Prigionieri palestinesi rilasciati raccontano storie di brutali torture nelle carceri israeliane

Gaza. Le testimonianze dei prigionieri palestinesi recentemente rilasciati dalle carceri dell’occupazione israeliana hanno rivelato una serie di violazioni e pratiche di tortura commesse contro di loro durante la detenzione.

Le Autorità d’occupazione israeliane hanno recentemente rilasciato 114 prigionieri gazawi e li hanno riportati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Karm Abu Salem, nella punta meridionale dell’enclave.

Fonti locali hanno riferito che nove dei prigionieri rilasciati sono stati trasferiti all’ospedale Abu Yusef al-Najjar per ricevere cure e sottoporsi a esami medici dopo che le loro condizioni di salute si sono deteriorate a causa delle brutali torture a cui sono stati sottoposti per mano delle Forze di occupazione israeliane (IOF). Il resto dei detenuti rilasciati è stato trasferito in centri di accoglienza, hanno aggiunto le fonti.

I prigionieri rilasciati hanno raccontato i dettagli delle crudeli torture subite all’interno delle carceri israeliane, con i segni molto evidenti sui loro corpi e sulla loro pelle.

Parlando con Al-Jazeera, l’anziano Mahmud al-Nabulsi ha dichiarato: “Le IOF hanno preso d’assalto la mia casa nel quartiere di al-Amal, a Khan Yunis. Ho detto loro che ero malato e non potevo muovermi, ma mi hanno comunque arrestato e messo in una casa demolita prima di trasferirmi nei centri di detenzione israeliani. Ho trascorso dieci giorni in prigione. Venivamo picchiati e torturati ogni giorno. Non avevo mai visto queste torture in vita mia. Hanno compiuto le peggiori violazioni contro di noi”.

“Se fossi rimasto in prigione per altri due giorni, avrei perso la vita. Continuavano a chiedermi dei tunnel di Hamas e dei prigionieri israeliani. Ho risposto che non sapevo nulla. Ho 70 anni”, ha aggiunto al-Nabulsi.

“Siamo stati privati dell’acqua potabile per 4 giorni. Versavano l’acqua a terra davanti a noi mentre avevamo sete”.

Il prigioniero rilasciato Nidal Mansur ha raccontato, mentre giaceva supino in ospedale, di essere stato arrestato con altri dopo che le IOF avevano distrutto la sua casa nel quartiere di Sheikh Radwan, a nord della città di Gaza, a metà novembre. Ci sono centinaia di altri prigionieri che sono ancora tenuti nei campi di prigionia all’interno e nei dintorni della Striscia di Gaza e sottoposti alle più gravi forme di tortura da parte delle IOF, ha aggiunto.

In una testimonianza di Khaled al-Nabris, di Khan Yunis, ha detto: “Quando siamo stati sfollati da Khan Yunis e superato il checkpoint, sono stato rapito dalle truppe israeliane che mi hanno portato insieme ad altri nelle prigioni dove siamo stati sottoposti a gravi torture. Siamo stati costretti a usare coperte bagnate, al freddo estremo e senza acqua da bere”.

“Le IOF ci hanno trasferito in un altro luogo. Lì siamo stati sottoposti a un nuovo tipo di tortura. Abbiamo assistito a un tipo diverso di tortura in ogni luogo in cui siamo stati portati. L’ufficiale mi colpiva sulla testa e quando mi lamentavo mi colpiva ancora di più. Non riuscivo a dormire a causa del freddo. Oltre alle torture fisiche, abbiamo subito un processo di insulti e umiliazioni psicologiche”.

Al-Nabris ha sottolineato che “ci sono minorenni terrorizzati dalle pratiche di tortura all’interno delle carceri, visto che vengono sottoposti a dosi maggiori di brutalità e vengono attaccati dai cani mentre dormono”.

I detenuti di Gaza vengono fatti scomparire e le IOF si rifiutano di rivelare i loro nomi o i luoghi di detenzione e impediscono a chiunque di contattarli.

Il numero esatto dei detenuti di Gaza è ancora sconosciuto, ma alcune stime parlano di migliaia di persone.

(Fonte: PIC).

3/2/2024 https://www.infopal.it/

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