Venezuela: Uno sguardo settimanale


Con questo bollettino riprendiamo il percorso iniziato l’anno scorso, il cui proposito è presentare in maniera succinta i principali avvenimenti che si sviluppano in Venezuela nell’arco di una settimana, oltre a chiavi per l’analisi di questi fatti, augurandoci che questo permetta una maggiore comprensione della dinamica venezuelana e della rivoluzione bolivariana, specialmente per compagne e compagni che vivono fuori dal nostro Paese e con i quali promuoviamo la solidarietà tra i popoli.

In questa prima edizione passeremo in rassegna i principali avvenimenti dall’inizio dell’anno, il che comporta una maggiore sfida di sintesi. Detto questo, riteniamo che le notizie più rilevanti siano quelle relative alla normalizzazione legislativa, il cui cardine è l’inaugurazione della nuova legislatura. Sul piano internazionale, aumentano le tensioni riguardo il contenzioso sul confine con la Repubblica Cooperativa della Guyana, a causa della decisione della Corte Internazionale di Giustizia di dichiararsi competente per occuparsi della disputa, il che ha generato un’offensiva integrale dello Stato venezuelano per continuare a promuovere una risoluzione bilaterale.

Appunti sulla normalizzazione parlamentare in Venezuela.

Dal 2015, quando l’opposizione venezuelana in blocco ottenne democraticamente la maggioranza nel parlamento, iniziò a svilupparsi una dinamica legislativa caratterizzata dalla preminenza degli interessi di partito dell’opposizione al chavismo su quelli del Paese; questo orientamento è sfociato in un’infinità di situazioni che mostrano una disfunzione legislativa, come dimostra il fatto che, finora, è uno dei periodi con meno leggi discusse e approvate.

Quindi, in ambito politico, l’evento più rilevante in questo inizio d’anno, come ci si aspettava, è stata l’inaugurazione della nuova legislatura dell’Assemblea Nazionale da parte dei deputati e delle deputate risultati eletti nel dicembre scorso; per questo la normalizzazione parlamentare è percepita come straordinaria, dopo anni convulsi promossi, nel nostro Paese, dall’opposizione al chavismo.

Lo scorso 5 gennaio, senza grandi scossoni, si è aperta la nuova legislatura dell’Assemblea Nazionale venezuelana e uno dei suoi primi atti è stata l’elezione di un nuovo direttivo, totalmente composto da deputate e deputati del Partido Socialista Unido de Venezuela, il partito che ha fatto parte del Gran Polo Patriótico e che ha ottenuto la maggioranza dei voti alle elezioni parlamentari. La composizione del nuovo direttivo è prodotto di un dialogo tra i diversi settori che si muovono all’interno del chavismo e di un riassestamento dei rapporti di forza, nel quale figure come Diosdado Cabello rimangono a capo della frazione parlamentare del PSUV dopo avere presieduto l’Assemblea Nazionale Costituente, mentre la composizione dei direttivi delle commissioni è più varia e vi sono stati nominati deputati dell’opposizione al chavismo.

Le prime azioni legislative hanno riguardato l’organizzazione interna: è stata approvata la modifica del Regolamento Interno e dei dibattiti, cioè la norma che stabilisce le regole concrete del lavoro legislativo e sono state formate le commissioni permanenti che sono Politica Interna, Politica Estera, Controllo Finanziario, Difesa e Sicurezza, Partecipazione Civica e Mezzi di Comunicazione.

Nell’Assemblea Nazionale sono state formate anche tre commissioni speciali che si occupano della ricerca del dialogo, delle indagini sui delitti contro la Repubblica e della tutela dell’Esequibo; la prima è orientata a stabilire canali di dialogo con i diversi settori del Paese per stabilire accordi che consentano la stabilità politica e la riattivazione economica; la seconda indagherà sulle azioni della giunta direttiva dell’Assemblea Nazionale uscente e proporrà agli organi della Giustizia di accertare le responsabilità caso per caso; l’ultima coadiuva l’Esecutivo nella risoluzione bilaterale per il recupero della sovranità nell’Esequibo.

Inoltre, il direttivo dell’Assemblea Nazionale ha avviato una serie di incontri con le rappresentanze diplomatiche in Venezuela, iniziando con quella della Repubblica Popolare Cinese; queste azioni sono fondamentali, poiché nella dinamica di cooperazione con altre nazioni la partecipazione dell’Assemblea Nazionale è importante, in quanto ratifica gli accordi sottoscritti dalla Repubblica rappresentata dall’esecutivo nazionale.
Dopo diversi anni, il presidente Maduro presenta la sua memoria annuale all’Assemblea Nazionale senza contrattempi; la Costituzione della Repubblica stabilisce che il presidente o la presidente deve rendere conto all’organo collegiale. Inoltre, è previsto lo sviluppo di un’agenda di incontri per interpellare i ministri rispetto al loro campo di responsabilità, allo scopo di attivare la facoltà di controllo dell’ente legislativo.

Ora è necessario esaminare la controparte politica, vale a dire il settore dell’opposizione che si è rifiutato di partecipare alle elezioni e che è ora trincerato in una nuova fiction politica, priva di carattere vincolante all’interno. Ricordiamo che prima della fine dell’anno scorso la giunta direttiva dell’Assemblea Nazionale presieduta da Juan Guaidó, in una sessione, come al solito al di fuori di qualsiasi scrutinio pubblico, ha approvato un testo denominato “Statuto di Transizione”, nel quale si è stabilito che una Commissione delegata avrebbe rappresentato il Parlamento e che avrebbe sostenuto l’illusione della “presidenza ad interim” una volta scaduto il termine della legislatura, fino allo svolgimento di elezioni riconosciute da questi soggetti politici. Deputati dell’opposizione, ma del settore che ha deciso di competere alle parlamentari, si sono rivolti al Tribunale Supremo di Giustizia per chiedere l’annullamento dell’atto parlamentare e, pertanto, del suo risultato.

Di fronte a questa situazione, governi come quello degli Stati Uniti d’America e i suoi alleati del Gruppo di Lima hanno riconosciuto questa nuova finzione; il tono differente è stato, questa volta, quello dell’Unione Europea che, pur non riconoscendo le elezioni parlamentari, ha iniziato a rivolgersi a Guaido in termini diversi da quelli adottati in precedenza riconoscendolo come “Presidente”. In ogni caso per questo settore politico, di fronte al suo progressivo deterioramento interno, l’importante è conservare il poco credito politico che gli rimane e l’accesso a risorse finanziarie di proprietà della Repubblica per finanziare i suoi piani antichavisti. In altre parole, questi soggetti hanno bisogno di meno finanziamenti internazionali, poiché governi come quello statunitense danno loro accesso illegale ai conti e alle risorse della Repubblica.

In un primo bilancio, possiamo affermare che stiamo assistendo a un’importante avanzata in campo politico degli attori politici legati alla rivoluzione bolivariana, non solo perché controllano nuovamente il potere legislativo ma anche perché sono tornati in campo attori dell’opposizione, pur essendo questi minoritari e privi del sostegno pubblico di governi come quello statunitense e dell’Unione Europea; questo mette i leader della rivoluzione bolivariana in migliori condizioni per superare le misure coercitive unilaterali e avanzare verso la ripresa economica, in una prospettiva nella quale il capitale privato ha un ruolo importante.

La latente tensione per il contenzioso sul confine con la Guyana.

La Corte Internazionale di Giustizia, alla fine del mese scorso, si è dichiarata competente per occuparsi della disputa sul confine tra il nostro Paese e la Repubblica Cooperativa della Guyana, su richiesta di quest’ultima; a fronte di tale pronunciamento l’esecutivo nazionale si è dichiarato contrario e ha intrapreso una serie di azioni che si sono sviluppate in questo inizio d’anno.

La prima di queste è stata una lettera al Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterrez, per chiedergli di sostenere una risoluzione bilaterale e, quinti, che si respinga il parere della Corte Internazionale di Giustizia.
Inoltre, il ministro Arreaza si è riunito con l’incaricato d’affari della Repubblica Cooperativa della Guyana per manifestargli la non accettazione della partecipazione di terzi nella disputa sulla sovranità dell’Esequibo e, pertanto, il non riconoscimento della giurisdizione della Corte Internazionale di Giustizia sulla questione.

Uno dei primi atti approvati all’unanimità della recentemente insediata Assemblea Nazionale è stata una dichiarazione di rifiuto della decisione della Corte Internazionale di Giustizia; infine, il presidente Maduro ha annunciato la creazione del territorio della facciata atlantica venezuelana, il che comporterà lo sviluppo di una struttura di governo speciale che si occupi di questa zona adiacente al territorio conteso.

La situazione del Covid in Venezuela.

Nel mese di dicembre c’è stata una flessibilizzazione di fatto totale, visto che quasi tutti i settori economici hanno operato senza altre restrizioni se non la raccomandazione della stretta osservanza delle misure di biosicurezza; i collegamenti aerei interni e internazionali sono stati limitati, mentre quelli terrestri interni non hanno subito restrizioni.

Il governo bolivariano ha annunciato che quest’anno si riprenderà lo schema 7 per 7, che comporta restrizioni per una settimana e una loro diminuzione in quella successiva; nuovamente, assisteremo al fatto che la maggioranza delle attività economiche funzioneranno nonostante la chiusura prescritta.

Quanto agli indicatori, questi si mantengono ai livelli degli ultimi due mesi, nei quali la media dei casi giornalieri non supera le cinquecento persone; anche il tasso di guarigione si mantiene intorno al 95% dei contagiati. A oggi, contiamo 119.306 casi diagnosticati come positivi, dei quali 5.583 sono attivi (la maggioranza di questi è in cura presso il Sistema Nazionale di Salute Pubblica e più della metà è asintomatica), mentre i decessi ammontano a 1.101 persone.

Il governo bolivariano ha sottoscritto un contratto con la Federazione Russa e si attende che nel primo trimestre di quest’anno arrivino circa dieci milioni di dosi di vaccino contro il Covid-19, pertanto ci si sta organizzando per la campagna vaccinale mentre si annuncia che si stanno esaminando le condizioni per elaborare il preparato nel Paese.

Brevi:

  • Questa settimana un tribunale statunitense ha autorizzato la vendita di azioni dell’impresa venezuelana Citgo, controllata illegalmente dall’opposizione al chavismo, per rispondere a una richiesta di risarcimento a favore dell’impresa Cristalex che aveva denunciato la Repubblica venezuelana dopo i processi di nazionalizzazioni intrapresi dal Comandante Chávez.
  • Nel quadro della normalizzazione delle relazioni tra il nostro Paese e lo Stato Plurinazionale di Bolivia, il presidente Maduro ha ricevuto le credenziali del nuovo ambasciatore.
  • In campo economico, si evidenzia una svalutazione della moneta venezuelana, il bolívar, di quasi il 60% rispetto al dollaro nelle ultime due settimane. Questo polverizza ancora di più i già depressi salari dei lavoratori.

Di Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri

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