Venezuela: Uno sguardo settimanale

Abbiamo iniziato il mese di ottobre con almeno tre domande chiave sul Venezuela, quelle esposte nel titolo della presente nota; questi interrogativi, come al solito quando si parla di Venezuela, hanno molteplici risposte: ne esporremo alcune per favorire la comprensione. Chiuderemo con due commenti in continuità con il tema, trattato la settimana scorsa, dei diritti umani, a proposito della pubblicazione, alle Nazioni Unite, di un rapporto sulla questione.

Cos’è la Legge Antibloqueo?

Il presidente Nicolás Maduro. Questa settimana, ha annunciato la presentazione all’Assemblea Nazionale Costituente della “Legge antibloqueo per lo sviluppo nazionale e la garanzia dei diritti umani”. Questa normativa si propone lo scopo enunciato nel suo articolo N° 1: “stabilire un quadro normativo speciale e temporaneo che fornisca al Potere Pubblico venezuelano strumenti giuridici per contrastare, mitigare e ridurre in maniera efficace, urgente e necessaria gli effetti nocivi generati dall’imposizione, contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela e la sua popolazione, di misure coercitive unilaterali e altre misure restrittive o punitive emanate o dettate da un altro Stato o gruppo di Stati”.

Questa è una proposta innovativa, che cerca di dare risposta a una situazione, atipica per la nazione, quale l’applicazione di misure coercitive unilaterali da parte di altri Stati ma che, secondo me, ha una logica già conosciuta, cioè quella delle leggi delega; mi spiego: in situazioni eccezionali, l’Assemblea Nazionale, in Venezuela, può delegare il presidente della Repubblica a dettare una serie di misure (che si esprimono in normative) per affrontare realtà in ambiti definiti, senza che queste siano deliberate o approvate in parlamento, purché rispettino il quadro costituzionale. Date l’inoperatività dell’Assemblea Nazionale, l’incertezza riguardo i rapporti di forza nel corpo parlamentare a gennaio dell’anno prossimo e la decadenza dell’Assemblea Nazionale Costituente a dicembre, l’esecutivo in carica cerca di dotarsi di un meccanismo legale efficace per operare a livello nazionale in un clima di aggressione esterna.

Dunque, questa legislazione, come afferma il suo primo articolo, tenta di affrontare gli effetti delle misure coercitive unilaterali ma non le loro cause, posto che queste dipendono dalle politiche di altri Stati; il campo di operazioni è fondamentalmente quello economico, che è quello nel quale si esprimono le conseguenze, pertanto non c’è discussione rispetto ai suoi propositi ma ve ne sono sui meccanismi che prevede per raggiungerli. D’altra parte, è chiaro che la legge proposta prevede alcune condizioni per essere applicata, ma non disvela espressamente il piano o la rotta che il governo bolivariano seguirà.

Dall’opposizione, non si osservano le reazioni abituali a questa proposta di legge ma, dal chavismo, già vi sono discussioni tra diversi attori politici.
In questo spazio non è possibile presentare un’analisi esaustiva della norma proposta ma, in questa occasione e in via eccezionale, lascerò un link a un’analisi realizzata con il deputato all’Assemblea Nazionale Costituente Luis Brito García ( https://m.aporrea.org/tiburon/a295799.html ); l’analisi del giurista e scrittore Brito García disvela alcuni allarmi su diversi aspetti della norma che, come formulati, sono in contraddizione con la nostra Costituzione Nazionale. Inoltre, ritengo più opportuno fornire altri contributi una volta approvata la norma, vale a dire sulla sua versione definitiva.

Come in altre occasioni, non ci si aspetta una discussione intensa nell’Assemblea Nazionale Costituente nonostante, per quanto sopra esposto, sia necessaria e, pertanto, si prevede una rapida approvazione. L’Assemblea Nazionale Costituente non si è più riunita dalla dichiarazione della pandemia.

Si riconfigura lo scenario elettorale?

Negli ultimi sette giorni vi sono stati diversi eventi rispetto alle elezioni, il più rilevante dei quali è stato il pronunciamento dell’Unione Europea nel quale si chiede il rinvio di sei mesi delle elezioni per, secondo la sua opinione, disporre delle garanzie necessarie agli oppositori della rivoluzione bolivariana; questa dichiarazione giunge dopo una visita pubblica di una missione speciale dell’ente europeo che, secondo le notizie diffuse, si è riunita con i diversi attori politici venezuelani e ha promosso i negoziati fra questi, senza però raggiungere i risultati conformi alle aspettative degli oppositori al chavismo. L’impatto sul processo elettorale è stato minimo, poiché solo Henrique Capriles Radonski (che in un primo momento si era deciso a partecipare) e il suo collega Henri Falcón si sono ritirati dalla contesa, concordemente alla dichiarazione della UE.
La politica della UE continua a emanare la stessa puzza di ingerenza, pretendendo di ergersi ad arbitro sovranazionale delle democrazie, ma differisce dall’azione statunitense in quanto riconosce il dialogo e il negoziato tra le parti per la risoluzione del conflitto politico, pur con la chiara intenzione di favorire gli appetiti dei suoi protetti; la politica statunitense è frontale ed esige l’abbandono del potere da parte del chavismo senza condizioni, in linea con Guaido, cosicché si generano tensioni tra il blocco della UE e i suoi alleati del Nordamerica.

Il blocco della UE non prende in considerazione l’invito dello Stato venezuelano ad accompagnare il processo elettorale, come fanno altri organismi, organizzazioni politiche e personalità; il processo di osservazione elettorale, nel nostro Paese, significa essere presenti per poi esprimere l’opinione che si ritenga adeguata, senza che questa abbia carattere vincolante.

Il chavismo, come prevedibile, ha respinto proposta di rinvio delle elezioni e afferma che proseguirà il percorso elettorale; le organizzazioni politiche dell’opposizione al chavismo che stanno partecipando alle elezioni non hanno evidenziato cambiamenti di rotta, salvo quelle dei due soggetti sopra menzionati. Sorprendente è stato che alcuni leader di questo settore, come Javier Bertucci, abbiano denunciato di non essere stati convocati dalla missione europea per i colloqui con attori politici sul terreno.

Lunedì scorso, come previsto, il Consiglio Nazionale Elettorale ha pubblicato le liste elettorali definitive di candidati e candidate; questa pubblicazione conferma ciò che stabilisce la legge circa la distribuzione per sesso, cioè la garanzia che la rappresentanza di uomini e donne sia intorno al 50%. Proseguono le verifiche di correttezza del processo elettorale, alle quali partecipano tutte le organizzazioni politiche che hanno presentato candidati e candidate.

I casi di Covid-19 sono in calo?

Abbiamo chiuso settembre con un bilancio più incoraggiante, poiché il numero di casi è stato leggermente superiore rispetto ad agosto, che è stato il mese nel quale, dall’inizio della pandemia, si sono registrati più contagi. In termini percentuali, l’incremento di casi è stato inferiore all’1%. Al 29 settembre, secondo il “Rapporto Statistico Covid-19” del Centro Venezuelano di Studi sulla Cina, la media giornaliera di casi è stata superiore a quella del mese precedente (952), mentre il numero di casi per settimana è in calo. Il tasso di mortalità è salito di poco, restando sotto lo 0,9%.

Al 3 ottobre sono stati diagnosticati 77.646 casi positivi e il tasso di guarigione si colloca all’88%; 6.651 sono le persone curate dal Sistema Nazionale di Salute Pubblica del Paese; i decessi ammontano a 649.

Brevi:

  • Questa settimana si è svolta una riunione tra il presidente Nicolás Maduro e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Michelle Bachelet. Secondo quanto comunicato dal Ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza, “progrediamo nella cooperazione con il suo Ufficio di Ginevra e con la sua squadra in Venezuela. Un dialogo costruttivo, rispettoso per la garanzia dei Diritti Umani del nostro popolo”.
  • Lo Stato venezuelano sta portando avanti un’intensa campagna per disvelare gli interessi ai quali risponde il rapporto della “Missione di accertamento dei fatti per il Venezuela sulle violazioni di diritti umani dal 2014” delle Nazioni Unite e smontare le false supposizioni sulle quali è stato costruito, quindi in ambito diplomatico e comunicativo sta circolando un documento intitolato “La verità del Venezuela contro l’infamia, dati e testimonianze da un Paese sotto assedio”, che espone le conseguenze sul nostro popolo di tutti gli atti di aggressione che dall’estero si compiono per forzare un cambiamento nei rapporti di forza politici.

Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri

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