L’Africa e la guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina e le sanzioni imposte alla Russia hanno conseguenze sul mondo intero. In Africa, si aggiungono a quelle di crisi preesistenti che si intrecciano aggravandosi a vicenda: dagli effetti dell’onda lunga della crisi finanziaria del 2008, a quelli della pandemia di Covid-19, da quelli di una grave crisi alimentare a quelli di una crisi debitoria diffusa che limita le possibili azioni di molti governi.

Figli di un dio minore

All’indomani dell’invasione russa del 24 febbraio scorso, la prima crisi a manifestarsi è stata quella dei rifugiati. Oltre ai milioni di sfollati interni, circa 6.700.000 ucraini hanno cercato rifugio immediato nei paesi confinanti per continuare, in molti casi, verso altri paesi[1]. Molti Africani sono stati coinvolti in questa fuga. Coinvolti e discriminati, prima e dopo avere superato le frontiere. Almeno 10.000 studenti Africani fuggiti dall’Ucraina non riescono, per ostacoli burocratici, a continuare i loro studi in altri paesi europei[2].

Crisi energetica

Quando la Russia ha invaso l’Ucraina il prezzo del petrolio è volato fino a 120 dollari al barile per poi scendere agli attuali 93[3].  Il prezzo si mantiene elevato sia per le preoccupazioni legate alla guerra sia per riluttanza dei paesi dell’OPEC ad aumentarne la produzione che è ancora di circa due milioni di barili al di sotto di quella pre-pandemica[4]. I paesi Africani produttori di petrolio possono trarre benefici dal suo prezzo elevato. Tutti gli altri ne saranno danneggiati. I paesi dell’Unione Europea dipendono dal gas Russo per circa il 40%[5]. La necessità di differenziare le forniture potrebbe tornare a vantaggio di alcuni paesi Africani ricchi di questa risorsa, dall’Algeria all’Egitto, dalla Nigeria al Mozambico, al Congo-Brazzaville e all’Angola.

Maurizio Murru

CONTINUA SU https://www.saluteinternazionale.info/2022/11/lafrica-e-la-guerra-in-ucraina/

14/11/2022

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