Hiv e media: LILA insieme a Redattore Sociale per “Parlare Civile”

20150612 ParlareCivile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La guida online per i giornalisti sui temi a rischio discriminazione è da oggi arricchita con cinque parole chiave sul mondo dell’Hiv

Per fermare l’Aids bisogna bloccare lo stigma, usando linguaggio e immagini non discriminatori e che non evochino paura e colpa: per questo abbiamo avviato una collaborazione con l’agenzia di stampa Redattore Sociale per la creazione di una sezione dedicata all’Hiv sul sito “Parlare Civile”, la guida ai media sui temi sensibili e a rischio di discriminazione. I media sono centrali nella lotta contro il virus, per questo abbiamo deciso di rivolgerci direttamente ai giornalisti attraverso questa iniziativa, che rappresenta un’opportunità per favorire l’uso di un linguaggio appropriato in tema di Hiv.

Ad ognuna delle cinque parole relative all’Hiv analizzate dalla LILA per il progetto “Parlare Civile”, sono associati i dati più aggiornati sul tema, esempi dei casi più frequenti di utilizzo improprio del termine e i suggerimenti per l’uso corretto. Dall’analisi di untore emerge che usare questa parola che richiama alla peste manzoniana in un articolo che parla di Hiv favorisce la discriminazione e, in modo indiretto, la diffusione del virus. Nella definizione di infezione/contagio si spiega come oggi la terapia antiretrovirale riduca di oltre il 96 per cento la possibilità di trasmissione del virus permettendo, insieme ad altre precauzioni, alle persone con Hiv una vita affettiva normale e anche la genitorialità. Incategoria a rischio si chiarisce che il pericolo di contagio non dipende dal gruppo sociale di appartenenza ma solo dal comportamento adottato individualmente. La guida sottolinea che usare il termine sieropositivo/a come sostantivo rischia di ridurre la persona con Hiv alla sua patologia, mentre in Aids si ricorda l’importanza di distinguere tra chi ha contratto il virus e chi è nello stadio conclamato della sindrome da immunodeficienza.

Si stima che le persone inconsapevoli di avere l’Hiv in Italia variano dal 13 al 40 per cento in più delle 94.146 accertate. Per combattere il sommerso, che è la principale causa di nuove infezioni, è necessario contrastare in modo serio lo stigma e la discriminazione, favoriti da alcuni titoli sensazionalistici e allarmi agli untori che tengono le persone con Hiv e Aids legate all’immaginario di terrore e morte degli anni ’80 senza considerare gli enormi passi compiuti nella lotta all’Aids negli ultimi trent’anni.

Il progetto “Parlare Civile”
Il progetto Parlare civile, realizzato dall’agenzia Redattore Sociale (www.redattoresociale.it) e dall’associazione Parsec con il finanziamento di Open Society Foundations, è volto a fornire un aiuto pratico a giornalisti e comunicatori per trattare con linguaggio corretto temi sensibili e a rischio di discriminazione. È il primo in Italia che affronta in una cornice unica i seguenti argomenti: Disabilità, Genere e orientamento sessuale, Immigrazione, Povertà ed emarginazione, Prostituzione e tratta, Religioni, Rom e Sinti, Salute mentale. Ora anche Hiv.
Parlare civile è un’opera di servizio, di documentazione e formazione. Le schede sono compilate con lo sforzo di essere didattiche e informative, e non censorie o prescrittive, nella consapevolezza che il linguaggio non è statico ma in continua trasformazione.

12/6/2015 www.lila.it

http://www.lila.it/it/notizie/665-parlare-civile-news.html

 

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