I nostri diritti non sono negoziabili

“I nostri diritti non sono negoziabili” a scriverlo nero su bianco sono 170 donne provenienti da 15 paesi dell’Europa e del Nord America che hanno firmato una dichiarazione internazionale sulla discriminazione, la violenza, le difficoltà e le violazioni dei diritti umani che riguardano le donne di tutto il mondo. 

“Con profonda preoccupazione” scrivono le firmatarie, rappresentanti di organizzazioni e reti femministe “osserviamo che le strutture patriarcali, le politiche neoliberali, i governi autoritari, il militarismo, e le politiche di guerra violano da molto tempo i diritti di donne e ragazze mettendone in pericolo le vite; l’aumentare della povertà, le diseguaglianze economiche, il cambiamento climatico e la pandemia hanno aggravato la situazione per le donne di tutte le classi sociali, le razze ed etnie e nazionalità, a vari gradi e in diversi modi” scrivono le firmatarie della dichiarazione sostenuta dalla European Women’s Lobby. “A prescindere delle loro differenze politiche, stati e attori di varia natura sottoscrivono la stessa ideologia misogena, omofobica, transfobica e patriarcale” continuano.

La dichiarazione, nata da un incontro transnazionale coordinato dalla Women’s Platform for Equality in Turchia lo scorso ottobre per discutere di come i governi nazionalisti stiano minando i principi sanciti dalla Convenzione di Istanbul, ha l’intento di richiamare l’attenzione sulla violazione dei diritti umani delle donne e si rivolge ad agenzie, istituzioni, organizzazioni della società civile, governi, parlamenti, media, chiedendo azioni concrete “nel sostegno del principio dell’uguaglianza e per la realizzazione dei diritti economici, politici, sociali, culturali, sessuali e riproduttivi di donne e ragazze”.

Affinché gli strumenti già disponibili a livello internazionale – la Convenzione di Istanbul in particolare, ma anche la Piattaforma di Pechino, la Cedaw e la Convenzione sui diritti dell’infanzia – “siano difesi, ratificati e pienamente attuati in tutti gli stati”.

Leggi tutta la dichiarazione

24/12/2020 http://www.ingenere.it/

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