29 giugno, Viareggio: strage di vite umane e di giustizia

29 giugno: una giornata di lutto , di ricordo e di speranza

La strage di Viareggio non potrà mai essere dimenticata ; ci uniamo con un abbraccio caloroso al
sentimento di lutto dei familiari , dei cittadini e dei lavoratori ferroviari , per un evento che
riguarda la nostra memoria ma anche il nostro futuro; GIUSTIZIA NON E’ (ANCORA) STATA FATTA
e dopo quella di Viareggio altre stragi si sono verificate, per non tacere dello stillicidio quotidiano
di morti sul lavoro che quasi, ormai, pare “non fare più neanche notizia” ; non solo: addirittura
(come abbiamo denunciato anche attraverso di blog Lavoro e salute di Franco Cilenti) “qualcuno”
ha individuato nel lutto dei familiari dei morti sul lavoro persino una occasione di “mercato” per
prestazioni a pagamento, in libera professione ;

differente la nostra condotta (intendiamo nostra : Comitato di Sesto s. Giovanni, Ancora in marcia
e associazioni/sindacati dei lavoratori delle ferrovie , lavoratori Cmc cargo e tanti altri : ci
associamo al sentimento di lutto, alla protesta ,alla resistenza e alla lotta quotidiana per le
necessarie e improcrastinabili politiche di prevenzione;

è invece totalmente mancata la prevenzione a Viareggio (ma quasi ovunque e anche nel disastro
delle alluvioni in E-R) , secondo una prassi che i padroni non solo hanno da sempre adottato ma
hanno anche teorizzato e rivendicato apertamente : hanno detto apertamente: “la
manutenzione costa, manutenere il meno possibile” ; lo deduciamo ormai persino dai libri di
storia e dalle vicende giudiziarie che riguardano per esempio il petrolchimico di Porto Marghera;

se la prevenzione e la manutenzione costano,nella pratica del capitale, prevenzione e
manutenzione devono cedere al profitto a costo di “inevitabili” sacrifici umani di lavoratori e
spesso anche di cittadini non esposti direttamente a rischio per motivi occupazionali ; per
questo sosteniamo l’ovvio (per noi): le lotte dei lavoratori e dei ferrovieri ,come quella in corso
di CMC CARGO, sono lotte “altruiste” a favore anche della sicurezza collettiva;

solo lo “scudo penale” che i padroni hanno sempre rivendicato consente a un tribunale italiano
(Novara) di evitare la condanna all’ergastolo del capo dell’Eternit, pur proposta dal pubblico
ministero
, con la incredibile “motivazione” della imprevedibilità della strage quando la
cancerogenicità dell’amianto era nota, quantomeno,dal 1935;

a fianco della protesta e della resistenza dobbiamo sviluppare una forte capacità di autodifesa che
necessariamente si può e di deve concretizzare a due livelli:

  • Quello essenziale è risalire la china del rapporto sfavorevole oggi esistente tra capitale e
    lavoro ; questo è il fattore decisivo per la prevenzione e deve essere associato ad una
    rafforzata capacità di rispondere ad ogni tentativo di repressione nei confronti di chi
    rivendica semplicemente il rispetto del diritto alla salute psicofisica dei lavoratori e della
    collettività
  • Tanto più i rapporti di forza sono sfavorevoli ai lavoratori tanto più dobbiamo vigilare sulla
    azione dei servizi ispettivi e “orientarli” , senza rapporti di delega, alla corretta valutazione
    dei rischi e alla capacità di controllo capillare del rispetto delle norme contribuendo a fare
    uscire questi servizi da un atteggiamento che frequentemente (non sempre) oscilla tra la
    mancata percezione del rischio e una sorta di atteggiamento di equidistanza tra datore di
    lavoro e lavoratori ,quando invece il loro mandato è e deve essere quello della priorità
    della difesa della salute; è il percorso che stiamo cercando di costruire nel confronto con i
    servizi di vigilanza del territorio a partire da Bologna a seguito di segnalazioni sulla
    sicurezza negli scali (e numerosi altri rischi : dal sistema frenante noto come “suole LL”
    agli orari di lavoro costrittivi e antisociali ) , segnalazioni inviate da CMC cargo e Cub
    trasporti

Oggi , soprattutto dopo l’atroce omicidio sul lavoro di Luana D’Orazio di circa due anni fa ,
assistiamo ad una rilevante crescita di attenzione e iniziativa politica sulla questione della
sicurezza, questo grazie alla iniziativa spontanea di molti lavoratori , di sindacati di base e di
associazioni (dalla RETE6DICEMBRE nata in ricordo della strage alla Tyssenkrupp, alla Ruggero
Toffoletti alla associazione Mattia Battistetti sorta a Treviso che ci chiama peraltro alla
mobilitazione il 3 luglio in quella città)
; dobbiamo creare il massimo di sinergie per il
raggiungimento dell’obiettivo comune: UGUALE E MIGLIORE SPERANZA DI SALUTE DI VITA E DI
BENESSERE LAVORATIVO PER TUTTE/I

EVITIAMO CON TUTTE LE NOSTRE FORZE DI DIMENTICARE IL PASSATO ; SOLO IN QUESTO MODO
POTREMO COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE: APPUNTO “IL MONDO CHE VORREI”, PER
RIPRENDERE IL SIGNIFICATICO SLOGAN DELLA RESISTENZA VIAREGGINA

Un abbraccio caloroso ai familiari e ai cittadini di Viareggio in questo quattordicesimo
anniversario!

SE LE ISTITUIZIONI NON HANNO INDETTO UNA GIORNATA DI LUTTO NAZIONALE IL 29 GIUGNO ,
RISERVANDO IL LUTTO NAZIONALE AD ALTRE CIRCOSTANZE , NOI INVECE RISPETTEREMO UN
MINUTO DI SILENZIO QUESTA SERA IN COICINDENZA DELL’ANNIVERSARIO DELLA STRAGE

NO ALLA AMNESIA “POLITICA” , NO ALLA INDIFFERNZA

Vito Totire

portavoce RETE NAZIONALE LAVORO SICURO
Bologna, 29.6.2023

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