MARCINELLE: 8 AGOSTO 1956, miniera di carbone belga

67° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE CHE UCCISE 156 LAVORATORI DI ORIGINE ITALIANA, tutti provenienti dalle regioni più povere del paese, E TANTI ALTRI IMMIGRATI

Questo “particolare” (l’alto numero di vittime nate in Italia) ha dato àdito ad assurde strumentalizzazioni che hanno poi indotto un governo pro-tempore a dichiarare l’8 agosto giornata del lavoratore italiano all’estero;

si tratta di operazione propagandistica nell’alveo del mito “italiani brava gente” (peraltro drammaticamente smentito dagli storiciche hanno dimostrato come “certi italiani” all’estero hanno ucciso , stuprato e torturato ) ; è un mito che,nonostante il lavoro di DelBoca ed altri,sopravvive anche se solo nella propaganda dei “nazionalisti” ; è come dire che gli italiani vanno all’estero per lavorarementre gli altri vanno all’estero per motivi differenti e se turisti ricchi va bene se poveri invece vanno respinti e lasciati affogare nelmare che essendo “nostrum” si può lasciare affogare chi vi si avventura ;

la realtà è un’altra e ci induce a riproporre (vox clamans in deserto…per ora) la ipotesi che piuttosto l’8 agosto diventi la giornata dell’emigrante;

la strage di Marcinelle fu la tipica strage causata dalla dinamica del profitto capitalistico ; vittime sono sempre i lavoratori e le loro famiglie, carnefici sono i “vampiri” capitalisti sempre pronti a lucrare a scapito del diritto alla vita e alla salute e ad imporre condizioni di lavoro schiavistico; di eventi analoghi a quello di Marcinelle l’umanità ne ha subiti e continua a subirne tanti fino a quello che possiamo considerare “ultimo” che si è consumato per la preparazione dei mondiali di calcio in Quatar (6500 lavoratori morti nei cantieri secondo a denuncia del quotidiano The Guardian) ,senza dimenticare ovviamente la strage continua che si consuma in forma di stillicidio quotidiano nei luoghi di lavoro di tutti i paesi del mondo.

Cippi, lapidi e monumenti ne sono stati realizzati tanti per ricordare Marcinelle ; e certo la memoria di quella strage non va smarrita ma quella strage ci deve sollecitare ad andare avanti con ostinazione nel tentativo di :

  • Garantire la stessa speranza di vita di salute e di benessere a tutti i lavoratori e le lavoratrici e a tutti/e in generale
  • Tentare in ogni modo di “arrivare il giorno prima” per evitare di realizzare lapidi “il giorno dopo”
  • Spostare ,a livello planetario , i rapporti di forza tra capitale e lavoro a favore degli sfruttati : unica strada credibile per
    fermare la strage in atto
  • Contrastare non solo il modo ma anche l’oggetto della produzione mettendo al bando le merci nocive e mortifere a
    cominciare dalle produzioni belliche e inquinanti; l’economia capitalistica , ad onta delle zaffate ormai rituali di
    greenwashing, sta portando il pianeta terra sull’orlo del baratro e la stessa strage di Marcinelle deve essere considerata
    un drammatico pesante e stragista segnale premonitore della contraddizione tra nocività dell’industria estrattivistica
    (né si può non citare la analoga strage in Maremma del 1954, descritta e denunciata da Bianciardi e Cassola, come non
    si possono non ricordare e ricorrenti stragi in altre miniere di carbone dalla Turchia alla Cina…) e politica energetica
    fondata sullo sviluppo delle energie rinnovabili e gestibile democraticamente dal basso
  • Che l’otto agosto sia giornata di lutto nazionale anche se siamo in un paese-oggi- in cui si vorrebbe che alcuni morti
    pesassero come piume ed altri pesassero come montagne
  • Ricordo e lutto per le vittime, ostilità verso i “padroni” , i loro complici e gli “indifferenti”

Vito Totire

RETE NAZIONALE LAVORO SICURO

via Polese 30 40122 Bologna

Allegato: comunicato Marcinelle 2022 Bologna, 7.8.2023

L’anniversario della strage operaia di Marcinelle, il giorno dopo

Non solo l’on. Letta ha visitato ieri Marcinelle; il nostro referente del Lussemburgo della RETE NAZIONALE LAVORO SICURO , ing. Francesco Mazzone, ha depositato fiori in occasione dell’anniversario della strage;

dobbiamo constatare che il “ceto politico” italiano non è interessato al nostro ragionamento e alla nostra proposta;

tra lo sproloquio della signora Meloni e il dignitoso ma sfuocato discorso dell’on. Letta manca una “conclusione” adeguata; ciò non è addebitabile per intero al ”ceto politico”, la nostra proposta non interessa ai media e quindi c’è qualche difficoltà anche a rendere possibile il confronto; tuttavia il ceto politico in teoria potrebbe arrivare alle nostre stesse conclusioni (che suggeriamo da anni) ;

le vittime operaie di Marcinelle provenivano da 12 paesi diversi; certo la maggioranza dei morti (136) era di italiani; in Italia infatti ci sono numerosi cippi e monumenti (a Bologna, a Gaggio Montano, in Veneto, in Abruzzo ecc. a ricordo dei morti); a cercare nei piccoli cimiteri delle zone più povere del paese sono numerose le lapidi che ricordano anche altre stragi di altri operai italiani immigrati; cippi, lapidi, monumenti: dimenticati; non risulta infatti che il comune di Bologna si sia “ricordato” del cippo collocato alla memoria di Marcinelle , qualche anno fa, nel quartiere s. Donato; come peraltro il comune di Bologna “dimentica” da venti anni la morte per omicidio sul lavoro di Reuf Islami in via Ranzani;

fortunatamente le “amnesie” politiche non hanno coinvolto tutti; in questi giorni abbiamo raccolto la importante, anche se indiretta, testimonianza del “nostro” Carlo Soricelli (Osservatorio sulle morti sul lavoro) che ci ha raccontato di aver conosciuto una delle vedove di Marcinelle ; una donna abruzzese di 26 anni a cui hanno restituito il corpo del marito consegnandoglielo su un carro bestiame !

purtroppo anche l’approccio , come già detto, “dignitoso”, di Letta non ha centrato il problema e non è entrato nel merito del nostro ragionamento e della nostra proposta:

fare dell’8 agosto la giornata mondiale del lavoratore immigrato;

per essere chiari : non è che l’immigrato “non lavoratore” (per i più vari motivi) non interessi; anzi troppo spesso gli eventi ci hanno fatto indignare e fremere di rabbia per i morti di migranti in mare (lavoratori o no) ; la questione è avere la lucidità politica di comprendere che a proposito della strage di Marcinelle non ha senso enfatizzare la nazionalità italiana delle vittime che pure rimane comunque un dato storico evidente a tutti;

IL PROBLEMA E’ SOTTOLINEARE LA CONDIZIONE DI MAGGIORE VULNERABILITA’ DELL’IMMIGRATO, QUALUNQUE SIA IL SUO PAESE DI ORIGINE;

è ovvio che vulnerabili , nella organizzazione capitalistica del lavoro , sono tutti i lavoratori (immigrati e autoctoni) ; sul tema generale esiste la giornata mondiale del 28 aprile alla quale si è sovrapposto anche il ricordo delle vittime dell’amianto, ma su Marcinelle la realtà storica è particolare e come tale va ricordata.

Continueremo a lavorare sulla “questione” : sicurezza sul lavoro per tutte e tutti ; lavoratori immigrati e autoctoni sono uguali ed hanno diritto alla stessa speranza di salute e di vita di tutti gli altri ceti sociali e in tutto il pianeta.

RICORDIAMO A TUTTE/I LA ASSEMBLEA DELLA “RETE NAZIONALE LAVORO SICURO” FIRENZE
22/9/2022

Vito Totire, portavoce pro tempore della RETE NAZIONALE LAVORO SICURO

Foto , Marcinelle 8 agosto 2022

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