Governo Meloni? Più decreti e bugie
Il documento “I provvedimenti attuativi delle leggi – Febbraio 2025”, prodotto dal Servizio per il Controllo Parlamentare della Camera dei Deputati, offre una fotografia dettagliata dello stato di attuazione delle leggi approvate dal Governo Meloni.
In teoria, ogni legge dovrebbe diventare operativa nel minor tempo possibile, ma la realtà racconta una storia ben diversa. La macchina burocratica sembra ancora ingolfata, con molte norme che restano sulla carta in attesa di decreti attuativi.
Dal 13 ottobre 2022 al 1° febbraio 2025, il Parlamento ha approvato 179 leggi ordinarie, che hanno generato la necessità di ben 972 provvedimenti attuativi. Di questi, solo 489 sono stati adottati, mentre 483 restano ancora in sospeso.
Se si considera anche l’eredità dei governi precedenti, il numero totale di decreti attuativi pendenti sale a 648. Questo dato evidenzia un problema strutturale: molte leggi vengono approvate senza essere immediatamente applicabili, richiedendo passaggi successivi che ne ritardano l’efficacia.
Il Governo Meloni ha più volte dichiarato di voler snellire i tempi e ridurre il numero di provvedimenti attuativi necessari. Ha anche promesso di smaltire l’eredità normativa lasciata dagli esecutivi precedenti e di garantire una maggiore efficienza amministrativa.
Tuttavia, i numeri raccontano una storia opposta: il 54% delle leggi approvate sotto questo governo necessita ancora di decreti attuativi per diventare operative, e il tasso di adozione di questi provvedimenti è fermo al 56,6%, il che significa che quasi la metà delle misure annunciate non ha ancora effetti concreti.
La situazione appare ancora più critica se si osservano i ritardi accumulati: 142 decreti attuativi avrebbero già dovuto essere adottati entro termini scaduti, mentre 252 non hanno nemmeno una scadenza fissata, lasciando in sospeso molti interventi importanti. Inoltre, sebbene il governo abbia effettivamente ridotto il numero di decreti ereditati dai governi precedenti, ha finito per accumularne di nuovi in misura maggiore. Il saldo complessivo è di +235 decreti attuativi ancora pendenti, un incremento che contraddice la narrativa dell’efficienza normativa.
Un caso emblematico riguarda la Legge di Bilancio 2025, per la quale il governo ha affermato di aver semplificato le procedure di attuazione. Eppure, 107 provvedimenti attuativi legati a questa legge devono ancora essere adottati, e 63 di questi riguardano lo sblocco di 3 miliardi di euro.
In sostanza, parte delle risorse economiche previste per il 2025 non è ancora accessibile proprio a causa dei ritardi normativi. Questo blocco normativo riguarda misure economiche destinate a settori chiave come il welfare, l’industria e il sostegno alle imprese, impedendo di fatto una piena attuazione delle politiche economiche previste dalla manovra finanziaria.
Le contraddizioni emergono anche nelle dichiarazioni del governo riguardo alla riduzione del ricorso ai provvedimenti attuativi. Sebbene si parli di semplificazione, il numero di decreti necessari resta elevato, e molti richiedono passaggi complessi che ne allungano ulteriormente i tempi di attuazione.
Attualmente, 69 provvedimenti necessitano ancora del parere del Consiglio di Stato e 158 devono ottenere l’intesa con le Regioni, ostacolando l’entrata in vigore delle misure previste. Questo implica che, per alcune politiche strategiche, l’esecutivo deve ancora confrontarsi con gli enti locali, ritardando ulteriormente l’efficacia delle riforme annunciate.
Ma come si posiziona il Governo Meloni rispetto ai suoi predecessori? La risposta è chiara: i dati mostrano che l’attuale esecutivo ha aumentato la burocrazia anziché ridurla.
Numero di decreti attuativi pendenti (al termine del mandato per i governi passati):
Governo Meloni (2025): 648
Governo Draghi (2022): 376
Governo Conte II (2021): 284
Governo Conte I (2019): 102
Nonostante abbia ereditato 376 provvedimenti non attuati dalla precedente legislatura, il Governo Meloni non solo non è riuscito a ridurre il numero complessivo, ma lo ha portato a 648, quasi il doppio rispetto al governo Draghi e oltre il triplo rispetto al Conte II.
Percentuale di leggi immediatamente applicabili (senza necessità di decreti attuativi):
Governo Meloni: 43%
Governo Draghi: 52%
Governo Conte II: 49%
Durante il mandato di Draghi, più della metà delle leggi era immediatamente operativa. Sotto Meloni, questa percentuale è scesa al 43%, rendendo necessario un numero maggiore di norme secondarie per rendere effettive le leggi approvate.
Smaltimento dei decreti attuativi ereditati e nuovi decreti generati:
Governo Meloni: -248 decreti ereditati, +483 nuovi
Governo Draghi: -238 decreti ereditati, +140 nuovi
Governo Conte II: -210 decreti ereditati, +115 nuovi
Sebbene Meloni abbia smaltito più decreti rispetto a Draghi e Conte II, ha generato un numero molto più alto di nuovi provvedimenti da attuare, aggravando il problema burocratico invece di risolverlo.
Adozione dei decreti attuativi nei tempi previsti:
Governo Meloni: 58,6%
Governo Draghi: 72%
Governo Conte II: 68%
Anche sotto questo aspetto, il governo Meloni risulta meno efficiente: meno del 60% dei decreti viene adottato nei tempi previsti, rispetto al 72% del governo Draghi e al 68% del Conte II. Ciò significa che le leggi restano bloccate più a lungo prima di diventare operative.
Meloni, Draghi e Conte II a confronto
L’analisi dimostra che il Governo Meloni non ha semplificato il processo legislativo, ma lo ha reso più complesso e lento. Il numero di decreti attuativi pendenti è esploso, il tasso di leggi immediatamente applicabili è diminuito e lo smaltimento dei vecchi decreti è stato compensato dall’accumulo di molti più nuovi provvedimenti. Inoltre, l’adozione dei decreti nei tempi previsti è la più bassa tra gli ultimi governi.
In definitiva, nonostante le promesse di efficienza e semplificazione, il Governo Meloni si trova a dover fare i conti con una realtà molto diversa: più burocrazia, più ritardi e una legislazione che fatica a diventare operativa.
Gianluca Cicinelli
21/2/2025 https://diogenenotizie.com/
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!