Thyssenkrupp, 10 anni dopo si continua a morire di lavoro…

speciale thyssen

A 10 anni dalla strage alla ThyssenKrupp, in cui morirono arsi vivi sette operai, i due manager Espenhahn e Priegnitz sono ancora in libertà. Oggi, tre lavoratori sono rimasti ustionati nell’incendio di una fabbrica chimica, due sono gravi.
Con rabbia continuiamo a dire che le morti sul lavoro o sulle strade mentre si va al lavoro, non sono mai incidenti. Non quando si ha a disposizione tutta la tecnologia e il necessario per lavorare in sicurezza. Sono la conseguenza del fatto che la salute e la vita delle persone viene dopo. Dopo l’esigenza di far soldi.
E le leggi di questi anni hanno peggiorato enormemente la sicurezza di chi lavora.
Perché si può essere licenziati se si arriva con 5 minuti di ritardo e correre sulle strade diventa un obbligo.
Perché si può essere licenziati con un pretesto qualsiasi ed è più difficile battersi per le condizioni di sicurezza.
Perché si lavora da anziani ed è più facile cadere dalle impalcature o sotto un trattore.
Vogliamo che chi ha responsabilità paghi, come non è ancora avvenuto a distanza di dieci anni per i sette operai di Torino.
VOGLIAMO CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA VITA VENGANO PRIMA.

«Vogliamo esprimere la nostra vicinanza ai tre operai gravemente feriti questa mattina a Torino – dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – .
Proprio nel giorno della commemorazione del decennale della tragedia della Thyssen, questo ennesimo incidente sul lavoro dimostra che l’allarme sicurezza è purtroppo sempre attuale.
Sul lavoro le persone continuano a morire e a farsi male, in Italia e questa realtà meriterebbe provvedimenti seri ed efficaci, mentre la precarizzazione del lavoro ha esattamente l’effetto opposto…».

Anche Ezio Locatelli, segretario Prc Torino, ha ricordato i fatti della ThyssenKrupp, esprimendo «Orrore e indignazione. A dieci anni esatti dalla strage impunita alla Thyssen di Torino, gli operai continuano a rischiare pene d’inferno sui luoghi di lavoro. E’ di oggi il grave infortunio occorso a tre lavoratori della Vader, un’azienda di prodotti chimici di Torino che produce per i comparti dell’auto, nautica e dell’aerospaziale. Tre lavoratori, di cui due in gravissime condizioni, ustionati da un getto di vapore ad altissima temperatura proveniente da un reparto in cui si producono sigillanti per auto.  A distanza di tanti anni poco è cambiato in termini di sicurezza peri i lavoratori e le lavoratrici. Si lavora di più e sempre peggio tanto che gli infortuni e le morti sul lavoro sono aumentati nel corso di quest’anno. Nell’esprimere la nostra vicinanza ai lavoratori feriti chiediamo come minimo l’accertamento delle responsabilità. Ma questo non basta ancora. Bisogna che nei luoghi di lavoro, soprattutto quelli più a rischio, si torni a fare controlli e prevenzione. Invece che perseguire politiche di spoliazione e sfruttamento a più non posso, anche a costo della vita,  bisogna ridare centralità alla dignità e alla sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici».

6/12/2017 www.rifondazione.it

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *