GUERRAFONDAI: L’ESSENZIALE DA CAPIRE

Nell’apparentemente confuso, caotico e volutamente criptico dibattito che c’è nel nostro Paese su guerra ed Europa, mi pare che si devono cogliere i seguenti elementi essenziali. 1) La nuova presidenza americana ha aperto la possibilità di una conclusione rapida della guerra in Ucraina e di un ravvicinamento Usa Russia, elementi che allontanano l’incombente rischio di un conflitto generalizzato in Europa e di una terza guerra mondiale termonucleare. 2) A questa prospettiva l’Europa non soltanto non aderisce, magari con una propria proposta di pace nel continente e di dialogo internazionale, ma decide di contrastarla prolungando la guerra in Ucraina (programmandone la durata per almeno tutto il 2025 con un nuovo ingente stanziamento di aiuti militari) e decide inoltre di avviare, con carattere d’urgenza, un gigantesco programma di riarmo che ha il sapore (velleitario) del parlare a nuora perché suocera intenda, cioè rivolto alla Russia perché gli Usa intendano. 3) Questo programma di riarmo, che può contare su una somma pari al bilancio annuale dello stato italiano, viene giustificato ancora con la bugiarda e immonda balla che ci hanno propinato in questi anni che la Russia, dopo l’Ucraina, vorrebbe invadere e conquistare l’Europa. 4) Questa decisione europea è sostanzialmente  condivisa e sostenuta in maniera bipartizan dai due maggiori schieramenti, conservatori e socialisti, con opposizioni o differenziazioni modeste di estrema sinistra e di destra. 5) Anche in Italia si manifesta un sostegno bipartizan con la apparente paradossale differenziazione che il Pd (con Calenda e Renzi) è più fanatico sostenitore guerrafondaio di quanto non lo siano il governo e la destra, che si dimostrano più cauti e riflessivi. 6) Avs, con una maggiore parolaia differenziazione dei verdi, cincischia una critica remissiva e sottovoce, tenendosi ben stretta l’alleanza col Pd e il campo largo, dove ci sono posizioni, vedi Calenda, ultraguerrafondaie. 7) Il Pd e i suoi sindaci a cominciare da quella di Perugia, si fanno promotori e aderenti alla manifestazione per la guerra lanciata da Repubblica del 15 prossimo. Landini e la CGIL seguono a ruota. 

Di fronte agli interrogativi, all’ondata di protesta e al calo di consenso determinati della sua posizione, il Pd reagisce stabilendo una ridicola e ipocrita (al limite dell’inverosimile) differenza tra riarmo (o difesa come la chiamano) europeo e riarmi nazionali. 9) Questo sofisma offre il destro ai suoi militanti più fanatici, alle organizzazioni, associazioni, gruppi e personalità “collaterali” al partito e alla sinistra radical chic da salotto, di avviare una operazione di “recupero” del dissenso. 10) L’obiettivo, più o meno consapevole, dell’operazione recupero, che viene mantenuta sempre nell’ambito di una discussione interna mai con una esplica e netta rottura, è quello di dimostrare che il Pd è e rimane un partito pacifista e che i progressisti sarebbero i “buoni” e la “sinistra” contrapposti alla “destra” che accomuna (sic!) Trump e Putin nella parte dei cattivi, anzi degli infami. 11) L’unico che, seppure con ambiguità e strumentalità, si differenzia da questo coro è il M5S di Conte. Conte non mi pè simpatico, non è contro la Nato e ha posizioni alterne, però io penso che noi comunisti, per pochi e scarsamente influenti che siamo, di fronte all’emergenza guerra, dovremmo per prima cosa riunificarci e poi aprire un’interlocuzione col M5S e con tutti quelli che ci stanno, per costruire con urgenza un movimento per la pace che abbia continuità (e in prospettiva, uno schieramento alternativo al campo largo). 

POST SCRIPTUM

Lo stabilire una differenza tra riarmo europeo e nazionale, così come il proclamato non utilizzo per le armi dei fondi della coesione, oltre che propagandistico, ha qualche cosa di allucinante nel senso che, comunque la si giri, fuori o dentro bilancio fuori o dentro delle risorse per la coesione, saranno comunque debiti che andranno a ridurre le spese per la socialità. Per altro verso combattere la disoccupazione e il declino economico europeo con il rilancio dell’industria bellica mi pare non soltanto unas follia velleitaria e immorale, ma anche una grande fesseria economica.

   Cito per finire il nostro ineffabile Presidente della Repubblica che, dal Giappone stavolta, pronuncia discorsi da leader politico e di governo e che andrebbe deferito all’Alta Corte per mancato rispetto della Costituzione. 

   Di Macron non parlo perché mi pare bisognevole della camicia di forza.

Redazionale

Da un post di Leonardo Caponi  ex senatore PCI

8/3/2025 https://www.apcinkiesta.it/

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