DIECI E’ IL MINIMO Intervista a Giorgio Cremaschi

A cura di Alba Vastano

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La nostra legge di iniziativa popolare prevede un meccanismo automatico di indicizzazione del salario minimo che scatterebbe ogni 6 mesi, il che spingerebbe tutti i salari  verso il ripristino della scala mobile. Inoltre la nostra
proposta impone i minimi indipendentemente dai contratti di riferimento e richiede che il lavoratore sia inquadrato nel contratto più vantaggioso, liquidando così quelli pirata e intervenendo su quelli confederali troppo bassi.Tutto questo è assente nella proposta del centrosinistra
” (Giorgio Cremaschi)

Sul salario minimo l’Italia è fra i restanti sei fanalini di coda dell’Europa. E’ urgente adeguarsi alle leggi salariali dei più avanzati Stati Ue che da tempo hanno attivato la legge sul salario minimo. In Italia, in base ai principi di sufficienza e proporzionalità previsti dalla Carta costituzionale, l’adeguamento dovrebbe essere naturale. Lo recita l’art. 36 della Costituzione che stabilisce il diritto di ogni lavoratore “ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia una esistenza libera e dignitosa”. Alcuni Sindacati non sono coesi sulla tutela dei diritti dei lavoratori e chiaramente filogovernativi. Questo è anche il problema del mancato adeguamento agli indicatori europei sul salario minimo.

C’è da ricordare che l’art.39 della Carta costituzionale promuove la libertà dell’azione sindacale (‘‘L’organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge…’). La scelta della Costituente fu quella di non attribuire espressamente alla legge il compito di stabilire un salario minimo al fine di non ostacolare l’azione sindacale.

Da Giugno è in corso una raccolta firme lanciata da Unione popolare per un Salario minimo orario da dieci euro lordi. La proposta di legge di iniziativa popolare è stata depositata alla Corte di cassazione il 19 maggio scorso (ndr, Il testo è consultabile sul sito web di Potere al popolo). Ne parliamo con Giorgio Cremaschi, ex sindacalista Fiom/ Ggil, oggi nel direttivo di Potere al popolo e nel coordinamento provvisorio di Unione popolare.

Alba Vastano: Se ne fa un gran parlare di salario minimo, ma non c’è chiarezza sull’applicazione al salario dei lavoratori e su quali categorie di lavoratori ne usufruirebbero. Puoi fornirci le informazioni necessarie per avere una panoramica più dettagliata, in particolare sulla proposta di legge di iniziativa popolare presentata da Unione popolare?

Giorgio Cremaschi: La proposta di UP, sostenuta da USB e altri sindacati di base, differisce da quella di PD e 5S non solo per la cifra oraria di 10 euro , anziché 9,  di salario orario minimo. La nostra legge di iniziativa popolare prevede un meccanismo automatico di indicizzazione del salario minimo che scatterebbe ogni 6 mesi, il che spingerebbe tutti i salari  verso il ripristino della scala mobile. Inoltre la nostra proposta impone i minimi indipendentemente dai contratti di riferimento e richiede che il lavoratore sia inquadrato nel contratto più vantaggioso, liquidando così quelli pirata e intervenendo su quelli confederali troppo bassi. Tutto questo è assente nella proposta del centrosinistra.

Invece nella nostra LIP è assente il rimborso da parte dello stato alle imprese che dovrebbero pagare il salario minimo, come c’è invece nella legge del centrosinistra. Siamo contrari che siano lavoratori e pensionati, con le loro tasse, a pagare il salario minimo, che per noi deve essere integralmente a carico degli imprenditori.

A.V.: Nel rapporto sulla povertà lavorativa voluto dall’ex ministro Orlando si indicano due fasce lavorative : i lavoratori poveri e i lavoratori a bassa retribuzione. Quale sarebbe la sostanziale differenza?

G.C.: Tecnicamente sono lavoratori poveri coloro che hanno un reddito inferiore alla  povertà relativa, che per noi sono circa 800 euro al mese .. e sono milioni .. a bassa retribuzione sono ovviamente ancora di più , al di là dei dati di Orlando, sono a bassa retribuzione nei fatti tutti coloro che prendono meno di 1800 euro al mese.. la maggioranza dei lavoratori italiani.

A.V.: E’ guerra dei numeri fra Istat e Inps e rapporto di Andrea Garnero,economista OCSE, riguardo i lavoratori poveri. l’Istat afferma che i lavoratori poveri sono tre milioni, l’Inps afferma che sono solo lo 0,2 % (20.300) , l’economista afferma che i dati sono coerenti e hanno le stesse fonti. Cambiano solo i criteri di riferimento. A chi, fra le tre versioni, si deve prestare credito su questo aspetto che oggettivamente presenta enormi differenze?

G.C.: Mi pare chiaro che l’INPS abbia cambiato la scala del termometro, decidendo che a 39 gradi non c’è febbre. Era stato fatto così anche per la disoccupazione, quando si è deciso che basti lavorare un’ora alla settimana per essere considerati occupati. Sono artifici statistici per mascherare la realtà, che è quella di milioni di persone non occupate con lavori dignitosi retribuite con paghe vergognose, da fame.

A.V.: L’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile recita — “Ridurre le disuguaglianze tra i paesi e al loro interno” e mirare ad aumentare del 40 per cento il reddito della popolazione che vive in condizioni economicamente più svantaggiate…’.L’Italia è ancora titubante nell’adeguarsi agli altri Paesi. La premier è contraria al salario minimo e opterebbe per ‘un salario giusto e ricco’. Quali prospettive si presentano, vista la maggioranza di governo ostica nel far passare la legge?

G.C.: Non c’è alcuna prospettiva naturale di aumentare in 7 anni i redditi più bassi del 40%. Anzi la tendenza è quella di una loro stagnazione o addirittura riduzione. Il nostro paese ha una economia che si è abituata ai salari da fame.
Ci vuole una rottura ed una mobilitazione sociale e politica e un’altra politica rivendicativa rispetto al moderatismo messo in campo da CGIL/CISL/UIL. Bisogna chiedere non solo il salario minimo, ma forti aumenti salariali, 3/400 euro al mese , per tutto il mondo del lavoro. Il salario minimo a 10 euro è solo un primo passo per aumentare tutti i salari, come ha ben capito la Confindustria che per questo si è schierata contro. Per noi la legge deve innescare e aiutare il conflitto sociale.

A.V.: In base a quali parametri la proposta di legge avanzata da Up definisce come paga oraria‘dieci è il minimo’. Sarebbero lordi o netti? Quali lavoratori ne potranno usufruire vista la mole di contratti pirata, quindi senza busta paga regolare?

G.C.: La nostra LIP come qualsiasi legge sul salario minimo è di salario lordo. Detassare i salari più bassi e aumentare le tasse ai ricchi è un’altra battaglia, da fare. Senza farsi imbrogliare però dalla riduzione del cosiddetto cuneo fiscale, che in realtà è un finanziamento alle imprese pagato dai lavoratori e dai servizi pubblici. Come ho già spiegato la nostra proposta si applica a tutti e ovunque, non si può scappare.

A.V.: Tutte le sigle sindacali sono coese nel favorire la legge che consenta anche ai lavoratori italiani di avere un salario adeguato (come Costituzione recita) e indicizzato o c’è un sindacato che considera il salario minimo non sufficiente per adeguare i salari al carovita sempre più in crescita?

G.C.: La CISL è contro il salario minimo, CGIL e UIL sono oggi a favore ma non hanno ancora chiarito su che cifra. Voglio essere chiaro: l’obiezione per cui il salario minimo danneggerebbe la contrattazione è falsa e in malafede. In Germania con il salario minimo a 12 euro è in corso una stagione rivendicativa per diverse centinaia di euro di aumento mensile. E poi questa obiezione è la stessa di chi sosteneva che abolendo la scala mobile ci sarebbe stato più spazio per aumentare i salari con la contrattazione, sappiamo come è andata. Malafede.

A.V.: Tra Fiom e Cgil, sebbene siano un corpo unico sindacale, sull’attuazione del salario minimo c’è unità d’intenti? E sulle posizioni a volte filogovernative e politically correct della Cgil (come l’accoglienza, con tappetino rosso e applausi, alla premier Meloni in occasione del Congresso) vi sono delle discrepanze politiche o con Landini poi si trova sempre la quadra?

G.C.: Come sai da quasi un decennio non sono più iscritto  alla CGIL, quindi la mia è una osservazione da esterno.  Da questo punto di vista non vedo alcuna differenza politica o di linea sindacale tra FIOM e CGIL e credo che anche i rispettivi gruppi dirigenti respingerebbero ogni differenziazione tra loro.

A.V.: Notizie sulla raccolta firme per la proposta legge di iniziativa popolare sul salario minimo? Puoi lanciare un appello anche da qui?

G.C.: La raccolta firme sta andando molto bene e prevedo un ottimo risultato alla fine di novembre . Ai banchetti c’è un grande consenso, e tante e tanti ci raccontano di salari da fame.

A.V.: Breve parentesi, fuori dal coro. Così al volo, come vedi il progetto di Santoro per una lista in cui convergano le forze della sinistra? Up ci sarà nel contenitore Santoro?

G.C.: Se la proposta di Santoro è mettere assieme tutte le forze davvero contro la guerra , su contenuti chiari tra i quali per  me sono fondamentali il NO alla NATO, all’economia di guerra e all’austerità UE, allora confrontiamoci. C’è tutto il tempo per costruire una alleanza pacifista su basi trasparenti e democratiche . Se invece su tratta solo di aderire ad una lista personalizzata con dove tutto è già definito, con la solita illusione perdente che così almeno si elegge, allora non va bene.

A.V.: Concludo l’intervista ringraziandoti per la collaborazione e invitandoti a lanciare un appello sull’importanza del salario minimo legale, affinché nei giorni restanti, prima della scadenza , ci sia un maggior afflusso ai banchetti preposti alla raccolta.

G.C.: Diamoci da fare in queste ultime settimane e prepariamoci a consegnare le firme a Roma con una manifestazione, che avvìi la seconda fase della campagna, quella della mobilitazione popolare.

Fonti:

  • https://transform-italia.it/up-lancia-una-legge-di-iniziativa-popolare-sul-salario-minimo/
  • https://poterealpopolo.org/depositata-legge-popolare-salario-minimo-10-euro/
  • https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/08/12/usb-rilancia-salario-minimo-per-legge-a-10-euro-lora_3fcb312d-7939-4b7a-ab46-d3b7af2dcdab.html

Alba Vastano

Giornalista. Collaboratrice redazionale di Lavoro e Salute

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