L’Ucraina ha perso la guerra?

Il conflitto in Ucraina, che secondo la narrazione “comune” sarebbe iniziato il 24 febbraio 2022, ma in realtà scoppiato assai prima, sembrerebbe avviarsi al suo epilogo. Utilizziamo il verbo “sembrare” perché l’esperienza insegna come formulare previsioni circa i teatri conflittuali sia sempre un azzardo, ma soprattutto perché ci sono molte altre variabili da considerare. Basterebbe sfogliare il saggio “Scemi di guerra”[1], di Marco Travaglio, uscito a febbraio scorso, per leggervi di innumerevoli previsioni rivelatesi fallaci e/o ispirate alla logica del “wishful thinking”.

Lasciando perdere analisti improvvisati e/o divulgatori vari ed eventuali, prenderemo spunto da un articolo recentemente pubblicato da Seymour Hersh, giornalista investigativo e vincitore del premio Pulitzer[2], intitolato “Da Generale a Generale. In Ucraina i leader militari stanno trattando la possibilità della pace”. Hersh parla di presunti (e segreti) colloqui di pace tra il generale Valery Zaluzhny, comandante delle forze armate di Kiev e Valery Gerasimov, capo di stato maggiore russo: secondo l’autore: “La forza trainante di questi colloqui non è stata Washington o Mosca, Biden o Putin, ma piuttosto i due generali di alto rango che conducono la guerra, Valery Gerasimov e Valery Zaluzhny”.

La bozza d’intesa prevederebbe un via libera di Mosca all’ingresso di Kiev nella Nato, a condizione che l’alleanza non collochi proprie truppe e/o armamenti offensivi in territorio ucraino; la Crimea verrebbe formalmente riconosciuta come parte della Federazione russa – come nei fatti è, dal 2014 – mentre nelle restanti regioni contese, Donbass e Novorossiya (Zaporozhie e Kherson), si svolgerebbe un referendum popolare per ratificarne l’adesione alla Russia.

I contenuti dell’articolo di Hersh non sono condivisi da tutti gli analisti. Asia Times, considerata espressione non ufficiale dell’establishment di Pechino, dubita fortemente dell’attendibilità delle fonti di Hersh, riprendendo una narrazione che, per taluni aspetti, è stata riproposta anche da alcune testate del cosiddetto mainstream. Per i critici, Hersh potrebbe essere stato coinvolto, magari in buona fede (ricordiamo la sua ricostruzione sulla distruzione del North Stream II)[3], in una strategia informativa orchestrata da alcuni ambienti di Washington, i quali, consapevoli dell’esito oramai scontato del conflitto, starebbero così cercando di salvare la faccia, gabellando come una trattativa di pace quella che si rivela ogni giorno di più una clamorosa sconfitta.

Uno degli aspetti meno convincenti della narrazione proposta da Hersh riguarda il ruolo svolto dai protagonisti dei presunti colloqui di pace. Pure ipotizzando che a Kiev si stia facendo strada un cambio della guardia, tanto che si parla di contrasti tra la dirigenza politica e quella militare impersonata proprio da Zaluzhny, senza escludere un siluramento di quest’ultimo[4] e ricordando le voci che lo indicherebbero come uno dei possibili sostituti di Zelensky[5], probabilmente l’aspetto meno convincente riguarda la controparte russa.

In un sistema fortemente verticistico come quello, l’ipotesi che un militare, pure di rango molto elevato, come Gerasimov, possa avviare iniziative di pace senza un preciso mandato del Cremlino ci sembra difficile. D’altra parte, lo stesso Zaluzhny non vorrebbe rischiare l’accusa di tradimento, specie dopo un “incidente” che ha coinvolto il suo braccio destro, maggiore Gennadiy Chastiakov, ucciso con un pacco bomba agli inizi di novembre[6]: forse un sinistro avvertimento e una risposta a una intervista di Zaluzhny, pubblicata da The Economist ai primi di novembre[7], nella quale aveva definito il conflitto in una fase di stallo. L’alto ufficiale, pertanto, non si azzarderebbe in una simile iniziativa, a meno di non aver avuto rassicurazioni di ferro da parte di Washington, con tutte le riserve circa promesse e garanzie di un “alleato”, l’esperienza insegna, specializzato nello scaricare amici o alleati quando cambia il vento[8].

A questo punto aggiungiamo un ulteriore tassello.

Anatol Lieven, giornalista e analista politico britannico, in uno dei suoi ultimi articoli[9] dal titolo “Il ruolo di Biden nella pace in Ucraina adesso è chiaro” riporta una serie di spunti molto interessanti. Lieven schierato dall’inizio del conflitto dalla parte di Kiev, sostenendone senza esitazioni la vittoria contro l’aggressione russa, oggi riconosce apertamente il fallimento della controffensiva e la condizione drammatica dell’Ucraina e delle sue forze, auspicando un rapido cessate il fuoco e l’avvio di negoziati, magari col contributo della Cina, che potrebbero aprire al paese – previa rinuncia agli oblast oramai destinati a entrare nella Federazione russa – le porte dell’Unione Europea. Ulteriori punti fermi per un via libera di Mosca sarebbero la neutralità ucraina – cosa che Putin chiedeva ben prima del febbraio 2022[10] – e la revoca delle sanzioni.

Con gli opportuni distinguo rispetto alla narrazione proposta da Hersh, è significativo che pure questa analisi – fatta da un autore considerato vicino a Kiev – riprenda la soluzione negoziale, preceduta da un cessate il fuoco, che solo pochi mesi fa sarebbe costata a chiunque l’avesse proposta, specie in Italia, l’accusa di filo putinismo[11].

E notizie circa presunti colloqui in corso sono state riprese a fine ottobre anche da The Times[12], nonostante la perdurante vigenza del decreto del presidente ucraino Volodimyr Zelensky, che vietava ogni trattativa con Mosca fin quando Putin fosse rimasto alla guida del Cremlino.

Chiaramente nessuno può avere certezze in merito a questi contatti e/o ai loro contenuti, ma la cosa non dovrebbe stupire più di tanto. Premesso che i colloqui tra le parti belligeranti non sono affatto inconsueti, ricordiamo che già a marzo del 2022 erano state aperte delle trattative di pace, che sarebbero naufragate – come ha riferito l’ex cancelliere tedesco Gerard Schroder[13] – per colpa degli Stati Uniti. Pertanto, escludere in toto l’esistenza di questi canali non sembra plausibile, casomai sarebbe estremamente improbabile che qualcuno agisse di propria iniziativa, senza il placet dei rispettivi “vertici”.

Un’intenzione di porre fine alle ostilità potrebbe essere letta anche nelle parole pronunciate dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, il quale paventava il rischio di un coinvolgimento diretto dei militari americani nel conflitto[14]. Chiaramente potrebbe trattarsi semplicemente di una mossa tattica, di incerta efficacia, per ottenere più fondi da un Congresso sempre più esitante (al pari dell’opinione pubblica statunitense) verso il sostegno all’Ucraina, oppure – ipotesi che ci convincerebbe molto di più – una strategia per abituare l’opinione pubblica alla fine della contesa, senza per questo ammettere la sconfitta.

Il problema, però, è un altro. Ammesso e non concesso che ci fosse una volontà di trattare, non si potrebbe non considerare il punto di vista russo. E da quelle parti il grado di fiducia nei confronti del cosiddetto occidente è al minimo storico[15], specie dopo le dichiarazioni di un altro ex capo di governo tedesco, Angela Merkel, che ha rivelato come gli accordi di Minsk, che avrebbero con ogni probabilità evitato il conflitto, furono solo uno stratagemma (fallimentare) per prendere tempo e consentire all’Ucraina di prepararsi militarmente[16].

Se un’intesa fosse trovata, la Russia otterrebbe praticamente tutto quel che chiedeva prima del conflitto – smilitarizzazione Ucraina, tutela delle popolazioni russofone, garanzie di sicurezza – e molto di più (pensiamo ai quattro oblast già di fatto annessi), ma altrettanto forte sarebbe l’interesse americano, specie quello dell’attuale Amministrazione, preoccupata di presentarsi alle urne con una sconfitta politica e militare difficilmente giustificabile. E, forse, aggiungiamo noi, già paga di aver ottenuto una seria frattura tra Europa e Russia.

Nel mentre che si inseguono notizie circa presunte iniziative di pace, a passarsela sempre peggio è l’Ucraina: i parenti delle vittime della guerra chiedono una svolta[17], mentre, come scrive Mirko Mussetti[18] su Limes: “la situazione si fa di mese in mese più delicata per l’Ucraina. Un recente studio pubblicato dal New York Times ha mostrato graficamente l’assenza di mutamenti territoriali nel corso dell’ultimo anno, a fronte di perdite considerevoli da ambo le parti. A Kiev aumenta inoltre la percezione di una imminente e pericolosa penuria di uomini. Grazie alla propria superiorità demografica e industriale, Mosca sembra meglio attrezzata di Kiev a puntellare le carenze lungo la linea di contatto”. Se perfino il segretario Nato Jens Stoltenberg è stato costretto ad ammettere la criticità della situazione e come occorra prepararsi al peggio[19], è evidente che un finale non propriamente gradito alle cancellerie occidentali venga ormai messo in conto.

Una sintesi del conflitto viene offerta dal colonnello Douglas Macgregor, ex ufficiale delle forze armate americane e analista, il quale nel corso di un’intervista concessa a Tucker Carlson[20], parla di 400mila ucraini uccisi in guerra, un decimo dei quali ha perso la vita nella presunta controffensiva, definita fallimentare anche da un altro importante analista americano, Scott Ritter, ex ufficiale dell’intelligence americana e veterano delle forze dei marines, il quale già nel mese di agosto aveva decretato il rovescio di Kiev[21].

In pratica, tutti (o quasi) ammettono che la controffensiva tanto strombazzata si sia rivelata un disastro, con tanto di accuse – rilanciate da Macgregor – a politici e media di aver raccontato solo bugie nell’ultimo anno e mezzo. E se non bastassero i dati sui decessi, occorrerebbe parlare dei mutilati e invalidi permanenti – altre decine di migliaia di persone – e della devastazione economica e sociale di un paese, che ha perso negli ultimi diciotto mesi circa dieci milioni di abitanti e un’intera generazione; Macgregor esclude anche l’ipotesi di un ingresso dell’Ucraina, pure “mutilata”, nella Nato[22].

Significativi anche una serie di cambi di rotta registrati nelle testate statunitensi, col pronto allineamento degli opinionisti nostrani, le quali tentano ora di scaricare una serie di responsabilità sulle spalle dell’alleato ucraino, nel goffo tentativo di mascherare le proprie[23]; in tal senso i 200 milioni stanziati dall’Amministrazione USA per Kiev[24] appaiono bruscolini, i quali oltretutto, ad avviso di Oleksiy Goncharenko, membro del parlamento ucraino, potrebbero essere gli ultimi[25].

Per quanto concerne le ragioni tecniche e strategiche del fallimento della controffensiva[26], secondo alcune delle testate citate questa sarebbe partita troppo in ritardo[27], mentre per Kiev ci sarebbero stati colpevoli ritardi nelle forniture promesse, ammesso e non concesso che poi sarebbero servite veramente a qualcosa [28]; il tutto senza dimenticare i diversi episodi che sollevano più di una riserva sulla corretta gestione delle forniture, pure collegati a fenomeni corruttivi[29].

Fulvio Scaglione, analista anche per Limes, individua due errori grossolani commessi dall’Occidente: la sottovalutazione della potenza russa[30] e il non tener conto della situazione internazionale profondamente diversa da quella disegnata dai media e analisti di una certa scuola di pensiero, inconsapevoli (forse, diciamo noi) del fatto che “i putiniani veri erano quelli che incitavano alla guerra, senza rendersi conto del pasticcio in cui andavamo a infilarci”[31].

Il problema è proprio l’assenza di un’analisi storica. Scott Ritter[32], criticando la tesi secondo la quale il conflitto ucraino si innesterebbe in uno scenario post-guerra fredda, afferma invece che “quasi ogni discussione sulle radici storiche dell’odierno conflitto russo-ucraino inizia con la spartizione della Polonia nel 1939 e la successiva demarcazione avvenuta alla fine della Seconda Guerra Mondiale, consolidata dall’avvento della Guerra Fredda.” Parlando sempre delle origini del conflitto, l’Ambasciatrice Elena Basile[33] ricorda che:” Gli Interventi di Kissinger e Sergio Romano, soprattutto a partire dal 2014, in merito all’inevitabilità di una reazione di Mosca nel caso Kiev aderisse alla NATO sono estremamente chiare. John Mearsheimer, uno dei maggiori analisti statunitensi, professore all’Università di Chicago, ha riconosciuto che l’espansione dell’organizzazione atlantica a Est fino a lasciare la porta aperta a Ucraina e Georgia sarebbe stata percepita (ed è) dalla Russia come una minaccia inaccettabile.”

Di fronte a una simile disfatta – politica, economico-sociale e umanitaria allo stesso tempo [34] [35] [36] – verrebbe seriamente da chiedersi se tutto questo fosse necessario, specialmente sapendo che il conflitto si sarebbe potuto arrestare molto prima. E non mancano coloro che formularono per tempo avvertimenti e previsioni: un esempio per tutti arriva dal prof. Alessandro Orsini[37], il quale da subito paventò la disfatta di Kiev, secondo uno scenario che viene oggi ripreso da molti di coloro che, a suo tempo, criticarono aspramente le sue tesi[38]. E non è stato il solo: dieci mesi fa Mark Milley, capo di stato maggiore USA, pur ritenendo improbabile che la Russia conseguisse i suoi obiettivi, dichiarò che la guerra doveva chiudersi col negoziato: chissà quante vite si sarebbero potute risparmiare se qualcuno gli avesse dato ascolto[39].

Dedichiamo qualche cenno anche agli aspetti economici. Come dimenticare coloro che pronosticavano il crollo dell’economia russa sotto il peso delle sanzioni occidentali?

Premesso che tali misure non sono state applicate da gran parte del pianeta, The Economist[40] spiega come il Cremlino sia riuscito da un lato a riorganizzare il sistema economico, impiantando un modello parzialmente autarchico e di guerra, e intessendo una rete di importanti relazioni con il cosiddetto sud del mondo. Inoltre, le sanzioni hanno fatto guadagnare al potere politico ampi consensi nella popolazione, vuoi con un’efficace propaganda, che facendo leva su sentimenti diffusi tra i russi e sul tradizionale timore dell’accerchiamento. La diversificazione dei mercati e nuovi acquirenti per le materie prime hanno fatto il resto: si stima che gli extra profitti derivanti dall’export coprirebbero da soli il costo annuale del conflitto, circa 100 miliardi di dollari.

A onor del vero pure all’interno del popolo russo – nonostante la legge repressiva contro la diffusione di false informazioni in materia bellica[41] – cresce un sentimento favorevole alla pace, che però resta ancora minoritario[42]. In definitiva, prendere atto di una serie di elementi, senza per questo escludere gli effetti che le sanzioni stanno producendo sull’economia del paese[43], non significa affatto abbracciare posizioni filorusse, ma semplicemente prendere atto che non sempre le strategie e le scelte politiche del cosiddetto occidente siano in linea con gli effetti annunziati.

Chiudiamo con un dubbio.

Era davvero necessaria la devastazione politica, economica e sociale di una nazione – l’Ucraina – per arrivare al negoziato? A chi ha giovato tutto questo e chi ci ha rimesso?

Le risposte le avremmo, ma crediamo di aver fornito sufficienti elementi affinché chiunque possa giungere da solo alle conclusioni.


FONTI
seymourhersh.substack.com/p/general-to-general
www.lantidiplomatico.it/dettnews-zelensky_ad_un_vicolo_cieco_le_rivelazioni_di_hersh_e_la_vera_ragione_dello_scontro_con_zaluzhny/45289_51887/
theintercept.com/2023/12/06/pentagon-military-failures-waste/
responsiblestatecraft.org/russia-ukraine-peace-talks-2666384435/
gilbertdoctorow.com/2023/12/03/seymour-hersh-anatol-lieven-and-the-desperate-dc-gambit-to-end-hostilities-in-ukraine-while-claiming-victory/
www.dailykos.com/stories/2023/12/8/2210450/-Tucker-Carlson-spreads-anti-Ukraine-conspiracy-theory-as-Putin-thanks-Republicans
“Parole Proibite: Sconfitta ucraina” – Canale YouTube Michele Santoro presenta, link: www.youtube.com/watch?v=xSnLhqNGSA4
www.lantidiplomatico.it/dettnews-zelensky_ad_un_vicolo_cieco_le_rivelazioni_di_hersh_e_la_vera_ragione_dello_scontro_con_zaluzhny/45289_51887/
“Zelensky vola a Washington per salvare il salvabile – Lorenzo Maria Pacini Stefano Orsi” – Canale YouTube Il vaso di Pandora, link: www.youtube.com/watch?v=uXYd1bk-Yi4
www.lifesitenews.com/news/col-douglas-macgregor-tells-tucker-that-us-handling-of-ukraine-war-has-backfired/?utm_source=featured_news&utm_campaign=usa
L’arsenale della Federazione Russa – Con Cesare Dorliguzzo – Canale YouTube Il contesto, link: www.youtube.com/watch?v=tAnsAvxEkCI
www.hindustantimes.com/videos/world-news/ukraine-has-failed-u-s-marine-veteran-ex-intel-officer-confirms-russian-upperhand-101691733463823.html
consortiumnews.com/2023/10/02/scott-ritter-no-end-of-history-in-ukraine/
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www.globalresearch.ca/no-nato-ukraine-ukrainian-politician-says/5842749
www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/97484-orsini-nel-2024-2025-l-ucraina-cadra-in-una-tragedia-di-carattere-economico-politico-e-militare.html
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www.nytimes.com/2023/12/11/us/politics/zelensky-ukraine-biden-washington.html
Note
[1] Edito da Paperfirst, febbraio 2023
[2] seymourhersh.substack.com/p/general-to-general
[3] www.lindipendente.online/2023/02/09/il-premio-pulitzer-seymour-hersh-cosi-gli-usa-hanno-fatto-saltare-il-nord-stream/
[4] www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/13/ucraina-stallo-nella-guerra-russia-malumori-dissidi-generali-e-zelensky/7351115/
[5] www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/557762/ucraina-loccidente-pensa-alla-rimozione-di-zelensky-in-pole-zaluzhny-budanov-e-yermak-confermata-lanticipazione-del-gdi.html
[6] www.quotidiano.net/esteri/bomba-pacco-regalo-ucraina-ucciso-maggiore-esercito-cikaykxa
[7] “Ukraine’s commander-in-chief on the breakthrough he needs to beat Russia”, The Economist, 1/11/2023.
[8] infobrics.org/post/34295
[9] responsiblestatecraft.org/russia-ukraine-peace-talks-2666384435/
[10] www.rainews.it/articoli/2022/02/ucraina-negoziati-zelensky-prossime-ore-saranno-cruciali-e3345802-d204-4b4a-8500-143afd3ebd97.html
[11] italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/smascherati-12-falsi-miti-sulla-guerra-della-russia-ucraina-2023-02-24_it
[12] “Nobody Believes in Our Victory Like I Do. Inside Volodymyr Zelensky’s Struggle to Keep Ukraine in Fight”, The Time, 30/10/2023.
[13] www.berliner-zeitung.de/politik-gesellschaft/gerhard-schroeder-im-exklusiv-interview-was-merkel-2015-gemacht-hat-war-politisch-falsch-li.2151196
[14] www.lastampa.it/esteri/2023/11/01/news/israele_ucraina_aiuti_usa_polemiche-13824235/
[15] roma.mid.ru/it/press-centre/discorso_del_ministro_degli_affari_esteri_della_federazione_russa_sergey_lavrov_al_consiglio_di_sicu/
[16] www.corriere.it/esteri/22_dicembre_16/verita-guerra-merkel-d4c3efe6-7d38-11ed-93d0-fd9373385b22.shtml
[17] www.lindipendente.online/2023/12/06/le-proteste-dei-familiari-dei-soldati-si-stanno-diffondendo-in-ucraina/
[18] www.limesonline.com/cartaceo/lucraina-in-un-vicolo-cieco
[19] www.lindipendente.online/2023/12/04/ucraina-la-nato-ora-lo-ammette-situazione-critica-prepariamoci-al-peggio/
[20] www.lifesitenews.com/news/col-douglas-macgregor-tells-tucker-that-us-handling-of-ukraine-war-has-backfired/?utm_source=featured_news&utm_campaign=usa
[21] www.hindustantimes.com/videos/world-news/ukraine-has-failed-u-s-marine-veteran-ex-intel-officer-confirms-russian-upperhand-101691733463823.html
[22] www.conquistedellavoro.it/global/il-collasso-economico-dell-ucraina-e-la-difficilissima-ricostruzione-1.3194668
[23] www.washingtonpost.com/world/ukraine-russia/;
www.washingtonpost.com/world/2023/12/04/ukraine-counteroffensive-us-planning-russia-war/;
www.washingtonpost.com/national-security/2023/12/12/zelensky-biden-meeting-washington-dc/;
www.nytimes.com/2023/12/12/podcasts/the-daily/ukraine-aid.html
www.nytimes.com/2023/12/11/us/politics/zelensky-ukraine-biden-washington.html
[24] www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2023/12/12/biden-firma-altri-aiuti-a-kiev-per-200-milioni-di-dollari_13ef966d-4ad3-49cf-9edc-f478692b99e8.html
[25] www.globalresearch.ca/no-nato-ukraine-ukrainian-politician-says/5842749
[26] www.difesaonline.it/mondo-militare/il-fallimento-teorico-della-controffensiva-ucraina
[27] www.washingtonpost.com/world/2023/12/04/ukraine-counteroffensive-stalled-russia-war-defenses/
[28] www.corriere.it/esteri/23_agosto_09/ucraina-tank-caccia-ritardi-aiuti-hanno-permesso-russi-organizzare-difese-31c7a5f8-36c4-11ee-83e5-aab90b961fcf.shtml
[29] www.analisidifesa.it/2023/07/israele-teme-i-traffici-di-armi-dallucraina-e-vende-i-carri-merkava-a-cipro-e-marocco/
[30] L’arsenale della Federazione Russa – Con Cesare Dorliguzzo – Canale YouTube Il contesto, link: www.youtube.com/watch?v=tAnsAvxEkCI
[31] letteradamosca.eu/2023/11/23/la-guerra-di-colpo-non-ci-piace-piu/
[32] consortiumnews.com/2023/10/02/scott-ritter-no-end-of-history-in-ukraine/
[33] www.lafionda.org/2023/09/17/un-focus-sulla-guerra-con-elena-basile-ex-ambasciatrice-scrittrice-e-analista-di-politica-internazionale/
[34] www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2023/03/29/ucraina-kiev-annuncia-la-controffensiva-di-primaverauseremo-i-leopard_2bc0c87b-a7b5-480a-9cbb-13070fdf5b34.html
[35] www.milanofinanza.it/news/russia-il-fmi-rivede-al-rialzo-il-pil-del-2023-dello-0-8-il-paese-di-putin-cresce-piu-di-italia-e-202307251815084020
[36] www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/24/il-colosso-del-risparmio-amundi-nel-2024-crescita-russa-tripla-rispetto-alla-zona-euro-le-sanzioni-sono-del-tutto-inefficaci/7363904/
[37] www.adnkronos.com/internazionale/esteri/ucraina-russia-orsini-ecco-la-novita-kiev-ha-perso-la-guerra_4bsO8osTg44C8tNSh3wKKx
[38] www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/97484-orsini-nel-2024-2025-l-ucraina-cadra-in-una-tragedia-di-carattere-economico-politico-e-militare.html; www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/98336-orsini-la-sconfitta-dell-ucraina-e-innanzitutto-la-sconfitta-della-nato.html
[39] www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/02/16/nessuno-puo-vincere.-ne-e-convinto-il-capo-di-stato-maggiore-degli-usa_578c59ad-8c10-4cc2-ab51-0e15ee85b29a.html
[40] www.economist.com/leaders/2023/11/30/putin-seems-to-be-winning-the-war-in-ukraine-for-now
[41] it.euronews.com/2023/03/14/russia-fino-a-15-anni-di-carcere-e-5-milioni-di-multa-anche-per-chi-scredita-il-gruppo-wag
[42] www.tempi.it/controffensiva-ucraina-fallita/
[43] www.lastampa.it/esteri/2023/12/11/news/economia_crisi_russia_guerra-13923517/

Paolo Arigotti

18/12/2023 https://www.lantidiplomatico.it/

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