Accusa all’Aja: ‘Gaza trasformata in un campo di concentramento’

Alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia l’udienza dell’accusa del Sudafrica «per aver commesso un genocidio a Gaza e di non aver punito gli istigatori». L’accusa ha citato le dichiarazioni del primo ministro Benjamin Netanyahu, del presidente Isaac Herzog e dei ministri israeliani come prova dell’intento genocida. Venerdì Israele si difenderà dalle accuse.

Accusa al governo e non al popolo

– Premessa base dell’accusa. «Il Sudafrica ritiene che il governo israeliano, non il popolo ebraico o i cittadini israeliani, abbia intenzione di distruggere i palestinesi a Gaza».
– Due: «Non c’è mostruosità di un attacco o una provocazione, per cui il genocidio sia una risposta consentita».
– Tre: «Il Sud Africa ritiene che le prove pubblicamente disponibili dimostrino che il governo israeliano è intenzionato a distruggere i palestinesi di Gaza come gruppo, e non sta facendo nulla per punire le azioni di altri che lo sostengono».

La successione delle accuse come riportate dalla stampa israeliana

«L’1% della popolazione palestinese di Gaza è stata sistematicamente decimata, e uno su quattro è rimasto ferito», dice il querelante.

Il Sudafrica fa riferimento alla citazione del primo ministro Benjamin Netanyahu, «Ricorda cosa ti ha fatto Amalek». Riferimento alla strage nazista nel ghetto di Varsavia.

L’invocazione di Amalek da parte di Netanyahu è stata presa come un comando dai soldati. Il Sud Africa mostra video di soldati che cantano e ballano dicendo «non ci sono estranei, possa il loro villaggio bruciare, saranno cancellati». «L’invocazione di Amalek da parte del Primo Ministro viene utilizzata dai soldati per giustificare l’uccisione di civili».

Citazione del ministro della Difesa Yoav Gallant. In ottobre ha detto: «Non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante, tutto è chiuso. Stiamo combattendo gli animali umani e agiremo di conseguenza».

«L’intento genocida viene compreso e messo in pratica». Il Sudafrica ha anche affermato che «la retorica genocida è un luogo comune nella Knesset israeliana».

«Tutto è chiuso»: Israele sapeva che stavano privando gli abitanti di Gaza dei beni essenziali, richiamando la precedente citazione di Gallant secondo cui «Non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante, tutto sarà chiuso». «La mancata condanna da parte del governo israeliano dell’incitamento costituisce una grave violazione delle convenzioni sul genocidio».

«La retorica genocida non è marginale ma incorporata nella politica statale». La retorica genocida non era ai margini, ma piuttosto incarnata nelle politiche statali, chiaramente comprese dai soldati sul campo e da alcuni all’interno della società israeliana. Elencati il primo ministro, il presidente, il ministro della difesa, il ministro della sicurezza nazionale, i membri della Knesset, gli alti funzionari dell’esercito e la fanteria come autori di questa retorica.

«Uno Stato che accusa un altro di genocidio è un atto significativo», afferma il consulente legale sudafricano John Dugard, che cita le numerose occasioni in cui ha avvertito Israele che la sua condotta era considerata genocida, ma non ha ricevuto risposta da Israele. Una controversia tra i paesi, e quindi il caso è di competenza del tribunale mondiale.

«Gaza si è trasformata in un campo di concentramento». Il Sudafrica ha ripetutamente espresso la sua preoccupazione per il fatto che le azioni di Israele siano diventate genocide.

«Israele per anni si è considerato al di là e al di sopra della legge».

«Qualsiasi motivo per distruggere Hamas non preclude l’intento genocida di Israele nei confronti dell’intero o parte del popolo palestinese di Gaza».

La procura dell’Aia cita il Programma alimentare mondiale nel descrivere la gravità delle condizioni a Gaza, e cita Arif Husain che ha affermato: «In vita mia, non ho mai visto nulla di simile in termini di gravità, in termini di portata e quindi in termini di velocità».

«I diritti dei palestinesi a Gaza non sono meno meritevoli di tutela da parte della Corte rispetto ad altri gruppi». La procura sudafricana rileva che la corte ha indicato misure provvisorie in casi precedenti, come Gambia, Bosnia e Ucraina.

«Le persone si trovano ad affrontare i più alti livelli di insicurezza alimentare mai registratiLa carestia è dietro l’angolo». L’accusa ripete una statistica del Programma alimentare mondiale, secondo cui quattro persone su cinque nel mondo che soffrono una fame catastrofica si trovano a Gaza.

«Ogni giorno 247 palestinesi vengono uccisi o rischiano la morte, 629 sono feriti». E oltre 10 palestinesi hanno una o entrambe le gambe amputate.

«Oltre l’85% della popolazione di Gaza è stata ripetutamente costretta a fuggire dalle proprie casetre, quattro o cinque volte di più».

«Israele continua a negare di essere responsabile della crisi umanitaria che ha creato, anche se Gaza muore di fame». L’accusa ha aggiunto che il modo in cui Israele conduce la sua offensiva significa che non ci sono le condizioni per un’effettiva consegna degli aiuti umanitari.

«Il primo genocidio della storia in cui le vittime trasmettono la propria distruzionein tempo reale, nella vana speranza che il mondo possa fare qualcosa», ha affermato Blinne Ní Ghrálaigh, avvocato irlandese in nome del Sud Africa.

«Le speranze di sopravvivenza dei palestinesi sono riposte proprio in questo tribunale»«Il Sudafrica ha fatto quello che poteva e sta facendo quello che può” per prevenire ulteriori danni irreparabili al popolo palestinese di Gaza».

«I bombardamenti continui… non possono essere considerati una caccia all’uomo nei confronti di Hamas», sostiene l’avvocato britannico Vaughan Lowe.

E sempre i britannico Vaughan Lowe, dice che è inutile che Israele sostenga di fare tutto il possibile per ridurre al minimo la morte dei civili. «L’uso di bombe da 2000 libbre racconta un’altra storia».

11/1/2024 https://www.remocontro.it/

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *