nostro circolo con un gruppo di appassionati della zona del Quadraro; gli allenamenti si svolgevano presso il campetto attrezzato adiacente il Centro Sociale Corto Circuito.

Lo scoppio della pandemia e il conseguente confinamento hanno visto l’immediata mobilitazione dei militanti del circolo che, come Sportello Popolare, hanno fin dai primi giorni attivato un sistema di distribuzione a domicilio di pacchi alimentari, inizialmente acquistando generi di prima necessità con la cassa del circolo e grazie alle sottoscrizioni degli iscritti tramite carta ricaricabile (quest’ultima modalità è a tutt’oggi attiva e consente di garantire un minimo di appoggio concreto a famiglie in particolare difficoltà); in seguito al protrarsi della situazione e all’aumento continuo di richieste di sostegno, è stata avviata una collaborazione con i Servizi Sociali del Municipio e con diverse associazioni del terzo settore che ha consentito di aiutare decine di nuclei famigliari e di integrare o alternare i pacchi con buoni spesa. I rapporti con i Servizi Sociali sono stati consolidati e in diversi casi consentono allo Sportello Popolare di rispondere con maggiore efficacia alle necessità che si presentano.

Attualmente, lo Sportello Popolare apre ogni lunedì pomeriggio con la presenza dell’Unione Inquilini per un servizio di consulenza e disbrigo pratiche inerenti le problematiche degli abitanti delle case popolari della zona; inoltre sono state avviate vertenze per ottenere la manutenzione degli stabili scarsamente curati dall’ATER e l’installazione di ascensori ormai indispensabili a inquilini la cui età avanzata non consente più di praticare quotidianamente quattro o cinque piani di scale.

Allo Sportello Popolare, da alcune settimane si sono affiancati due strumenti in più: “Soccorso Popolare”, che vede impegnato un gruppo di compagni e compagne che, gratuitamente, si mette a disposizione per dei piccoli lavori di manutenzione nelle case di coloro che si trovano più in difficoltà e, inoltre, lo Sportello Popolare ha aderito al “Picchetto Antisfratto” organizzato dall’Unione Inquilini e altre realtà romane.

Il sistema adottato per far conoscere queste iniziative è il passaparola. Questi strumenti sono a disposizione di compagni e compagne, amici e amiche, abitanti del quartiere, sono strumenti di lotta e resistenza per continuare a rafforzare l’idea di un partito che sia utile: l’obbiettivo è massimizzare i pochi mezzi disponibili.

Di seguito, le considerazioni di alcuni compagni del Circolo Luigi Longo sul partito utile:
secondo Alessandro il lavoro sulle attività sociali e di mutuo soccorso è un punto fondamentale per un partito comunista e per le realtà politiche della sinistra; oltre a esercitare un’azione utile per alleviare le sofferenze dei più poveri e delle persone in difficoltà da un punto di vista pratico permette di radicarci nei territori e creare reti di resistenza. Tali azioni permettono inoltre di intercettare una platea più ampia di cittadinanza e di fare così conoscere il nostro pensiero, le nostre attività e il nostro ideale di solidarietà (ben diverso, per esempio, da quello cattolico). Le attività di mutuo soccorso fanno parte storicamente del nostro DNA e sono state in molti casi il fiore all’occhiello dell’attività politica delle forze marxiste. In questa fase penso che l’attività sociale sia fondamentale per rilanciare la nostra presenza e i nostri ideali. La formula migliore per essere presenti sui territori, colmare il vuoto di uno Stato assentee per essere un baluardo contro le forze della reazione e le formazioni nazifasciste.

Marco pensa che Partito sociale o, meglio, partito utile dovrebbe essere la pratica “normale” per un partito comunista. D’altronde, tranne che nei periodi straordinari che precedono “l’ora x” della rivoluzione che cambia radicalmente lo stato di cose presenti, nei cosiddetti periodi “normali” non ci si può limitare a predicare il vangelosecondo Marx come fa, ad esempio, “Lotta Comunista”, tant’è che neanche loro si muovono solo così, infatti il loro Circolo Operaio di Tiburtina fa raccolta di pacchi alimentari.
Quindi svolgere pratiche di utilità sociale che migliorino concretamente, anche se in maniera limitata, le condizioni di vita dei lavoratori e dei più deboli è sicuramente valido. Si tratta di azioni che si devono affiancare a quelle altrettanto classiche e necessarie di organizzazione di proteste e scioperi volte a ottenere risultati rispetto alla controparte padronale o modifiche a livello legislativo (dove purtroppo adesso non abbiamo rappresentanti). É importante che non venga mai meno un principio: le azioni di solidarietà (che hanno sempre un carattere d’intervento limitato a livello individuale o comunque ristretto) hanno senso se esse poi diventano occasione per rafforzare nelle persone coinvolte la fiducia nell’azione collettiva per cambiare la propria condizione e quella degli altri, ossia in ultima analisi fiducia nella partecipazione alla vita politica e in particolare nella militanza in un partito comunista. Facciamo un esempio concreto: un picchetto antisfratto: 1) aiuto per la singola persona che ottiene un rinvio di tre mesi; 2) partecipazione della persona a picchetti per altri sfrattati; 3) partecipazione a manifestazioni che chiedano modifiche legislative volte ad ottenere una lotta al caro affitti e richiesta di più case popolari; 4) Partecipazione a iniziative che chiedono un miglioramento più generale (lavoro, scuola, sanità ) al di là del tema specifico della casa; 5) iscrizione al Partito e impegno nell’organizzazione (per esempio come migliorare un picchetto antisfratto). Se è così va bene, altrimenti si rischia di fare una sorta di Caritas che, però, esiste già ed è gestita in maniera molto più efficiente da altri soggetti: chiesa, ricchi che fanno beneficenza con gli sgravi fiscali, politiche clientelari volte a comprarsi gli elettori.

Stefano porta un esempio di utilità concreta del Partito, ricordando che nella primavera del 1999 incombeva sul nostro territorio la minaccia della chiusura di uno dei presidi sanitari più importanti del Decimo Municipio: l’ambulatorio di via Antistio. Questa decisione della regione Lazio avrebbe impoverito ancora di più una comunità di 250.000 abitanti, eliminando una presenza fondamentale di medicina territoriale. Il Circolo locale di Rifondazione Comunista “Luigi Longo” riuscì ad organizzare una straordinaria mobilitazione dei cittadini anche attraverso la creazione di un comitato di difesa della sanità pubblica per allargare il più possibile il fronte della partecipazione. Nel corso di quasi tutto l’anno organizzammo una raccolta di firme contro questa chiusura, riuscimmo a mettere in campo delle partecipatissime manifestazioni sotto la sede di via Antistioe imponemmo ai vertici regionali un confronto con noi e la cittadinanza, arrivando a fare di via Antistio un caso cittadino; alla fine, grazie anche alla collaborazione del Municipio, all’epoca presieduto da un compagno di Rifondazione Comunista, Giusto Trevisiol, la Regione Lazio tornò sulle sue decisioni e quell’ambulatorio è tutt’ora funzionante, Questo fu il risultato più importante raggiunto da un partito che, negli anni successivi, ha sempre continuato a dedicare una particolare attenzione alla medicina di prossimità.

Giuseppe, attualmente segretario, sottolinea che nella storia del nostro circolo le attività di solidarietà, di mutualismo e volontariato si sono sempre intrecciata all’attività politica e vertenziale di cui nel tempo siamo stati protagonisti nel nostro territorio. Dalla lotta degli inquilini degli enti previdenziali alla difesa dei poliambulatori pubblici, dalla lotta contro la speculazione e per il risanamento del Parcodegli Acquedotti alla battaglia contro i box auto privati, dalla vertenza dei lavoratori Atesia a quella vincente per la difesa degli Studi cinematografici di Cinecittà. La stessa occupazione della Ex scuola Montessori a Largo Spartaco, con la costruzione della Casa del popolo nel 1998, si configura come una formidabile occasione per attività culturali, sportive e ricreative. Negli ultimi anni le pratiche del Partito sociale ci hanno visto attivi soprattutto con i Gap, nella discussione su come migliorare quella esperienza anche allargando la tipologia, la qualità e la quantità dei prodotti, partecipando anche al dibattito nazionale.

Le esperienze maturate sul campo dalle Brigate di Solidarietà, soprattutto durante il terremoto dell’Aquila, in particolar modo nella gestione delle cucine, ci hanno visto partecipare insieme agli altri circoli della Federazione di Roma. I militanti del circolo hanno svolto un ruolo di supporto a vertenze importanti, tra le altre i presidi davanti al Miur e l’occupazione del provveditorato durante le lotte contro la Gelmini, la vertenza Eutelia anche con l’esperienza di Arancia Metalmeccanica, la solidarietà agli operai dell’Alcoa durante i giorni dei combattivi presidi a Piazza Montecitorio. Complessivamente, possiamo dire che una pratica politica di utilità sociale diretta fa ormai parte della nostra cultura politica, della nostra attività quotidiana.

Marco Alciati

Circolo PRC Luigi Longo Roma

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