Sterminio sul lavoro: media di 4 morti tutti i giorni

Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-aprile-2024/

Archivio https://www.lavoroesalute.org/

Fino all’anno scorso la media è stata di 3 morti al giorno

Lettera aperta alla Cgil

Con i miei 50 anni di militanza nella CGIL mi permetto di fare un amaro appunto in merito al dire e il fare del mio sindacato sul tema della sicurezza sul lavoro. E’ mai possibile che ci si riduce a scioperi di testimonianza, due ore a fine turno, quando la produzioe e quasi completata?
Uno sciopero ha un senso compiuto quando crea danni alle imprese e, nel contempo, manda segnali inequivocabili, al governo. Solo così ha senso imporre un confronto nelle sedi politiche.

Perchè non ci si accorge che ad ogni morte sul lavoro, ad ogni strage sul lavoro si ripetono le stesse cose? Certamente sono parole inconfutabili ma ormai logore se non si passa ai fatti, propri di un sindacato vero come la Cgil. Sono parole di denuncia che si ripetono a partire dalla strage alla ThyssenKrupp ma lavoratori e lavoratrici continuano a morire per consapevole inadempienza delle imprese, ricordiamo come tragico esempio Luana D’Orazio,

Ora dal primo ottobre 2024 ci sarà la patente a punti per la sicurezza sul lavoro nel settore dell’edilizia. Ammesso e non concesso che possa funzionare come deterrente, perchè non anche negli altri settori produttivi?

Invece il deterrente’ che funziona, – e che ammazza la stessa dignità dei lavoratori – è il rifiuto del governo a rafforzare il peso negoziale dei Lavoratori ripristinando la parità di trattamento economico e normativo per tutti i lavoratori di tutta la filiera degli appalti come chiesto dalla Cgil perchè non ripristinarla aumenta, ovviamente a favore delle imprese, le possibilità di subappalto.

Da eterno critico di molte scelte del mio sindacato affermo che si rivelerà un palliativo che produrrà solo tanto confronto dietro il quale infrotuni, morti e malattie professionali aumenteranno senza soluzione di continuità. Sempre ammesso e non concesso che possa diventare una cosa seria, e non propaganda governativa, potrebbe anche diventare un rischio per l’occupazione, perchè le imprese che si vedranno sospendere l’attività, e sarebbero centinaia, fino ad un massimo di 12 mesi potrebbero licenziare, se non tutti una parte dei dipendenti, oppure sarebbero incentivate a delocallizare l’attività all’estero. Un rischio reale perchè purtroppo è molto facile per loro scappare dall’Italia ben coperti dal governo.

Questo improprio provvedimento governativo (e basterebbe già questa provenienza da un governo che nel suo insediamento ha dichiarato “ Lasciare mano libera alle imprese”) interviene dando un voto alle imprese a tragedie avvenute e l’eventuale (molto eventuale ci scommettiamo?) sospensione di dodici mesi come inciderà nel magma di appalti e subappalti?

Ritengo soddisfacente l’apertura della Cgil alla proposta di una Legge sugli omicidi sul lavoro, un buon “dire” in attesa dei “fatti”. Anche ridando ai RLS una titolarità “autonoma” senza altri pesi sindacali che ne inficiano l’operatività costante e la stessa relazione con colleghe e colleghi.

La figura “autonoma” del RLS rappresenta le fondamenta per costruire un’attiva cultura della sicurezza sul lavoro, per tentare di rimettere in discussione questa organizzazione del lavoro che produce solo sfruttamento, schiavitù e morte.

Quando si parla di salute e sicurezza sul lavoro uno dei temi che non viene mai affrontato perchè non lo si ritiene pertinente è il diktat gerarchico, ormai imperante dopo decenni di deperimento dei diritti sindacali nei luoghi di lavoro, della fedeltà all’azienda e conseguente riduzione del diritto alla critica nell’organizzazione del lavoro.

Quindi non c’è prevenzione senza un ruolo chiario delle e dei Rappresentante/i dei Lavoratori per la Sicurezza, dovrebbe essere, una figura fondamentale e strategica che, in collaborazione, con le RSU, deve contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, con l’obbiettivo della prevenzione, perchè prevenire è meglio che denunciare dopo un infortunio o dopo il dramma di una morte, o prvenire una malattia professionaòe. Un ruolo che, potenzialmente, con il suo operare discrezionale può allontanare quella bara che oggi accompagna chi lavora, in particolare per chi lavora in schivitù nel lavoro, sommerso, nero o grigio che sia.

Franco Cilenti

Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-aprile-2024/

Archivio https://www.lavoroesalute.org/

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *