CHE FINE FAREMO SE CI SARA’ IL TTIP?

libro TTIP

Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership – Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti) si baserà sull’unica logica di regolamentazione riconosciuta dalle lobby internazionali: il profitto, provocando gravi conseguenze all’ambiente dovute agli alti livelli di inquinamento e un uso improprio delle risorse naturali.

L’agro-business per la produzione dei biocombustibili sarà in aumento a fini energetici, causata dai biocarburanti incidendo sui prezzi agricoli. La produzione di bio-combustibili a causa dell’alto rendimento economico, ha determinato la conversione di molti terreni passati dall’agroalimentare all’agrobusiness diventando immense distese a monocoltura di mais, colza, soia e palma destinate alla produzione dei bio-carburanti. Inoltre anche se questi alterano meno rispetto al petrolio l’equilibrio di CO2 nell’atmosfera, il metodo e la produzione è tutt’altro ecologica. Basti pensare i fertilizzanti e i pesticidi utilizzati per le coltivazioni, l’energia elettrica utilizzata per estrarre le componenti naturali e il metanolo utile per la reazione chimica, l’impatto ambientale risulta distante da qualsiasi logica “verde”.

I negoziatori, Europa e Stati Uniti, si stanno orientando verso l’eliminazione di standard obbligatori per la produzione dei bio-carburanti, concedendo la facoltà alle grandi corporation di scegliere discrezionalmente i criteri che permettono di individuare liberamente l’opzione tecnica che meglio soddisfa i bisogni dell’industria energetica. La scelta di produrre bio-combustibili non può tradursi nella riduzione del diritto al cibo e a un ambiente sano. Qualsiasi trattato che affronti il tema dei bio-combustibili deve assumersi l’onere di impegnare le parti a non sovvenzionare colture energetiche intensive non destinate ad uso alimentare, monoculture e processi di deforestazione.

Si dovrebbe invece incentivare l’uso di tecnologie che producono bio-combustibili da materiali di scarto (grassi, rifiuti dei macelli, olio da cucina). Il concetto di libero commercio non può e non deve attuarsi in violazione del principio di precauzione e di sovranità alimentare, deve bensì impedire qualsiasi attività pericolosa per la salute umana, animale o vegetale, ovvero per la protezione dell’ambiente sia posta in essere.

Un’arma di distruzione al servizio del TTIP: il fracking e trivellazioni Un’ altra prassi che diventerà realtà con il TTIP è la fratturazione idraulica per l’estrazione del gas e del petrolio di scisto, detta “fracking” non privi di catastrofiche e conseguenze ambientali. Negli USA questa tecnica estrattiva si è ampiamente sviluppata. Il fracking consuma enormi risorse idriche, circa 9-29 mila metri cubi di acqua con un impatto devastante sulla sostenibilità idrica. All’acqua sono poi aggiunte sostanze chimiche e fluidi che penetrano nel terreno attraverso la fatturazione idraulica. I fluidi che contengono metalli pesanti, idrocarburi, sostanze radioattive naturali e concentrazioni saline insieme a gas metano, ritornano in superficie come acqua di reflusso rischiando di causare scosse sismiche e pericolose esplosioni.

Gli USA intensificheranno le esportazioni di gas naturale in UE che è il più grande importatore al mondo di shale gas (gas ottenuto da argille che si trova nelle microporosità della roccia) per competere con la Cina nazione con grande riserva di gas da argille. La conseguente ondata di esportazioni di gas naturale aumenterà i prezzi dell’energia per i consumatori americani per incentivare la pratica del fracking, creando immensi danni ambientali. I beni comuni e i servizi pubblici. Fermare la privatizzazione della legge promossa dall’accordo di libero scambio Usa-Ue .

Obiettivo primario del Ttip è attaccare i servizi pubblici con le Liberalizzazioni quindi Privatizzazioni dei Servizi e del Welfare (Sanità, Salute, Cultura, Scuola, Trasporti, Lavoro, Beni Comuni). Eliminata dai criteri di gestione qualsiasi clausola di obbligo di servizio universale (i servizi postali) o di prioritario interesse pubblico, che preveda, ad esempio, la libera distribuzione di energia e acqua.

Il TTIP si prefigge l’eliminazione di ogni barriera “non tariffaria” alla libertà di investimento da parte delle imprese multinazionali. Se il TTIP sarà approvato scomparirà lo stesso concetto di servizio pubblico universale e ogni servizio diventerà frutto di uno scambio privatistico fra l’erogatore e il “cliente”.

Non ci sarà più alcun diritto universale ed esigibile all’acqua, alla scuola e alla salute. Al momento gli standard europei, se pur con tante lacune, garantiscono ancora una sicurezza e tracciabilità alimentare, il TTIP produrrà danni alla salute, il cibo diverrà merce da vendere e da comprare. Il cibo di qualità che i consumatori attenti richiedono con sempre maggiore convinzione è regolato da un principio di base, che è quello della cura.

In aprile Il Parlamento Europeo ha votato per altri sette anni il glifosato. Che cos’è il Glifosato? E’ l’erbicida più utilizzato al mondo ed è essenziale nelle coltivazioni OGM quali mais, soia, colza e ampiamente utilizzato in Italia per mangimi. Il Glifosato è utilizzato non solo in agricoltura, ma anche per usi domestici, industriali, urbani e propagandato come completamente biodegradabile, invece si ritrova col suo metabolite AMPA (eccitante del Sistema Nervoso Centrale) nelle acque superficiali e più profonde in concentrazioni al limite della sicurezza. Nel terreno il Glifosato determina una chelazione di nutrienti minerali essenziali per vari sistemi enzimatici in piante, in microorganismi e animali, di conseguenza sia tutto il mondo vegetale (erbe, arbusti e alberi) che interi habitat che svolgono attività fitosintetica, dissecano completamente in poche settimane, l’ humus viene alterato, è compromessa la biodiversità ed il terreno viene desertificato, esposto ad erosioni, smottamenti, franosità.

Per la salute umana il Glifosato è altamente cancerogeno, porta ad alterazioni delle pareti cellulari e di conseguenza alla malattia celiaca, intolleranza alimentare, alterazione del microbioma intestinale. Il Glifosato è un “interferente endocrino” in grado di interferire con le più delicate e complesse funzioni ormonali, neuropsichiche, con effetti oncogeni e teratogeni (malformazioni del feto durante la gravidanza) negli organismi in via di sviluppo, nell’ infanzia e nell’ adolescenza, anche in dosi minimali. Studi certificano che il Glifosato provoca in particolare il linfoma non-Hodgkin, un tumore che prende origine nel sistema linfatico, ovvero nelle cellule e nei tessuti che hanno il compito di difendere l’organismo dagli agenti esterni e dalle malattie e si può sviluppare in diversi organi (linfonodi, ma anche stomaco, intestino, cute e sistema nervoso centrale).

Le compagnie americane sono seriamente intenzionate a ottenere l’ accesso ai sistemi sanitari pubblici europei come vasti mercati per essere sfruttati. Riguardo la sanità i deputati britannici sono molto preoccupati per l’ appalto che otterranno le compagnie americane sul loro Servizio Sanitario Nazionale. Quindi verranno consegnati i servizi pubblici a società con scopo di lucro.

Una volta privatizzati, i servizi pubblici non potranno più essere ripristinarli pubblici. Saranno inclusi tutti i servizi pubblici escludendo i servizi relativi alla sicurezza; magistratura, polizia di frontiera e il controllo del traffico aereo. Gli investitori stranieri saranno in grado di citare a giudizio i paesi ospitanti per la perdita di profitti. L’ industria farmaceutica sta usando il TTIP per limitare l’accesso dei cittadini ai dati relativi agli studi clinici sarà quindi in pericolo la trasparenza che farà aumentare i costi sanitari.

Il TTIP darebbe nuovi poteri alle multinazionali europee e statunitensi di sfidare tutte quelle leggi nazionali ed internazionali che avrebbero un impatto negativo sui profitti attesi dagli investimenti. I governi europei potrebbero vedere le proprie leggi nazionali che proteggono l’interesse pubblico (dalla salute all’ambiente) messe in stato di accusa in tribunali privati e segreti internazionali (tribunali d’arbitrato commerciale) in cui le leggi e la politica nazionale non hanno alcun potere di intervento. Ciascuna parte nomina il proprio difensore, pagato profumatamente, e quindi entrambe convengono sulla scelta del giudice portando vantaggi alle grandi Multinazionali.

Ricordiamo il caso mosso dalla Philip Morris contro i governi di Uruguay e Australia. L’ Impregilo contro il governo dell’Argentina per 21 milioni di dollari ritenendo di essere stata danneggiata nella gestione privata del servizio idrico di Buenos Aires, non sono da meno le multinazionali che detengono il Servizio Idrico Integrato. Quindi avremo molti casi di imprese statunitensi che richiederanno indennizzi ai governi europei da pagare con i soldi dei contribuenti. Come dichiarato dai rappresentanti della Chevron “la società vede la protezione sugli investimenti come uno dei più importanti temi globali”, meccanismo che era il cuore della proposta dell’accordo MAI (accordo multilaterale sugli investimenti) alla fine degli anni ’90 che l’opposizione popolare in europea e negli Stati Uniti fermò.

QUALI CONSEGUENZE CON L’ APPROVAZIONE DEL TTIP?

Perdita di posti di lavoro derivanti dall’ accordo di libero scambio. Il lavoro avrà sempre meno valore. Il Ttip e il Jobs Act sono stati prodotti dalla stessa politica economica (i banchieri), le tutele saranno sempre meno fino ad arrivare all’ annullamento, al lavoro sempre più precario e gratuito con buona pace di Confindustria che continua a far credere tramite l’ Istat che i posti di lavoro aumenteranno.

La Deregolamentazione della sicurezza alimentare, metterà nello stesso pentolone cibo, farmaci, scarpe, appalti e sanità, cultura, finanza, internet e mobili. Sul tavolo dei negoziatori ci sono tasse e quote d’importazioni e esportazioni, ma soprattutto l’azzeramento di regole di produzione e distribuzione di migliaia di prodotti e servizi che popolano la nostra vita quotidiana, che ci danno da mangiare e da lavorare.

La Deregolamentazione ambientale. Il Ttip potrebbe portare al disastro l’agricoltura europea, aumentando le importazioni dagli Stati Uniti, con un vantaggio per le grandi imprese e multinazionali.

L’attacco ai servizi pubblici locali. Verrà resa obbligatoria la gara internazionale per ogni appalto pubblico, eliminando appalti dei governi locali a sostegno di importanti obiettivi sociali e ambientali. Questa clausola renderà impossibile ad un ente locale di riservare la gara d’appalto per le forniture delle mense scolastiche a produttori biologici e a km0.

La sfera privata a rischio. Il diritto di proprietà, il diritto d’ autore, brevetti, marchi si pone di esercitare il controllo sul “sapere” a spese dei cittadini europei ed americani. Andrebbero dispersi i diritti d’ autore previsti per le scuole, biblioteche, persone disabili e per la formazione a distanza. Il TTIP metterà in pericolo le leggi sulla Privacy. Da entrambi i lati dell’ Atlantico si registra una forte opposizione al TTIP poiché la gente ha preso coscienza della gravità del trattato che va a minacciare la propria vita. Molti parlamentari Europei hanno dato voce alla loro preoccupazione con un acceso dibattito. I mercati di tutto il mondo nutrono preoccupazione per l’ impatto potenziale del TTIP sugli interessi nazionali. In definitiva il TTIP è un accordo per portare benefici alle società transnazionali della Comunità Europea e degli Stati Uniti col tentativo di ampliare le vie di accesso al libero mercato e di eliminare norme che limitano i profitti.

Hollande ribadisce che Parigi “non è a favore di un libero scambio senza regole”, non “accetteremo mai la messa in causa dei principi essenziali della nostra agricoltura, della nostra cultura”. Il presidente ha citato i punti controversi: “le norme sanitarie, alimentari, sociali, culturali, ambientali” che non dovranno essere riviste al ribasso, mentre in Italia il Governo Renzi è d’accordo per QUESTO TRATTATO NON TRASPAREN-TE E SEGRETO, privatizzando ulteriormente le nostre vite già in preda al panico.

Marilena Pallareti

Docente Forli

Associazione Attac Italia

Collaboratrice redazionale di Lavoro e Salute

Pubblicato nel numero di maggio di Lavoro e Salute www.lavoroesalute.org

 

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