APPELLO: Milano 7/11/20 SALVIAMO LA LOMBARDIA

PER ADESIONI: campagnadico32@gmail.comsegreteria@medicinademocratica.org
INFO: www.medicinademocratica.org
#SalviamoLaLombardia#CommissariateLaLombardiaEvento Facebook: https://www.facebook.com/events/360885615154199  

La pandemia da SARS COV2 ha colpito e sta colpendo duro in tutta Italia ma soprattutto in Lombardia.
Una delle cause locali è stata l’impreparazione del “sistema” sanitario regionale, non si è trattato solo di sbagli di fronte a un evento che non si conosce compiutamente nemmeno ora, ma di un “errore sistemico” : il prodotto di decenni di smantellamento e deriva del servizio sanitario pubblico la cui ultima vetta è stata la cosiddetta “riforma Maroni” (LR 23/2015).
Definanziamento del servizio pubblico, ospedalocentrismo, riduzione e abbandono della medicina territoriale e dei medici di base, l’aziendalismo quale vettore di una logica privatistica anche nella sanità pubblica, monarchie dei direttori generali, gigantismo di ATS e ASST, si sommano con i limiti che il servizio sanitario nazionale ha mostrato.
Come associazioni abbiamo combattuto contro tale deriva da una posizione di minoranza, è il tempo di sollevare la testa e dettare noi l’agenda al governo regionale a partire da :
•Commissariamento della Sanità lombarda come chiesto da più di 90.000 cittadini.
•Abrogazione della “riforma Maroni” e blocco delle iniziative di “autonomia differenziata”.
•Revisione delle decisioni di chiusura e “fusione” tra ospedali.
•Ricostruzione di un servizio sanitario regionale basato sulle strutture pubbliche garantendo la partecipazione delle popolazioni interessate nella programmazione.
•Potenziamento della medicina territoriale e dei dipartimenti di prevenzione con idoneo sostegno e riformulazione delle convenzioni con i medici di base, costruzione delle “case della salute” come ambiti di incontro delle necessità delle persone in termini di salute nei luoghi di lavoro, di residenza e di tutela ambientale come pure di medicina scolastica, di genere e di salute mentale.
•Superare ogni logica privatistica eliminando i privilegi delle strutture private e ridurre le liste d’attesa nel pubblico.
•Ripubblicizzazione delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) e inclusione delle loro prestazioni nei Livelli Essenziali di Assistenza riconoscendone integralmente la valenza sanitaria di servizio;
•Abrogazione delle delibere regionali sui “cronici” coordinando la “presa in carico” della persona anziché le singole patologie ai “gestori”,per lo più privati o con approccio privatistico. Partecipa al “Cordone sanitario” intorno a Palazzo Città di Lombardia, a Milano, dalle ore 10,00 del 7 novembre 2020 promosso dalle Associazioni lombarde aderenti al Coordinamento Nazionale per il diritto alla Salute– Campagna Dico 32!   RACCOMANDAZIONI ANTI-CONTAGIO
VI CHIEDIAMO DI LEGGERE E SEGUIRE QUESTE SEMPLICI REGOLE DA TENERE
DURANTE LA MANIFESTAZIONE RICORDIAMO INNANZITUTTO CHE L’INIZIATIVA SARA’ “STATICA” 1. MANTENERE LA DISTANZA DI ALMENO 1 METRO FRA LE PERSONE E INDOSSARE LA MASCHERINA
2. ARRIVARE PER TEMPO E MANTENERE IL POSTO FINO AL TERMINE DELL’INIZIATIVA
3. EVITARE IL PIU’ POSSIBILE DI CONDIVIDERE OGGETTI (TELEFONI, BOTTIGLIE D’ACQUA, CARTELLI)
4. PORTATE IL VOSTRO MESSAGGIO
5. NON GETTATE NULLA A TERRA

“Cordone sanitario” intorno a Palazzo Città di Lombardia, a Milano, la mattina del 7 novembre 2020 delle Associazioni lombarde aderenti al Coordinamento Nazionale per il diritto alla Salute– Dico 32 : obiettivo della mobilitazione il commissariamento della Sanità Lombarda e l’abrogazione della Legge Regionale 23 del 11.08.2015 e successive modifiche (“riforma Maroni”), che hanno prodotto una sanità ospedalocentrica e spinto verso la privatizzazione, con drammatiche conseguenze Un “cordone sanitario” fatto di persone, si snoderà intorno a Palazzo Città di Lombardia, a Milano, nella mattinata del 7 novembre, organizzato dalle Associazioni lombarde aderenti al Coordinamento Nazionale per il Diritto alla Salute– Dico 32 , (67 in totale a livello nazionale), nel rispetto delle norme anticovid e con l’opportuno distanziamento : “Il nostro obiettivo- ha detto Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica, anche a nome delle altre Associazioni- è il Commissariamento della Sanità lombarda e l’abrogazione di norme, come la Legge Regionale 23 del 11.08.2015 e successive modifiche (“riforma Maroni”), che hanno deviato la nostra sanità regionale in una visione ospedalocentrica e privatistica, con le drammatiche conseguenze che ben conosciamo! La richiesta di commissariamento era stata già sottoscritta nella scorsa primavera da ben 90.000 lombardi: dopo la manifestazione in Piazza Duomo del 20 giugno 2020, le iniziative dei “fiocchi neri”, molte altre locali e su temi specifici, le centinaia di denunce di famigliari e associazioni è ora di ‘assaltare il palazzo d’inverno’ della Regione Lombardia”! Il “cordone sanitario” prevede una serie di “piazze tematiche” dedicate ai diversi aspetti del Manifesto Nazionale, sottoscritto da 67 Associazioni, https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=10110, fondate su tre linee di intervento e di proposta:
– UNA VISIONE DELLA TUTELA DELLA SALUTE COLLETTIVA BASATA SULLA PREVENZIONE PRIMARIA;
– IL SUPERAMENTO DI UNA CONCEZIONE PRIVASTICA DEL SERVIZIO SANITARIO;
– IL SUPERAMENTO DI UNA VISIONE OSPEDALOCENTRICA DEL SERVIZIO SANITARIO. E’ il momento di una nuova riforma della sanità- sostengono le Associazioni promotrici- fondata sull’affermazione della salute, dell’ambiente salubre e sulla riduzione delle diseguaglianze, quali diritti costituzionali da attuare da parte degli enti pubblici. Ciò che sta accadendo è la dimostrazione della incapacità dei responsabili della Sanità lombarda di gestire la situazione ancora oggi, nella seconda ondata, prevedibile e preannunciata , ma per la quale non sono state attivate le necessarie misure di adeguamento, prevenzione, controllo: si sta letteralmente correndo verso un nuovo collasso delle strutture sanitarie mentre si chiede ai cittadini di accettare il coprifuoco. I sacrifici individuali e il rispetto delle regole, per impedire la diffusione dell’infezione, da sole non possono bastare , se non si avvia un cambiamento radicale del “sistema “ sanitario lombardo. “Nel nostro Manifesto Nazionale ha sottolineato Marco Caldiroli- vi sono obiettivi particolarmente significativi per la realtà lombarda, oltrechè per il resto del Paese: ‘la salute non è una merce, la sanità non è un’azienda’, se questo è il nostro principio base, in Lombardia è particolarmente evidente, perchè qui occorre fare i conti con provvedimenti che hanno messo da parte la medicina territoriale e i medici di medicina generale, salvo mandarli in “prima linea”, senza protezioni e strumenti, ad affrontare la prima ondata del covid e a farli rimanere soli di fronte alla seconda ondata” ! Per questo le associazioni chiedono l’abrogazione, e non la semplice modifica, delle norme “ospedalocentriche”, si vuole allineare il diritto alla salute a un servizio sanitario fondato sulla prevenzione primaria, oltre che su cure efficaci e appropriate.

Cosa chiediamo:
– Commissariamento della sanità in regione Lombardia
– Cancellazione della legge 23/15 (riforma Maroni)
– Revisione e sviluppo della medicina territoriale,
– Assunzione di operatori stabili,
– Revisione convenzioni con MMG,
– Riduzione liste di attesa,
– RSA all’interno del SSN,
– Eliminazione dei finanziamenti pubblici alla sanità privata,
– Cancellazione agevolazioni fiscali per assicurazioni sanitarie private o contrattualizzate,
– Superamento dei direttori unici nelle Ats per una maggiore partecipazione,
– No a qualsiasi regionalismo differenziato

Per info
Carmìna Conte, 393 13 77616;
Fulvio Aurora, 330 25 16050

https://www.medicinademocratica.org

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