UNA NUBE RADIOATTIVA A PERCORSO MEZZA EUROPA

Il 13 maggio scorso un missile russo ha colpito un deposito di munizioni nella città di Khmelnitsky, situata in Ucraina a circa 200 chilometri dal confine con la Polonia, che presumibilmente contenevano una grande quantità di munizioni contenenti uranio impoverito fornite dal Regno Unito alle forze armate di Kiev.

Il dott Christopher Busby, chimico fisico e segretario scientifico del Comitato europeo per il rischio di radiazioni, ha esaminato i dati relativi alle radiazioni gamma dei rivelatori in Inghilterra che dimostrerebbero che davvero una nube radioattiva ha percorso mezza Europa nell’indifferenza delle autorità governative dei paesi toccati.

“Il 19 maggio ho scritto un articolo per Sputnik sull’esplosione di Khmelnitsky. Avevo esaminato i dati sulle radiazioni gamma dei rivelatori a nord-ovest del sito di attacco, che hanno mostrato aumenti delle radiazioni in vari punti in Polonia vicino al confine con l’Ucraina e attraverso la Germania. Ho concluso che un magazzino contenente armi con uranio fornite dal Regno Unito fosse stato colpito e che l’uranio fosse esploso in un’enorme palla di fuoco, e che le particelle prodotte dall’esplosione fossero andate alla deriva con il vento in quel momento in tutta Europa”, scrive Christopher Busby.

Le affermazioni di Christopher Busby sono state bollate come inverosimili dalla comunità internazionale in quanto se fossero state prese sul serio sarebbe stato confermato che dal Regno Unito erano arrivate munizioni contenenti uranio impoverito in Ucraina. 

Dopo la notizia del possibile scoppio del deposito contenente armi con uranio impoverito e il conseguente aumento delle radiazioni sostenute dal dottor Christopher Busby dalla Polonia è arrivata la notizia che l’aumento delle radiazioni era dovuto alle piogge che avrebbero fatto cadere sul terreno le particelle che naturalmente fluttuano nell’atmosfera.

A tale riguardo lo scienziato afferma che “L’uranio nell’aria non viene misurato in Europa per quanto ne so, e gli unici dati che sono ottenibili sono i dati sull’uranio nell’aria dei campionatori d’aria ad alto volume (HVAS) presso l’Atomic Weapons Establishment (AWE) di Aldermaston nel Berkshire. Questi sono stati istituiti all’inizio degli anni ’90 a seguito di un’indagine pubblica su un cluster di leucemia infantile vicino al sito. La legge richiede ad AWE di misurare l’uranio (e il plutonio e il trizio) a intervalli regolari in posizioni vicino alla fabbrica ma anche lontano dalla fabbrica di armi. Ho usato questi dati prima per identificare l’uranio impoverito delle guerre in Iraq che sono arrivati  in Inghilterra”.

Ha ottenuto i dati relativi al periodo compreso tra il 15 maggio ed il 15 giugno i quali hanno dimostrato un aumento notevole delle radiazioni in Inghilterra ma le riviste scientifiche hanno letteralmente ignorato i risultati di Busby  nonostante lo stesso avesse condotto analoghe ricerche sull’uso dell’uranio impoverito durante la guerra in Iraq, che sono state pubblicate dalle medesime riviste.

“Ho inviato il mio articolo sugli aumenti dell’uranio nell’aria della  guerra in Ucraina a due riviste che hanno pubblicato i miei articoli in precedenza, articoli sugli effetti dell’uranio in Iraq. La prima rivista, l’International Journal of Environmental Research and Public Health, si è totalmente rifiutata di considerarlo. L’ho poi inviato a Conflict and Health, che lo ha inviato a un revisore, ma si è rifiutata di pubblicarlo. Questo è sorprendente, dato che ho fornito i dati grezzi a entrambe le riviste. Ho messo il foglio su un sito di preprint dove ha ricevuto attenzione”.

Evidentemente di questo argomento non si doveva parlare per non smascherare che il Regno Unito aveva inviato munizioni contenenti uranio impoverito all’Ucraina. Ricordo che nei giorni precedenti all’attacco russo era stato sollevato da molti commentatori l’inopportunità di fornire tali armi per  rischi che causano alle popolazioni, ma siccome la guerra contro la Russia andava vinta a tutti i costi e che la tanto propagandata contro offensiva stava per iniziare poco importava dei civili e dei militari al fronte che avrebbero respirato le particelle radioattive. 

Le analisi del dottor Christopher Busby hanno rivelato che l’uranio nell’aria nel sud-est dell’Inghilterra è aumentato di circa 600ng/metro cubo a causa delle particelle rilasciate dall’esplosione di Khmelnitsky. Cosa significa questo? “La dimensione media di una particella di uranio è inferiore a 1 micron. Un individuo inala circa 24 metri cubi al giorno. Quindi, se le particelle fossero lì per un mese, o 30 giorni, possiamo mediare l’assunzione polmonare in 0,432 mg. Non suona molto, vero? Ma si converte in 200 milioni di particelle per persona nella zona. Non va bene, visti gli effetti che abbiamo trovato a Fallujah”, afferma Busby.

Lo studio condotto dal dottor Busby su Fallujah, pubblicato nel 2010, ha mostrato che c’è stato un enorme aumento del cancro e della malformazione congenita nei bambini e un segnale generale orribile di danno genetico nella popolazione dopo l’uso di armi all’uranio nella seconda guerra in Iraq del 2003. “In seguito abbiamo identificato l’eccesso di uranio nelle madri dei bambini con difetti di nascita utilizzando campioni di capelli e spettrometria di massa, tracciando gli aumenti fino alle esposizioni del 2003 tagliando i campioni di capelli lunghi in sezioni, una sorta di modo storico per interrogare il passato”, aggiunge lo scienziato.

“I livelli in Polonia, Germania e ovunque nel suo viaggio verso l’Inghilterra, saranno stati molto più alti. Ma non ci sono misure disponibili”, conclude.

Quindi le autorità della Polonia, della Germania e del Regno Unito hanno taciuto nonostante l’evidenza dei fatti. Infatti nei giorni seguenti all’esplosione dei depositi di armi pattuglie di monitoraggio delle radiazioni hanno svolto ,nelle città di Chmel’nyc’kyj e Ternopil, misurazioni dei livelli radioattivi per valutare se erano aumentati.

Normalmente in quelle città le misurazioni di fondo delle radiazioni vengono effettuate in luoghi non caratteristici. Mentre prima venivano effettuate nell’area della centrale nucleare di Neteshyn e dintorni, dopo l’esplosioni dei depositi sono state effettuate nel centro regionale, nella parte occidentale della regione e a Ternopil. Dopo l’attacco con il missile nel deposito militare, il vento soffiava in direzione ovest quindi le particelle di uranio sono state trasportate verso la Polonia, la Germania ed il Regno Unito.

Nei giorni successivi all’esplosione il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Pátrushev, aveva denunciato che una nuvola radioattiva apparsa come la conseguenza della distruzione di munizioni con uranio impoverito in Ucraina, si stava dirigendo verso l’Europa occidentale, ma anche questo avvertimento non è stato ascoltato dai paesi occidentali.

Insomma la nube radioattiva sembra proprio aver viaggiato per mezza Europa settentrionale senza che nessuno ne abbia parlato per il timore ovvio di scoprire gli altarini della Nato che aveva fornito armi con uranio impoverito all’Ucraina.

Andrea Puccio

15/11/2023 www.occhisulmondo.info

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