Covid-19. Le radici del negazionismo

La vulnerabilità dell’individuo all’azione di agenti infettivi nella fase del contagio e nel decorso della patologia, è data da un insieme di variabili che interessano, oltre che agli aspetti ambientali, anche le caratteristiche biologiche del patogeno, la risposta immunitaria dell’ospite e non ultimo le sue dinamiche psichiche e la reazione psicologica.[1] La rapidissima progressione del Sars-CoV-2 da focolaio epidemico allo stato pandemico ha mostrato sin da subito alcuni aspetti psicologici di particolare interesse per la salute pubblica. Le variabili di personalità sono in genere scarsamente prese in considerazione nei contesti di medicina generale ma hanno, in realtà, un peso ponderato di particolare importanza per la salute umana. Le malattie sono eventi che minacciano l’individuo e possono arrivare ad essere psichicamente disorganizzanti quando sconosciute e incontrollabili. La modulazione delle emozioni e del comportamento in senso adattivo o disadattivo dipende, nella sostanza, dalle risorse del soggetto, dalle sue capacità di coping e dalla struttura di Personalità che gli appartiene.  La notizia di pazienti affetti da Covid-19 che perseveravano nel negare l’esistenza del virus nonostante si trovassero ricoverati, ha scosso il buonsenso di chi ha un solido principio di realtà. Ma è solo questione di buonsenso?

Alessandro Pejrano

CONTINUA SU https://www.saluteinternazionale.info/2021/05/covid-19-le-radici-del-negazionismo/

19/5/2021 https://www.saluteinternazionale.info

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *