Autonomia Differenziata, non è come pensate voi
Pensare che la Consulta potesse accogliere i ricorsi integralmente era un’illusione.
Pensare che la Consulta potesse rigettarli integralmente era un’illusione.
Per cui è arrivato l’unico risultato possibile ed anche il peggiore, il pareggio.
La legge rimane ma è da cambiare, esattamente quello che vuole Bonaccini, presidente del PD, e tutti quelli che “come la facciamo noi è fatta bene” e che quindi hanno iniziato a muoversi il giorno in cui è stato varato il DDL Calderoli e la conseguente e successiva L. 86/2024.
A lui/loro la L.86 serve, serve come il pane per il loro scopo, troppo lunga abbattere la legge e ricominciare da zero, il precedente DDL Gelmini naufragato con le dimissioni di Draghi ha fatto scuola.
Impossibile ripartire con il progetto di autonomia differenziata dopo un milione e trecentomila firme.
Quindi tutti parzialmente contenti o lievemente delusi.
Le due parti si intestano, a voi la scelta, una mancata sconfitta o una mancata vittoria e operano rimandi al futuro che riparino le ferite costituzionali della L. 86, nessuno che rilanci subito alla volontà popolare, quelli che firmano per intenderci, un milione e trecentomila sempre per intenderci.
Già, perché c’è la terza parte, ci sono i futuri “fruitori” dei guai derivanti da una legge rattoppata e che di fatto sarà peggiore del buco, quel buco colmo di differenze e disgregazione.
La terza parte è quella che vuole il referendum sostenuto da un milione e trecentomila firme.
I ricorsi ed il quesito di abrogazione parziale operati dalla regioni, di sinistra e dell’incendiaria/poi pompiera Todde, servono a questo e stanno vincendo, servono ad un clima di scontro sulle modifiche per far dimenticare che la legge va abbattuta perché non crei i danni della riforma del Titolo V.
Lo scenario sarà un Parlamento teatro di scontri su modifiche che blinderanno l’esistenza della Legge.
Se mai ci sarà referendum sarà sui quesiti parziali ed anche loro blinderanno la L. 86/2024.
E se qualcuno pensa che in parlamento le opposizioni avranno capacità di lenire i danni, ecco, si scordano che questo compatterà le forze di governo che hanno una maggioranza titanica ed entrambi i fronti sanno bene tutto ciò.
La sinistra mise nella commissione CLEP Finocchiaro, Amato ecc. che poi uscirono perché nessuno li ascoltava…
Bisognerebbe invece avere un comportamento da “Aventino” se può passare una forzatura del genere.
Un comportamento che dica alla gente “ guardate come Fratelli d’Italia e Lega e Forza Italia si scannano tra di loro ma noi intanto lavoriamo per il referendum per l’abrogazione totale”.
Ma non lo faranno.
E’ giunto il momento in cui i componenti del Tavolo No Ad e quelli del Comitato referendario, tutti, partano con la campagna referendaria per l’abrogazione totale in modo chiaro ed inequivocabile e lo dimostrino con le azioni conseguenti.
E’ giunto il momento di dire alle regioni di sinistra ed alla Sardegna di recedere dal quesito di abrogazione parziale.
E’ giunto il momento di curarsi dalla “sindrome Fonzie”, si può dire che il PD vuole l’autonomia differenziata e che Bonaccini sta vincendo! E’ utile dirlo, fa bene, è la verità!
Antonio Madera
Comitato contro Ogni Autonomia Differenziata – Emilia Romagna
15/11/2024
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