8 marzo contro la guerra

Le foto scattate alla manifestazione a Roma del 5 marzo sono di Martín Calabria

8 marzo – sarà sciopero transfemminista contro la guerra!

Con l’invasione russa dell’Ucraina siamo stat* proiettat* in uno scenario solo un mese fa inimmaginabile: la terza guerra mondiale, la guerra nucleare come orizzonte distopico non sono mai state prospettive così vicine e concrete.

Contemporaneamente vediamo tornare a galla i soliti vecchi arnesi dello violenza bellica che schiaccia le vite, distrugge le città e le infrastrutture della vita sociale e comunitaria, terrorizza, affama, uccide, separa uomini e donne in base a destini imposti e prestabiliti, fa dei confini d’Europa e dell’accoglienza ai rifugiati un filtro razzista inquietante che rievoca il peggiore incubo, passato e presente, del continente.

Ma è anche la guerra che sperimenta strumenti nuovi: le pesanti sanzioni economico-finanziarie volute dalla NATO e approvate dalla UE che non toccheranno Putin e gli oligarchi russi ma che colpiranno in prima istanza la popolazione civile; che avranno gravi conseguenze anche in Europa e che molto probabilmente innescheranno una nuova pesantissima crisi economica globale nella già profonda crisi prodotta dalla pandemia.

A pagare saranno i poveri, le donne, i disertori dei ruoli di genere, le persone migranti bloccate ai tanti confini, usate come armi in una guerra vecchia come il mondo eppure sempre nuova.

La guerra russo-ucraina ha già azzerato il progetto di rilancio economico europeo, avviato con NextGeneretion Eu e con il PNRR. E l’emergenza climatica, ormai conclamata, scala di nuovo nell’ordine delle priorità: l’approvvigionamento energetico impone il ritorno al carbone, alle fonti fossili e al nucleare per garantire continuità allo sviluppo capitalistico, anche se questo è palesemente incompatibile con la vita del pianeta. L’italia intanto, sull’onda di una mozione guerrafondaia e dalle conseguenze sociali devastanti, torna in stato di emergenza per consentire a un governo senza opposizione di agire con le mani libere per contenere i danni sulla macchina produttiva.

Siamo i corpi, le vite, la carne da cannone di cui si alimenta questo modello di sviluppo costruito sulla crisi permanente e di cui la guerra è parte, i cui costi sociali, economici e ecosistemici non sono mai calcolati. Siamo le donne che vivono la guerra anche in tempo di pace.

Il prossimo 8 marzo chiamiamo tutte e tutti allo sciopero contro la guerra, a riempire le piazze che Non Una Di Meno sta organizzando, a prendere parte alla mobilitazione permanente per far tacere immediatamente le armi. Saremo alla manifestazione nazionale a Roma del prossimo 5 marzo.

Fermiamo la guerra in Ucraina, fermiamo il riarmo delle potenze mondiali, fermiamo l’escalation bellica sui corpi della gente!

Non una di meno

8/3/2022 https://nonunadimeno.wordpress.com

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *