Groenlandia, Jeff Bezos e Bill Gates finanziano attività estrattive

Ed ecco l’ennesima contraddizione e ipocrisia dei grandi tycoon contemporanei: mentre si riempiono la bocca di parole senza significato come “green economy”, che permettono loro di aprire nuovi mercati nel settore, finanziano attività estrattive di cobalto per mantenere quello che viene definito il nuovo settore “ecosostenibile”, ossia i veicoli elettrici.

Per questo sono nati i progetti in cui sono coinvolte grandi società, come il progetto Disko-Nuussuaq in Groenlandia, per il quale la società di esplorazione mineraria KoBold Metals e la londinese Bluejay Mining (JAY.L) hanno firmato un accordo per cercare i principali materiali che danno vita ai veicoli elettrici. Il territorio di interesse delle società estrattive è la Groenlandia. Tra chi ha scelto di finanziare il progetto ci sono i due grandi tycoon dell’online che ultimamente stanno parlando di “ecosostenibilità”, in modo tale da far passare qualsiasi progetto impattante per il pianeta come “green”: il patron di Amazon Jeff Bezos e il filantrocapitalista Bill Gates. Quest’ultimo, conosciuto per essere il fondatore di Microsoft Corporation, ha in mano insieme a Bezos, la supervisione del fondo per il clima e la tecnologia Breakthrough Energy Ventures, che è tra i principali investitori della società privata KoBold Metals.

Rod McIllree, presidente esecutivo di Bluejay, ha infatti affermato che Gates e Bezos “portano molta capacità tecnica e finanziaria a questo progetto. Quello che portiamo è la risorsa e la capacità di operare efficacemente in Groenlandia”.

Altri fondamentali investitori del progetto sono Andreessen Horowitz e la compagnia energetica norvegese Equinor ASA.

Per andare alla ricerca di materie prime, la KoBold Metals utilizza l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico e altre tecniche di calcolo per raccogliere dati sui terreni, capire quali acquistare e quale sia il punto giusto per trivellare, così da scoprire nuovi giacimenti minerari. Entro il 31 dicembre 2021 la società spenderà 15 milioni di dollari in finanziamenti per il nuovo progetto Disko-Nuussuaq e per il piano di esplorazione sulla costa occidentale della Groenlandia, in cambio di una quota del 51% nel progetto, come precisato dall’inglese Bluejay in un comunicato.

La decisione di investire nell’area della Groenlandia occidentale viene dalla conferma di una certa somiglianza del suo territorio con la geologia della regione russa di Norilsk-Talnakh, che è tra le più ricche di nichel e palladio. Come specificato da Rod Mclllree, “il tipo di mineralizzazione è molto simile, sono elementi del gruppo nichel-rame-cobalto-platino. E’ di altissimo grado. E’ stata identificata per la prima volta alla fine del XIX secolo, quando hanno scoperto un masso di metallo di 20 tonnellate, che era in realtà caduto da una scogliera e rotolato sulla riva. Il prossimo anno il piano è quello di ottenere una comprensione più profonda utilizzando la tecnologia KoBold; potremmo anche vedere alcune trivellazioni”.

Per la gioia dei sostenitori della “green economy” Bezos e Gates, il Progetto Disko-Nuussuaq potrebbe avere serie conseguenze a livello ambientale. L’area del progetto è di ben 2.776 km2, paragonabile per estensione a quella del Lussemburgo; per ora ci sono circa 20 target pronti per la trivellazione su larga scala, per i quali sono state già ottenute e ampliate le licenze.

Il fatto che il progetto sia stato fatto “per investire sulla realizzazione di veicoli elettrici” e “per la lotta contro il cambiamento climatico”, pone delle questioni importanti in termini di modello di produzione e di sviluppo che non sembrano cambiare nonostante la svolta “green”, continuando a sfruttare l’ambiente. Tra l’altro, è proprio un fondo per il clima e la tecnologia (il sopracitato Breakthrough Energy Venture) a finanziare un progetto che rischia di portare gravi conseguenze ambientali. L’area è infatti molto delicata e l’operazione mineraria avviene in un momento storico in cui la situazione della Terra va peggiorando in tempi record.

Qualche giorno fa, infatti, l’Ipcc (il gruppo intergovernativo di scienziati sul cambiamento climatico) ha lanciato un ulteriore, importante allarme, contenuto nel primo dei tre volumi – approvato dai 195 paesi dell’Onu e diffuso oggi – del Sesto rapporto di valutazione che sarà pubblicato nel 2022.

Nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di Co2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra (metano e biossido di azoto) le più elevate degli ultimi 800.000 anni; negli ultimi 50 anni la temperatura della Terra è cresciuta a una velocità che non ha uguali negli ultimi 2.000 anni; l’aumento medio del livello del mare è cresciuto a una velocità mai vista negli ultimi 3.000 anni. L’ultimo rapporto sul clima “Cambiamenti climatici 2021 – Le basi fisico-scientifiche” rivela dati agghiaccianti!

“Deve suonare una campana a morto per il carbone e i combustibili fossili, prima che distruggano il nostro pianeta” ha affermato il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres commentando il rapporto dell’Ipcc. “Senza profondi tagli immediati delle emissioni, l’obiettivo di un riscaldamento globale non superiore ai 1,5 gradi Celsius sarà rapidamente fuori portata”, ha aggiunto Guterres. “L’odierno Rapporto è un codice rosso per l’umanità. I campanelli d’allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili: le emissioni di gas serra dovute alla combustione di combustibili fossili e alla deforestazione stanno soffocando il nostro pianeta e mettendo a rischio immediato miliardi di persone”.

Il richiamo è ancora una volta al drastico e immediato taglio dei gas serra per abbassare la febbre del pianeta, in particolare della Co2 che permane nell’atmosfera per centinaia di anni. Durante i lockdown causati dalla pandemia, infatti, nonostante la riduzione globale del 7% dell’anidride carbonica, non c’è stato alcun effetto apprezzabile sulla temperatura della Terra.

Gli interventi come il progetto estrattivo in Groenlandia sembrano essere fuori tempo massimo e perseguire un modello di sviluppo capitalistico che potrebbe portarci alla catastrofe.

Fonti:

Supervisione del fondo per il clima e la tecnologia Breakthrough Energy Ventures, tra i principali investitori della società privata KoBold Metals:

https://www.breakthroughenergy.org/

https://www.lindipendente.online/2021/06/20/le-auto-elettriche-sono-veramente-sostenibili/

Allarme dell’Ipcc:

https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/

Lorenzo Poli

13/8/2021 https://www.pressenza.com

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *