CAAB di BOLOGNA : VEDERE LA PAGLIUZZA NELL’OCCHIO ALTRUI E NON LA TRAVE NEL PROPRIO
Ci pare che il Prefetto e l’impreditore signor Di Pisa dovrebbero implementare le loro abilità nel distinguere tra pagliuzze e travi;
dopo anni di schiavismo incontrastato denunciato da periodiche manifestazioni di lavoratori , dopo gravi infortuni di cui infine uno mortale (ma non è stato l’unico) cioè quello di YAYA, le istituzioni locali hanno “Inventato “ lo slogan “logistica etica”; intendiamoci uno slogan da “lingua biforcuta” (per usare una espressione coniata dal movimento del ’77) ; slogan contraddittorio e confusionario in quanto qualunque persona ragionevole si è chiesto :”occorre specificare “etica” nel senso che esistono comparti lavorativi nei quali la “etica” si può accantonare ?” che lo slogan fosse un bluff lo abbiamo visto subito quando al primo esordio (come hanno denunciato con un sit in i lavoratori del coordinamento migranti di Bologna ) i nominati portavoce della “logistica etica” hanno proposto limitazioni al diritto di sciopero;
a proposito dello schiavismo se ne è accorto “persino “ il Resto del Carlino con un suo recente reportage dal titolo “gli schiavi della notte”…intendiamoci : non vogliamo dare un significato polemico al “persino” è che certo il Resto del Carlino , che non è propriamente una fonte dell’area della cultura operaista , ha fatto un buon servizio giornalistico da cui èmerso uno degli aspetti dello schiavismo contemporaneo, anche se più che evidente da lungo tempo ;
ora i fatti sono questi : SI.Cobas è un baluardo contro lo schiavismo e pratica forma di lotta , che dallo schiavismo sono indotte, per tutelare i diritti di una coorte di lavoratori vittima di lavori estremamente pericolosi e nocivi; si pensi al “solo” lavoro notturno: classificato dalla IARC come 2 A vale a dire “probabilmente cancerogeno”; ma i rischi lavorativi sono tanti altri sia per le malattie professionali che per i cosiddetti “infortuni” (termine che dal 26 maggio 2022 , data della nostro convegno fondativo chiediamo di evitare …).
La lotta di Si.Cobas si è manifestata in un momento in cui Bologna ospitava un convegno sulla “inclusione” a cui hanno partecipato diversi protagonisti : parolai o pecore nere? Nipotini di Adriano Olivetti ma anche rappresentanti dell’1% dei datori di lavoro italiani, si vedrà…
DUNQUE : PIENA SOLIDARIETA’ AL Si.Cobas , barricata operaia e sindacale contro lo schiavismo
Consigli o domande agli altri protagonisti della vicenda e poi una proposta ;
al signor Di Pisa : perché ispirasi a Ponzio Pilato ? nella storia ci sono altri esempi ,anche contemporanei ; ci giunge notizia infatti di un committente che avrebbe solidarizzato contro una sanzione comminata a un lavoratore di una ditta di appalto per punirlo per il rifiuto di lavoro straordinario…; Giorgio Nebbia invitava a interrogarci sulla “sofferenza che c’è dietro ogni tipo di merce” così gli imprenditori – parafrasando Giorgio Nebbia- dovrebbero interrogarsi “sulla sofferenza che c’è dietro ogni lavoro dato in appalto” e sulla sofferenza che c’è in particolare in occasione di ogni cambio di appalto che spesso vede tentativi , tipo “rupe tarpea” di “eliminare” i lavoratori con (cosiddette) “ridotte idoneità” (cioè, retorica a parte, “spremuti come limoni” e poi espulsi dal ciclo produttivo).
Al signor Prefetto che ventila una gestione della contraddizione con i metodi ottocenteschi dell’ordine pubblico: consigliamo la lettura del romanzo di Camilleri appena ristampato (Il birraio di Preston) per riflettere maggiormente sulla realtà sociale e territoriale che lo circonda anche per evitare di andare persino oltre la prassi del governo Zanardelli Giolitti del primo novecento schierandosi di fatto , come pare di voler fare, contro i lavoratori.
Al Sindaco di Bologna che riferisce di non aver ricevuto richieste di incontro da parte dei lavoratori : e che ci vuole ? UN INCONTRO SI PUO’ FARE , PER DISCUTERE DI PREVENZIONE E NON DI REPRESSIONE.
Infine : non stiamo intervenendo in questa situazione conflittuale con finalità sindacali o politiche ; ci limitiamo ad esprimere il nostro punto di vista in rapporto alla NECESSITA’ DI TUTELARE LA SALUTE PSICOFISICA DEI LAVORATORI , TUTELATA LA QUALE, IL CONFLITTO SI SCIOGLIE COME NEVE AL SOLE SENZA CARICHE DELLA POLIZIA .
Più ergonomia sociale per tutti .
Vito Totire
medico del lavoro, portavoce RETE NAZIONAE LAVORO SICURO
Bologna, 16.11.2022
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