Insicurezza sul lavoro. Impunità e complicità

Copertinales3maggio2018

Morti sul lavoro. Ma quando sarà il giorno della lotta? Sciopero generale subito! I morti sul lavoro non sono mai una fatalità e non dipendono dal destino. Sono parte della brutalità e della violenza di questo sistema sociale, determinato dall’economia capitalistica, che in nome dell’aumento della produttività e del profitto, in nome del mercato, costringe milioni di lavoratori e lavoratrici a lavorare in condizioni sempre più pericolose.

I padroni, aiutati da leggi che hanno precarizzato i rapporti di lavoro – portando la classe lavoratrice ad avere sempre più difficoltà ad alzare la testa – e indebolito l’applicazione delle norme sulla sicurezza, non adottano adeguate misure antinfortunistiche per risparmiare sui costi. Ancora di più in una fase di crisi economica in cui il padronato cerca di recuperare il calo dei margini di profitto.

È sempre l’aumento dello sfruttamento, con l’intensificazione dei ritmi lavorativi, l’allungamento dell’orario di lavoro, l’utilizzo di appalti e sub-appalti, la causa principale della crescita degli infortuni e dei morti sul lavoro. É quindi il momento che i lavoratori si autorganizzino per difendere la loro vita e i loro interessi di classe, rivendicando che senza sicurezza non si può e non si deve lavorare. Manifestazioni di sabato, scioperi simbolici e deboli appelli a istituzioni e padronato, privi di una strategia efficace, neutralizzano la potenzialità di una mobilitazione generale organizzata su un programma radicale.

Bisogna abbandonare ogni collateralismo e compatibilità con il padronato e i governi, ricostruire un modello sindacale di lotta per ribaltare i rapporti di forza e mettere in campo i presupposti per una lotta efficace.

Serve un vero sciopero generale, prolungato e di massa! A partire da una campagna di assemblee che affrontino il tema della sicurezza dal punto di vista autonomo della classe lavoratrice si deve arrivare all’organizzazione di una grande assemblea nazionale di delegate e delegati eletti nei luoghi di lavoro, che discuta e vari una piattaforma per la cancellazione di tutte le leggi che hanno precarizzato il lavoro, che metta in campo come parole d’ordine la progressiva riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga, la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo di chi lavora delle aziende che non rispettano i diritti sindacali, che licenziano, inquinano e non rispettano i parametri e le norme sulla sicurezza.

BASTA STRAGI SUL LAVORO! SCIOPERO GENERALE SUBITO!

Il sindacato è un'altra cosa

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