CAMPAGNA “BANCHE ARMATE”!

Lo scorso 9 luglio è ripartita ufficialmente la campagna Banche Armate. Le redazioni di Nigrizia, Mosaico di Pace e Missione Oggi si sono fatte carico del rilancio di questa importante iniziativa.   Il partito della Rifondazione Comunista, da sempre impegnato sul fronte della pace e contro la militarizzazione della politica estera dell’Italia, ha aderito alla campagna.   E’ sempre più evidente e confermato anche da dichiarazioni ufficiali di ministri e amministratori delegati che l’industria bellica nazionale è diventata uno “strumento della politica estera” del nostro Paese.
Il lucroso trasferimento di tecnologia bellica verso governi che si stanno macchiando di gravi violazioni dei diritti umani e di aggressioni criminali è la continuazione del profilo apertamente belligerante che l’Italia ha assunto, nella NATO, da quasi trent’anni.   La campagna Banche Armate non è solamente una campagna d’opinione ma una iniziativa dal basso in grado di contrastare concretamente la disinvoltura con cui una trasversale classe politica ha stravolto i valori costituzionali trasformando la politica estera dell’Italia in una cinica sommatoria di guerra e sporchi affari.     La dimostrazione più chiara che questa campagna deve essere sostenuta e partecipata con convinzione da tutti/e noi ci arriva dagli stessi “portatori d’interesse” dello status quo.
Guido Crosetto (industriale della “Difesa” e già parlamentare di Fratelli d’Italia) ha dichiarato che andrebbe affrontata la questione delle banche etiche che “ …creano enormi ostacoli in termini di sostegno bancario al settore…” e inoltre che andrebbe “… esclusa una parte delle spese per la Difesa dal calcolo del deficit di bilancio…” poiché la stessa Difesa non sarebbe un settore da “ …collegare ad un momento economico specifico ma, piuttosto, ad una funzione esistenziale dello Stato…”.   Uno slancio “ducesco” quello di Crosetto che non gradisce un ramo della finanza intento a svolgere il suo business eticamente, ostacolando così il bene supremo anzi “esistenziale” del Paese: il fatturato tricolore dell’industria militare…   Senza la finanza delle “banche armate” l’industria bellica rimarrebbe senza ossigeno e sarebbe obbligata a ripensare profondamente la propria politica industriale, contemplando finalmente una sua conversione al civile.   Invitiamo quindi tutti gli iscritti e le iscritte, i/le simpatizzanti a prendere parte concretamente alla campagna Banche Armate.
Sul sito della campagna ( https://www.banchearmate.org) troverete la lista delle banche coinvolte e un modello di lettera da inviare via posta ordinaria o raccomandata o via email alla Direzione Generale e/o al Responsabile del settore di Responsabilità sociale d’impresa (RSI o CSR) della propria banca e per conoscenza alla filiale dove si ha un conto corrente.   Il momento è adesso!  

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Marco Consolo, responsabile Area Esteri e Pace

Gregorio Piccin, responsabile dipartimento Pace

12/7/2020 http://www.rifondazione.it

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