I DANNI DELLA SCUOLA AZIENDA, PROPRIO COME STIAMO SPERIMENTANDO CON LA SANITA’.

Articolo pubblicato sull’ultimo numero del periodico Lavoro e Salute www.lavoroesalute.org

 

Scuola e Salute sono beni necessari per l’ individuo e per la collettività. La BUONA SCUOLA, progetto renziano, indica la fine della scuola pubblica. “Il pubblico è speco, il privato è necessario ed ineludibile”. La “graziosa riforma”, laboratorio di idee ideate e pensate da Confindustria è sempre più distanti ai reali bisogni dell’ infanzia, del bambino dell’ adolescente, del ragazzo che ogni giorno affronta il ” Bosco Scuola”.

Renzi e la Ministro Giannini non sanno, meglio fingono di non sapere, che molti bambini parlano due lingue che sanno suonare uno strumento musicale che praticano sport, che sognano il futuro come lo abbiamo sognato noi tanti anni fa. Il vuoto cosmico di idee ci farà dissipare un patrimonio pedagogico inestimabile che la Scuola Pubblica ha dato alle giovani generazioni, ovvero quello di incontrare insegnanti e diventare adulti pensanti. Loro vogliono bambini “graziosi”, “adolescenti oppressi”, “adulti sottomessi e silenti “.

Nel febbraio 2014, non appena insediata al Miur (Ministero dell’ Istruzione- Università-Ricerca, la parola pubblica è stata tolta), Stefania Giannini ha da subito sottolineato come la scuola sia da tempo una spesa e non un investimento del paese e che la governance della scuola va dunque rivista, così come il Testo Unico del 1994. Il profilo della scuola che emerge dalle Linee programmatiche, diffuse dal Miur nel marzo 2014, è tutt’altro che confortante: nuove e ancora poco chiare norme di reclutamento, maggiore apertura alle scuole private, rafforzamento del concetto aziendalistico della scuola , inserimento dell’alternanza scuola-lavoro, etc.. In quest’ottica, “La Buona Scuola” presentata da Renzi appare come il naturale prodotto di tale visione.

Ciò è particolarmente evidente se si guarda all’identikit del docente meritevole in esso tratteggiato: colui che, oltre all’orario canonico di servizio, svolgerà corsi di recupero, di approfondimento, sarà disponibile a sostituire i docenti assenti, senza alcuna retribuzione. Nulla è didattico e pedagogicamente determinato nella BUONA SCUOLA. E la Buona Scuola è solo l’ultima tappa del processo di riforma della scuola italiana avviato da Luigi Berlinguer, Ministro della Pubblica Istruzione da maggio del 1996 ad aprile del 2000 animato pure lui dal principio dell’ autonomia scolastica, privatizzazioni, Dirigente-Manager aprendo la  strada a chi lo ha succeduto garantendo “la scuola azienda” competitiva sul mercato globale dell’ istruzione.

Con la Riforma Gelmini nella scuola superiore di II Grado abbiamo alcune classi sperimentali dove gli alunni non hanno più il piacere di sfogliare un libro, ma il Tablet della Apple dato in comodato d’ uso. Gli studenti per cinque o sei ore ogni mattina seguono la lezione su questo piccolo strumento, mentre il docente spiega ed interagisce con la LIM (lavagna multimediale interattiva). Nel pomeriggio lo studente studia diverse ore sul Tablet. Anche Renzi e Confindustria concordano sull’ uso del Tablet. Il futuro Manager può non aver studiato Edoardo Sanguineti, potrebbe appassionarsi di un dissidente di sinistra e diventare un adulto “pericoloso”, ma è d’obbligo saper usare il Tablet se poi è della Apple è la retta via che verrà determinato il suo status.

Nulla importa se avrà problemi di salute dovuti a questo strumento, la sanità privata lo curerà! Le multinazionali americane del farmaco non hanno alcun problema, sono sempre in agguato, e se non avrà le possibilità economiche il pubblico non assolverà al suo “problema”. E’ particolarmente inquietante vedere come la tecnologia domini l’ uomo nella società liberista, consumistica e globalizzata. Questo è il modello di società che si sta concretizzando. PRIVATO è BELLO e INELUDIBILE.

Marilena Pallareti

Associazione Attac – Forlì

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