I morti sul lavoro aumentano ma il governo taglia i fondi per la sicurezza

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Manovra, il governo taglia i fondi per la sicurezza sul lavoro: 310 milioni di euro in meno tra il 2019 e il 2021 per le “risorse strutturali” destinate all’Inail per finanziare progetti di investimento e formazione in salute e sicurezza.

Una decisione, quella del governo per arrivare al taglio della spesa pubblica chiesto da Bruxelles, che arriva però in un momento in cui i morti sui luoghi del lavoro sono aumentati del 4,5 per cento: nei primi otto mesi del 2017 le vittime erano state 682; tra gennaio e agosto del 2018 sono state 713.

Un aumento dovuto soprattutto, secondo l’ultima relazione dell’Inail, all’elevato numero di decessi avvenuti nel mese di agosto di quest’anno rispetto all’agosto 2017 (92 contro 51), alcuni dei quali causati da incidenti “plurimi”, ovvero quelli che causano contemporaneamente la morte di due o più lavoratori.

Dure critiche arrivano anche dal responsabile Fiom Cgil nazionale per Salute e sicurezza, Maurizio Marcelli, per il quale l’emendamento alla manovra è arrivato su “spinta delle associazioni delle imprese” che, da tempo, volevamo la “riduzione dei premi assicurativi che le imprese pagano all’Inail”.

“Un emendamento così fatto, oltre a essere un sostegno sbagliato alle imprese, diventa vergognoso poiché prevede che 110 dei 410 milioni di risparmi previsti per le aziende nel 2019 verrebbero individuati sottraendoli agli impegni dell’Inail per la formazione in materia di sicurezza e di tutela della salute, soprattutto per le piccole imprese”.

Una ricostruzione, quella di Marcelli della Fiom, che trova conferme nelle parole del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che ha descritto il taglio – “che firmerò come ministro” – come una “riduzione costo del lavoro per le imprese” e, per questo, un “grande successo”.

E tanto per chiarire la scelta di campo di questo governo, come dei precedenti, nella legge di bilancio non c’è nulla per la revisione delle provvigioni alle vittime NON Professionali dell’amianto e della revisione dei benefici previdenziali per gli ex-esposti amianto. Eppure,

La revisione del Fondo Vittime Amianto è un’azione semplice e a costo zero in quanto l’aumento da 5600€ a 12000€ per gli anni 2019 e 2020 con rivalutazione del pregresso sarebbe realizzato con le economie del Fondo Vittime Amianto.

L’aumento riguarda le Vittime Familiari ed Ambientali, insomma tutti coloro che si sono ammalati di Mesotelioma senza avere lavorato con l’amianto.

Il tutto in sintonia con il disegno di Confindustria è chiaro, anche perchè esplicitato in numerose occasioni:

  • costo zero per le bonifiche, dove l’industria può anche guadagnare;
  • tutti i costi del disastro sociale, umano, sanitario a carico della collettività e dello stato;
  • e in ultimo sollevare le imprese e gli imprenditori responsabili del disastro da responsabilità penali e civili.

Redazione

21/12/2018

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