La strage di via Bertocchi a Bologna

Si ripete la strage del campo rom di via Fiorini -Alex e Amanda- del 2000 Una altra strage indotta dalla povertà

La strage di via Bertocchi , tre bambini piccolissimi e la loro madre, rappresenta un ennesimo irreparabile
lutto per la comunità; il primo ricordo che emerge dalla memoria è la morte di Alex e Amanda , altri due
bambini piccolissimi morti in un rogo nel campo rom di via Fiorini nell’aprile del 2000; proponemmo di
intitolare ad Alex e Amanda la strada che oggi attraversa il sito dove si verificò il rogo; la proposta non fu
accolta da istituzioni che preferiscono rimuovere piuttosto che ricordare
; forti le analogie tra i due eventi ;
anzitutto il cognome della mamma – Stefania Nistor- evoca quello di un lavoratore morto di fatica a Ravenna
alcuni anni fa la cui causa di morte l’ Inail non voleva riconoscere tanto da costringerci ad una causa in
tribunale; contenzioso conclusosi con il riconoscimento della causa professionale in primo e secondo grado;
non si tratta di un ricordo che porta fuori strada; infatti il collegamento più che il cognome , che può essere
casuale, è la provenienza territoriale che è la Romania;

In Italia infatti immigrazione coincide quasi sempre con povertà e insicurezza;

quali sono le cause di questa ennesima strage se non la povertà e di conseguenza la esposizione a rischievitabili ? la mamma dei bambini, dicono le cronache, era addetta a lavori di pulizia ; lavoro precario?Salario legato alla presenza? vale a dire quella condizione sociale che blocca in casa -soprattutto ovviamentele donne- per via della loro storica e attuale attività di caregivers?

Una significativa lotta operaia è stata lanciata dalle operaie di una fabbrica di Trezzo (Milano) un paio di anni
fa contro il “salario legato alla presenza” ; è una lotta che va ripresa e generalizzata per risalire la china di
retribuzioni salariali inadeguate e spesso offensive che costringono a risparmiare sul cibo, sui servizi e
persino sulla sicurezza; è il caso molto probabilmente della signora Stefania Nistor ; cosa può averla indotta
a usare una stufetta elettrica piuttosto che far riparare i termosifoni ? sono tanti i poveri, anche a Bologna,
che ricorrono a mezzi precari e pericolosi per riscaldarsi non solo negli accampamenti rom ; sono note ,
persino come “dato epidemiologico” le stragi da ossido di carbonio che hanno evidenziato una
significativa “distribuzione di classe”
; le vittime sono quasi sempre poveri che non trovano l’ aiuto e il
supporto sociale di cui hanno bisogno; oggi i rappresentanti istituzionali reagiscono e commentano
con le solite frasi di circostanze e con le “lacrime del giorno dopo”; in molti casi si tratterà anche di
lacrime sincere ma in queste tragedie, perché non si verifichino, OCCORRE INTERVENIRE IL GIORNO
PRIMA COME PER LA PREVENZIONE DELLE MORTI SUL LAVORO
.

Non si tratta di criticare genericamente altri: siamo in una società in cui un noto dirigente di un gruppo
automobilistico guadagna quanto 24.000 operai ; se questo accade è responsabilità anche nostra ; piuttosto
dunque la nostra è piuttosto e comunque anche una autocritica per non essere riusciti a lottare conto lo
stato di cose presenti.
Vogliamo una società in cui sia garantita UGUALE SPERANZA DI VITA, DI SALUTE E DI BENESSERE PER TUTTI

Vito Totire, RETE NAZIONALE LAVORO SICURO via Polese 30 Bologna

16/3/2024

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