Il legame tra la tutela dell’ambiente e la difesa della salute è ormai indissolubile.

Copertina les2 marzo 18

Da diversi anni la comunità scientifica è impegnata in accurati studi sulle interazioni tra ambiente e salute richiamando l’attenzione pubblica sugli effetti potenzialmente dannosi derivanti dalle attività antropiche (produzione di energia, gestione dei rifiuti, sistema della mobilità, qualità dell’acqua aria e pratiche agricole, campi elettromagnetici), in particolare sulle ricadute a lungo termine sulla salute, ossia quelle meno evidenti ma più difficili da contenere una volta che si verificano.

Interazioni ambiente-salute non riguardano solo le varie patologie, ma determinano la sopravvivenza delle specie viventi. Già Ippocrate aveva affermato: “il cosmo penetra nell’uomo con l’aria, le bevande e con i cibi; sostanze che diventano parte integrante dell’organismo; gli umori di cui questo si compone sono trasformazioni dei cibi e delle bevande ingerite”. E dopo più di due millenni Darwin ribadisce il ruolo determinante dell’ambiente: “le specie vegetali e animali non sono state create indipendentemente, ma si sono evolute nel tempo grazie ad una selezione naturale del più adatto nella lotta per la vita.” Quali scenari si apriranno nel nostro futuro se non cercheremo di modificare opportunamente le cose?

Inceneritori, centrali a biomasse, centrali a carbone, il ricavare energia dall’idrogeno, produzione di rifiuti di ogni genere in una quantità sempre più elevata modifica l’ambiente e aggrava la salute.  Abbiamo medici che hanno condotto e stanno conducendo studi di vario genere sulle criticità ambientali dovute alle emissione di inquinanti da parte dell’inceneritore con ricadute preoccupanti in particolare sui bambini (6 ai 9 anni). Negli anni ho potuto constatare che le amministrazioni locali interessate hanno preso posizione critica nei confronti di questi studi e sempre porgono gli interessi di tutela della salute a tutti gli altri, politici, economici, finanziari, industriali e quant’altro.

È la logica di chi comanda veramente i giochi a livello mondiale, come sempre è stato ma che oggi, con la globalizzazione incombente, cominciano a sembrare un po’ più chiari. L’alta finanza, le grandi multinazionali, il potere economico in senso lato vengono sempre anteposti a tutti gli altri interessi, né la politica potrà mai pensare di intervenire in senso virtuoso dal momento che essa stessa è funzionale solo ed esclusivamente a chi detiene il potere politico, sostenuto appunto dal potere economico. Il cerchio è chiuso. Per raggiungere questo ambizioso ma ineludibile obiettivo è necessario che il medico/cittadino si faccia promotore di una corrente di pensiero a sua volta in grado di sviluppare una nuova cultura della sicurezza (che in Italia non è mai realmente esistita). Senza questa nuova cultura, non ci saranno speranze di modificare l’atteggiamento dei decisori rispetto ai problemi di cui sopra. Dovremo batterci per modificare la formazione universitaria dei nostri medici, nel senso di introdurre queste tematiche nell’insegnamento ai nostri studenti; ma dovremo batterci per modificare in questa direzione anche i percorsi formativi degli avvocati come dei veterinari, degli infermieri, degli ingegneri, degli architetti, cioè di quelle persone (quindi di tutti) che un domani potranno essere decisori. E prima ancora dovremo analogamente modificare i corsi di studio della scuola primaria e secondaria. In una sola espressione, dobbiamo fare cultura. D’altra parte, modificare l’atteggiamento dei decisori attraverso un processo culturale richiede un lavoro profondo e molto esteso nel tempo e la domanda diventa dunque la seguente: dopo aver studiato avremo il tempo necessario?

A quante cose fa male l’inquinamento atmosferico?  

La lista delle malattie correlate all’inquinamento è più lunga di quanto generalmente ci si attenda, dal momento che di solito l’inquinamento viene associato al tumore. Ebbene, in realtà, oltre al cancro, i gas di scarico possono essere i responsabili, almeno in parte, di attacchi di cuore, asma, diabete, nascite premature, infertilità maschile, dermatiti, irritazioni oculari, stanchezza, mal di testa, nausea e addirittura demenza.

L’esposizione all’inquinamento atmosferico aumenta del 13% il rischio di angina, anche quando il livello di concentrazione di CO2 (anidride carbonica, sostanza di fondamentale importanza nei processi vitali) e polveri sottili rientra nella soglia stabilita dall’Unione Europea. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) suggerisce invece un limite più basso, indicando in 10 microgrammi la soglia da non superare. La severità dell’OMS è motivata dalla pericolosità di tutte le particelle di particolato (polveri sottili) che possono entrare nei polmoni e addirittura passare nel sangue. Il particolato liberato dallo scarico dei motori diesel, ad esempio, può passare nel sangue e danneggiare i vasi sanguigni, contribuendo a malattie cardiovascolari. L’indurimento del sangue dovuto al particolato può essere causa di infarto, a cui si aggiunge un ulteriore fattore di rischio rappresentato dall’asma, che, aumentando lo sforzo della respirazione, accelera anche i battiti cardiaci. L’inquinamento non solo provoca gli attacchi d’asma in soggetti sofferenti, aumentandone frequenza ed intensità, ma ne potrebbe essere anche la causa prima. Il 14% dei casi di asma infantile cronica è attribuibile all’inquinamento da traffico urbano. L’inquinamento è anche causa di peggioramento dei sintomi della broncopatia cronica ostruittiva (BPCO), malattia che include bronchite cronica, fibrosi cistica ed enfisema.

Diabete di tipo 2

Non solo cuore e respirazione, ma anche pancreas, zucchero e sangue. L’insulina è l’ormone secreto dal pacreas che ha il “compito” di regolare il livello di zuccheri nel sangue. La sua mancanza o scarsità, pertanto, porta al diabete. L’inquinamento atmosferico potrebbe proprio essere collegato alla resistenza all’insulina, all’origine del diabete di tipo 2.

Parto pretermine

Secondo ricerche condotte, le donne che vivono nella aree urbane con alti livelli di inquinamento da benzina corrono il 30% di rischio in più di partorire prematuramente. Esiste una chiara evidenza dell’associazione tra inquinamento dell’aria e basso peso alla nascita, problemi di crescita e prematurità neonatale.

Cancro

L’associazione inquinamento-cancro è quella logicamente più immediata. Il rapporto causa-effetto è ben noto.

L’infertilità maschile

Una correlazione significativa tra la presenza nell’aria di agenti inquinanti e la scarsa qualità del liquido seminale con problemi di fertilità con la distribuzione dei metalli pesanti nell’ambiente. In particolare concentrazione anomale di piombo e antimonio.

Demenza

Le ricerche sono partite dello stretto legame tra cervello e naso, che fa dell’organo dell’olfatto una strada privilegiata per raggiungere la sede del nostro sistema nervoso centrale. L’esposizione prolungata ad alti livelli di inquinamento atmosferico comportano cambiamenti nel cervello simili a quelli che riguardano i malati di Alzheimer. Si è osservata in particolare la presenza di placche di beta amiloide, proteina che avrebbe la capacità di distruggere le sinapsi e causare malattie neuro-degenerative. L’impatto negativo e diffuso dell’inquinamento atmosferico sembrano essere ormai una certezza che i governi non possono più ignorare o curare con interventi analgesici. Le particelle nocive che costituiscono lo smog sono in grado di raggiungere il cervello danneggiandolo. In particolare hanno degli effetti negativi le particelle di ferro e degli altri metalli contenuti nei gas di scarico delle automobili. Dagli studi fatti è risultato che nel tessuto cerebrale dei soggetti coinvolti erano presenti elevate quantità di nano particelle di ossidi di ferro create con la combustione e tracce di altri metalli che si trovano nelle marmitte catalitiche, come il platino. Queste particelle, in particolare, sono legate da alcuni studi all’insorgenza dell’Alzheimer.

Marilena Pallareti

Docente Forlì

Collaboratrice redazionale Lavoro e Salute

Pubblicato sul numero di marzo della rivista www.lavoroesalute.org

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