Genocidio a Gaza, la ICJ conclude le udienze di due giorni sul caso contro Israele presentato dal Sud Africa

L’Aja-InfoPal. La Corte internazionale di giustizia (ICJ) dell’Aja ha concluso venerdì le sue udienze pubbliche di due giorni sul caso di genocidio presentato dal Sud Africa contro Israele e sulla sua richiesta di un intervento urgente per fermare l’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza.

“Si sono concluse oggi le udienze pubbliche sulla richiesta di indicazione di misure provvisorie presentata dal Sud Africa nel caso riguardante l’applicazione della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio nella Striscia di Gaza (Sud Africa contro Israele)”, ha affermato l’ICJ in un comunicato di 4 pagine.

Il comunicato spiega che i giudici della Corte inizieranno a deliberare sulle argomentazioni e sulle prove presentate giovedì dal Sud Africa e venerdì da Israele prima di pronunciare la loro decisione sulle misure urgenti per porre fine alla guerra a Gaza in una seduta pubblica che “sarà annunciata a tempo debito”.

Il presidente dell’ICJ, Joan Donoghue, ha affermato che la Corte si pronuncerà sulla richiesta di misure urgenti “il più presto possibile”.

Tuttavia, la Corte continuerà ad esaminare il merito del caso sul genocidio di Israele a Gaza – un processo che potrebbe richiedere anni.

Il ministro della Giustizia del Sud Africa, Ronald Lamola, ha detto venerdì ai giornalisti fuori dalla sede della Corte Internazionale di Giustizia che Israele non è riuscito a confutare le argomentazioni del Sud Africa, e ha espresso il suo rifiuto delle affermazioni di autodifesa di Israele come scusa per il genocidio.

A fronte delle ampie e dettagliate richieste del Sud Africa, Israele ha chiesto che “Ai sensi dell’articolo 60, comma 2, del Regolamento della Corte, per le motivazioni
pronunciate nell’udienza del 12 gennaio 2024 e ogni altra motivazione che la Corte potrà eventualmente addurre ritenga opportuno, lo Stato di Israele chiede alla Corte di: (1) respingere la richiesta di indicazione di misure provvisorie presentata da Sud
Africa; e (2) rimuovere il caso dall’Elenco Generale”.

Le prove fabbricate e inconsistenti di Israele.

Il direttore dell’Euro-Med Monitor sui diritti umani, Rami Abdu, ha confermato venerdì che il Sud Africa ha presentato fatti supportati da prove, mentre Israele ha presentato dichiarazioni fabbricate, accuse senza attribuzione e scene artificiali preparate in anticipo per manovrare e sostenere le menzogne.

Abdu ha sottolineato che la squadra di “difesa” israeliana ha detto una serie di menzogne ​​palesi e precedentemente costruite, davanti alla ICJ, ripetendo i termini utilizzati da decenni per giustificare tutti i crimini commessi contro il popolo palestinese dal 1948.

“La squadra legale israeliana ha cercato di ridurre l’essenza delle dichiarazioni israeliane che invocano il genocidio, che il team sudafricano ha affrontato in anticipo presentando un gran numero di dichiarazioni di funzionari israeliani che non possono essere confutate o considerate un lapsus, comprese le dichiarazioni dei membri del governo e del consiglio di guerra”.

Abdu ha affermato che il team israeliano avrebbe voluto un rigetto preliminare del caso sulla base dell’incompetenza della Corte ad esaminare il caso ritenendo che quanto accade nella Striscia di Gaza rientra nel quadro del diritto internazionale umanitario e dei suoi meccanismi e non nella Convenzione sul genocidio.

Le dichiarazioni israeliane si sono concentrate sul movimento Hamas in quanto avversario classificato come “organizzazione terroristica” da 41 paesi, inclusa l’Arabia Saudita, che è stata menzionata dal team della “difesa israeliana”.

La risposta della squadra israeliana alla richiesta del Sud Africa di far entrare degli investigatori a Gaza è stata: “L’accesso alla Striscia di Gaza è nelle mani dell’Egitto e non di Israele”, glissando sul fatto che Tel Aviv è la parte che ispeziona i camion degli aiuti che entrano a Gaza attraverso l’Egitto, e sulla richiesta del Cairo di fornirgli i nomi di tutte le persone, soprattutto ferite, che passeranno attraverso il valico di Rafah.

Ora il mondo dei giusti aspetta che giustizia sia fatta, che termini il genocidio di Gaza e che Israele risponda per i crimini che sta compiendo.

Venerdì, all’Aja, attivisti hanno salutato la squadra legale del Sud Africa per i loro sforzi volti a consegnare Israele alla giustizia.

13/1/2024 https://www.infopal.it/

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