Al movimento sulla sanità arrivano solo le mancette del governo

Sono molto colpito da una contraddizione: sulla sanità, come opposizione. Contro il governo di destra, abbiamo costruito un fronte sociale e politico vasto che non ha precedenti, al punto di fare della sanità, forse per la prima volta, una questione davvero strategica.
Ma nonostante questo vasto schieramento, reso compatto da un comune e fin troppo facile obiettivo prioritario, quello di rifinanziare la sanità pubblica, i risultati sono oggettivamente asimmetrici scarsi e risibili. Così dobbiamo ammetterlo: la nostra battaglia sul rifinanziamento della sanità, almeno per il momento, l’abbiamo persa.

I DATI SONO IMBARAZZANTI: pochi soldi per i servizi, neanche i soldi sufficienti per coprire i costi dell’inflazione, confermato un definanziamento programmato negli anni a venire, una privatizzazione in continua crescita e in aggiunta una grande beffa a danno del lavoro e degli operatori i quali, da una parte prendono con la finanziaria la maggior parte degli spiccioli, per rinnovare i contratti, e dall’altra si vedono tagliare retroattivamente le pensioni quindi i diritti acquisiti.
Vorrei quindi che ragionassimo sul perché, noi così giusti forti e agguerriti, abbiamo perso questa importante battaglia.
Sun Tzu l’autore cinese de L’arte della guerra, direbbe che pur con un esercito agguerrito e motivato, abbiamo perso perché probabilmente, a causa dei nostri limiti strategici, non potevamo in nessun modo vincere.


IL PRIMO LIMITE è stato quello di non aver organizzato la nostra battaglia sul rifinanziamento della sanità per mezzo di una “piattaforma” cioè in pratica siamo andati all’arrembaggio del governo ma senza una strategia. Rifinanziare la sanità non è solo una questione finanziaria come sembra ma che necessita che si costruiscano tutte le condizioni e i processi necessari utili a produrre le risorse necessarie prima di tutto usando con intelligenza la carta della riforma della spesa storica. Ma non l’abbiamo fatto.Il secondo limite è stato quello di non aver contestato al governo la sua idea sbagliata di sostenibilità sulla base della quale esso si sente autorizzato a non finanziarci. E quindi di non aver proposto un’altra idea di sostenibilità quella basata sulla produzione di salute come ricchezza economica. L’art 32 cioè il diritto alla salute se liberato dalle compatibilità neoliberiste può produrre ricchezza e ridurre il costo della cura. Ma per fare ciò bisogna ripensare parecchie cose a partire dal comparto della prevenzione In questo caso si che avremmo messo in crisi per davvero il governo Meloni. Ma la parola sostenibilità non è mai stata pronunciata.
Il terzo limite è pratico e pragmatico e si aggancia al precedente: alla fine abbiamo di fatto chiesto al governo, di dare alla sanità un mucchio di soldi e quindi di adottare una politica finanziaria incompatibile nonostante la crisi economica.
Quindi di tirare fuori, un mucchio di soldi sull’unghia fino a chiedergli , la parificazione della spesa sanitaria italiana alla media europea (40 mld), e il vincolo del 7.5% della spesa sanitaria in rapporto al pil.
Neanche Keynes nelle circostanze date avrebbe osato tanto.

IL GOVERNO HA RISPOSTO picche incassando l’approvazione dell’Europa e come risposta ci ha dato una mancetta (3 mld) perché la mancetta è la sua idea di sostenibilità e perché la mancetta negli anni è diventata un metodo che noi però anche con le piazze piene non abbiamo mai contestato come tale.
Il quarto limite è che nonostante le terribili contraddizioni che ha la sanità abbiamo chiesto al governo di rifinanziarla nella sua più totale invarianza cioè di rifinanziare tutto il carrozzone, privato compreso, quindi di rifinanziare le sue diseconomie le sue contraddizioni e le sue criticità
Con questi chiari di luna Sun Tzu direbbe che dato il contesto di crisi, non avremmo in nessun modo potuto vincere la battaglia perché con la propaganda le battaglie non si vincono .

COSÌ ABBIAMO MANCATO l’obiettivo. Questo non per la sinistra ma per milioni di persone ormai sempre più senza diritti è una cosa gravissima
Se ha ragione Sun Tzu avremmo potuto vincere ma per vincere avremmo dovuto fare un altro genere di battaglia. Ma non l’abbiamo fatto.
La Meloni mentre distrugge la sanità pubblica a parte l’approvazione delle agenzie di rating a sentire i sondaggi non perde voti. Questo vuol dire che la nostra battaglia sulla sanità non è servita a niente. Se è così questa sarebbe la nostra vera sconfitta politica
Per alcuni, compreso noi, era scontato che sulla sanità noi avremmo perso la battaglia . Ma chiediamoci onestamente , avremmo potuto vincere? Potremmo mai vincere battaglie tanto complesse e difficili come quella della sanità senza una vera strategia senza un pensiero ma soprattutto senza un onesto pensiero riformatore?

Ivan Cavicchi

4/11/2023 https://archiviopubblico.ilmanifesto.it/

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