Zapruder. Una «rivista di storia della conflittualità sociale»

«Zapruder» è frutto di un percorso assembleare che ha coinvolto centinaia di giovani storiche e storici che hanno deciso di mettersi in movimento aprendosi al confronto con altre discipline.

Questo numero di «Zapruder» prende in esame i rapporti che, dalla fine dell’Ottocento a oggi, si sono istituiti tra l’irrompere dei cosiddetti shock esterni (guerre, eventi climatici, crisi finanziarie) e la trasformazione del ruolo svolto dalle autorità pubbliche, a livello sia nazionale che internazionale, nel campo dell’economia.

L’obiettivo del numero è quello di esplorare in chiave storiografica i mutamenti che sono intervenuti nella definizione del perimetro d’azione, così come degli obiettivi, della “mano pubblica” in corrispondenza di mutamenti economici, socio-ambientali e militari che di volta in volta sono stati percepiti, del tutto o in parte, come straordinari.

Consapevoli dell’osservazione marxiana secondo cui la crisi rappresenta non già un evento occasionale del o estraneo al sistema capitalistico, quanto piuttosto un aspetto specifico della sua stessa riproduzione, risulta evidente come la natura e l’estensione dell’intervento pubblico in economia abbiano conosciuto mutazioni particolarmente profonde nei momenti in cui è stato necessario offrire risposte rapide a fronte di fenomeni che non sembravano consentire la mera riproposizione dei tradizionali strumenti di (de)regolazione delle relazioni economiche.

È un interrogativo di massima che si può rivolgere a occasioni diverse: dal ruolo degli stati nella prima globalizzazione agli effetti sociali generati dalla Grande guerra; dalla crisi del 1929 alla costruzione di una nuova architettura economico-monetaria all’indomani del 1945; dagli esperimenti welfaristici in Europa occidentale al tramonto del lungo ciclo fordista, per arrivare infine alle convulsioni vissute dal paradigma neoliberale (Grande recessione del 2008 e pandemia). Domande derivate, chiaramente, dalle vicende degli ultimi anni, e che portano a riflettere in modo nuovo su una possibile storia degli shock.

Questo numero di «Zapruder» si propone in primo luogo di mappare la ridefinizione – reale, presunta, parziale, sempre contesa – degli obiettivi assegnati ai pubblici poteri nella gestione della sfera economica, in parallelo all’affermazione di alcuni tra i più dirompenti momenti di “rottura” dell’ordine sociale, politico e ambientale che si siano manifestati tra la fine del XIX secolo e il presente.

In secondo luogo, il numero ambisce a riconsiderare in termini storiografici la natura stessa dei cosiddetti shock esterni, nel tentativo di comprendere se e in che misura questi eventi possano essere inseriti in una cornice temporale e concettuale che ne metta in rilievo radici, connessioni globali e contraddizioni inattese o non immediatamente palesi.

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