La Coppa in Qatar è utile alla salute?

La Coppa del Mondo FIFA 2022 in Qatar,  al via il 20 novembre, è stata salutata da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, come “un’opportunità unica per mostrare come lo sport può promuovere la salute“. L’OMS, il Ministero della sanità pubblica del Qatar, la FIFA e il comitato organizzatore sperano di creare un’ “Eredità per lo sport e la salute” (Legacy for Sport and Health), con l’obiettivo di proteggere la salute di tutte le persone coinvolte, promuovere stili di vita sani e la salute nei futuri raduni di massa. Ma questo Mondiale farà davvero bene alla salute?

I precedenti non sono promettenti. Gli eventi sportivi internazionali offrono un’opportunità per la promozione dei benefici per la salute dall’attività fisica, ma le promesse di un’eredità spesso non vengono realizzate. Una valutazione basata sull’evidenza pubblicata su The Lancet nel 2021 ha indicato che i Giochi Olimpici non hanno migliorato i livelli di attività fisica della popolazione e sono spesso un’opportunità mancata per la salute pubblica. Gli sponsor di alto livello di questa Coppa del Mondo includono Budweiser, McDonalds e Coca Cola, aziende spinte a trarre profitto da stili di vita malsani, nonché i principali inquinatori di carbonio.

L’evento è stato avvolto dalla preoccupazione per le violazioni dei diritti umani. L’economia del Qatar si basa sui lavoratori migranti: circa 2,2 milioni dei 2,9 milioni di abitanti. Il 95% della forza lavoro in Qatar sono migranti, molti dei quali provengono dal sud e dal sud-est asiatico e lavorano nell’edilizia. Il Qatar utilizza un sistema di dipendenza, chiamato kafala, che lega lo status legale dei lavoratori migranti al loro datore di lavoro. Sebbene nel 2020 siano state introdotte riforme, come consentire di cambiare lavoro e un salario minimo, i lavoratori continuano a essere sfruttati ed esclusi dalle altre leggi sul lavoro del paese. Gli stessi lavoratori hanno riferito di alloggi sovraffollati,  di alimentazione inadeguata e di inosservanza verso i rischi professionali. L’accesso all’assistenza sanitaria dipende dai datori di lavoro e si stima che solo il 7% della popolazione del Qatar sia coperto da un qualche sussidio di protezione sociale. Il disprezzo del governo del Qatar per il diritto alla salute dei lavoratori migranti viola gli standard internazionali e ignora le gravi conseguenze per la salute dei lavoratori migranti e per lo sviluppo sostenibile nazionale e globale.

Un’altra grande preoccupazione per l’evento sono i diritti delle persone LGBTQ+. L’attività sessuale tra persone dello stesso sesso è criminalizzata in Qatar, dove tribunali della Sharia possono condannare a morte gli uomini musulmani che intrattengono rapporti intimi con persone dello stesso sesso. La campagna per i diritti LGBTQ+ non è consentita e le persone non possono legalmente cambiare sesso. Le osservazioni di Khalid Salman, ambasciatore della Coppa del Mondo del Qatar, che si riferiscono all’omosessualità come “danno mentale”, dicono dello stigma all’interno del paese e perpetuano la discriminazione di lunga data contro le persone LGBTQ+ nel calcio. Sebbene ci siano state rassicurazioni per la sicurezza dei visitatori LGBTQ+, le richieste alle persone LGBTQ+ di rispettare la legge del Qatar, non rivelando la propria identità, compromettono gli sforzi verso l’uguaglianza globale per questa comunità.

C’è un forte dibattito su come i calciatori, gli esperti e i tifosi dovrebbero affrontare questi problemi. Qualcuno potrebbe suggerire di concentrarsi sul calcio. Ma se la Coppa del Mondo vuole davvero garantire un’eredità per la salute, un modo è denunciare tali ingiustizie e utilizzare l’evento come piattaforma per chiedere il cambiamento. L’attività sessuale tra persone dello stesso sesso è criminalizzata in 69 giurisdizioni in tutto il mondo, inclusi 32 dei 54 paesi africani. La criminalizzazione di tale attività deve essere abolita perché ha conseguenze devastanti per la salute e perpetua l’omofobia e la transfobia della società. I lavoratori migranti sono spesso discriminati ed esclusi dai servizi sanitari a livello globale. Nel 2019 c’erano 169 milioni di lavoratori migranti internazionali; due terzi dei lavoratori migranti si trovano in paesi ad alto reddito, spesso provenienti da paesi a basso e medio reddito. La UCL-Lancet Commission on Migration and Health delinea il prezioso contributo dei lavoratori migranti all’economia globale e evidenzia come spesso tutto ciò vada a scapito della loro salute. Le diffuse barriere all’accesso all’assistenza sanitaria riguardano l’esclusione dai diritti alla salute, le barriere linguistiche e la paura dell’espulsione. L’esclusione dei lavoratori migranti e delle persone LGBTQ+ da molti sistemi sanitari sta frenando i progressi verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Le violazioni dei diritti umani contro le persone LGBTQ+ e i lavoratori migranti sono problemi di salute globali, non solo del Qatar. L’eredità della Coppa del Mondo 2022 per la salute può ancora essere migliorata. Non da ultimo, la Coppa del Mondo è un’opportunità per meditare sulla responsabilità sociale e per le organizzazioni sportive, le istituzioni sanitarie globali, le riviste mediche e tutte le associazioni che pianificano eventi globali per riflettere sui paesi con cui collaborano e mettere in discussione le implicazioni per la salute. Non si tratta solo di ciò che accade in campo.

The Lancet

19/11/2022 https://www.saluteinternazionale.info

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