Conte cerchiobottista offende i valori democratici e le vittime dei naufragi

Non bastava la passerella della Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che sono state prima fischiate a Lampedusa e poi hanno preso provvedimenti, in merito all’arrivo di richiedenti asilo, in cui si uniscono propaganda xenofoba e cattiveria, inefficiacia e impraticabilità.

Oggi va nell’Isola delle Pelagie il leader M5S che, per ritagliarsi uno spazio di visibilità si dichiara contrario tanto alle misure del governo quanto alle posizioni che favoriscono, secondo lui “l’immigrazione incontrollata” del Pd. Forse Conte dovrebbe ripassare un po’ di storia recente, ricordare la continuità, se non di stile di certo nella prassi, fra le politiche migratorie volute dal Pd, dai due governi che ha guidato e da quello di Draghi.

Forse dovrebbe farsi consigliare, prima di rilasciare dichiarazioni incompatibili con quel “mondo progressista” di cui dichiara di sentirsi parte. E sarebbe ora che per chi arriva in Italia e in Europa si attuino politiche conseguenti con le Convenzioni internazionali ratificate e, per quanto ci riguarda, con la Costituzione italiana che pare totalmente rimossa dall’orizzonte.

Lampedusa va aiutata e non utilizzata come podio elettorale e la scelta più dignitosa sarebbe quella di andare nell’isola a capo chino e a chiedere perdono, il prossimo 3 ottobre, nel decennale della strage che vide morire 268 persone a poche miglia dalle coste. Un atto doveroso soprattutto per chi oggi ha scelto di indossare l’abito dell’opposizione ma non mostra, neanche su questo tema, un briciolo di discontinuità.

Le infelici dichiarazioni di Conte dovrebbero ricordare a tante elettrici e elettori di sinistra, e anche a quelli cattolici, che su principi fondamentali Conte e il M5S continuano ad avere posizioni ambigue che mettono al primo posto i sondaggi piuttosto che le vite umane.

Noi non siamo mai stati nemici del M5S, lo abbiamo apprezzato quando ha fatto proposte sociali, ma non possiamo tacere l’indignazione di fronte al ripetersi dell’atteggiamento che vide Conte al fianco di Salvini vantarsi dei decreti sicurezza. Non si fa demagogia mentre le persone annegano nel Mediterraneo.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, Responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare

20/9/2023 http://www.rifondazione.it/

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