Il Venezuela e l’attentato ad Haiti: chi è Itriago

Moise Jovenel

In seguito all’attentato terrorista che ha ucciso il giovane presidente della repubblica di Haiti, la propaganda imperiale americana, senza prove e senza neanche i tempi materiali per una indagine, era già pronta a dichiarare il Venezuela quale colpevole dell’omicidio del presidente Moise ed usare questa scusa per aggredire militarmente il Venezuela. Youtube era già pieno di video di propaganda e fake news che blaterano di un conflitto militare già in atto e dell’arresto di Maduro da parte degli USA.

A discapito di questa propaganda, per altro abbastanza squallida, il presidente Maduro non solo porta prove schiaccianti che dimostrano le responsabilità Colombiane e statunitensi dell’attentato, ma riesce a smontare anche la più longeva narrativa per cui, a detta degli USA, il Venezuela si macchia di narcotraffico.

Estratto dal discorso del presidente Maduro:

Hanno circondato la casa del giovane presidente, Jovenel Moise, e lo hanno crivellato.
La moglie, rimasta ferita, ha dichiarato molto chiaramente con tutto il suo amore, 25 anni di matrimonio del presidente Moise Jovenel con sua moglie, che sono entrati e senza dire una parola lo hanno crivellato con 16 colpi. Un crimine orribile.In un primo momento i mezzi di comunicazione mondiale, della Colombia e di Miami, hanno cercato di coinvolgere il Venezuela in questo caso. Dichiarando sulle agenzia stampa, sui i media, che erano stati il Venezuelani. E al contempo hanno iniziato a costruire una manipolazione. “Un falso positivo”, così lo chiamano in Colombia. 
Tutte queste cose vanno analizzate strategicamente, sempre.
Quello è stato il primo giorno dell’omicidio. Il secondo giorno a Puerto Principe sono andati in strada dalle comunità e dai bar di Puerto Principe, ad arrestare una parte degli autori materiali dell’omicidio del giovane presidente.

Ci sono le immagini della cattura: li hanno legati, li hanno arrestati.
Non vi ricordano le immagini della città di Chuao? Quando catturarono i mercenari che il 20 maggio riempirono di violenza il Venezuela. Anche il popolo di Haiti è stato coraggioso, e storico: è sceso in strada a prendere gli assassini. E poi è uscita la notizia, a mezzogiorno del giovedì, che i catturati erano mercenari colombiani. Poi altri gruppi sono stati catturati nell’ambasciata di Taiwan, e altri in una casa a Puerto Principe.

E si suppone che siano 28 gli assassini, di cui 26 erano mercenari colombiani. Dell’esercito colombiano. Inclusi alcuni, che si sappia, condannati per via giudiziaria, per crimine e omicidio come “falso positivo”.Li chiamano così in Colombia. Anche la gioventù colombiana dice “nè falso nè positivo, sono criminali”, ufficiali che avevano il divieto di lasciare il paese. E la cancelleria colombiana gli ha dato i passaporti e permesso di lasciare il paese.
Colombia! Il governo della Colombia deve aver saputo della preparazione di quel gruppo di mercenari che si preparavano a commettere quel crimine ad Haiti. Il governo della Colombia sapeva! E deve riconoscerlo.

Poiché un gruppo di ben 26 militari colombiani è uscito con i passaporti dalla Colombia per un’operazione militare nei Caraibi, non può essere che le agenzie di inteligence della Colombia non lo sapessero.

E il governo degli Stati Uniti, io lo dico al presidente Biden da qui, gli agenti dell’inteligence degli Stati Uniti, la CIA, la NSA, l’FBI, deve aver saputo di questi movimenti mercenari. Perché li avevano davanti al naso.

Risiede in Florida l’azienda con l’acronimo CUP, proprietà di un militante della destra estremista Venezuelana, amico personale di Leopoldo Lopez e Juan Guaidò, di cognome Itriago, che ha ingaggiato e diretto i mercenari e che ha guidato dalla Florida l’assassinio del giovane presidente Jovenel nella nostra amata Repubblica di Haiti.

Procuratore generale, caro difensore dei diritti umani:
Una società di proprietà di un venezuelano di nome Itriago, difensore e amico personale di questo personaggio nefasto Juan Guaidò e di Leopoldo Lopez.
È la sua società che assume i mercenari, è un’azienda che li paga e li manda qui.

Signor presidente Biden, dal Venezuela forniamo le prove e gli elementi strategici per il chiarimento e perché si sappia tutta la verità, su chi ha inviato i mercenari per uccidere il presidente di Haiti dalla Colombia.Lo sto denunciando. Il Venezuela presenta due prove, e annuncio che ne i prossimi giorni presenteremo nuove prove di mercenari che si addestrano e preparano in Colombia per venire a commettere atti di terrorismo e sicariato in Venezuela.

E nei prossimi giorni presenteremo nuovi elementi ché in Colombia governa la mafia.
Una mafia narcoterrorista governa la Colombia. Esporta cocaina. Hanno aumentato la produzione di cocaina. E minacciano la frontiera del Venezuela perché vogliono passare la loro cocaina sul territorio venezuelano.

Oggi sono una macchina di esportazione di mercenari, sicari e assassini al mondo. Oggi sono una minaccia reale, evidente, credibile, oggettiva.”

Intanto in queste ore gli USA, dopo aver raso al suolo metà del medio-oriente stanno scatenando il finimondo in sud-america tentano di destabilizzare i paesi latinoamericani che non si piegano all’egemonia imperiale della dittatura statunitense. Cile, Bolivia, Venezuela, e per ultime in ordine temporale Haiti e Cuba. Ed è solo il fronte Sud-americano dello squallore militarista statunitense. Qualcuno eccepirà che quelle sono dittature, e gli USA sono un paese libero e democratico. Tanto democratico da praticare la pena di morte ed aver bombardato mezzo mondo. Vi è sembrato democratico il modo in cui è stato ucciso Ghedafi ed il trattamento riservato al popoli di Libia, Afganistan, Iraq? Vi sembra democratica la dittatura militare in Egitto sostenuta da stati uniti e Francia (nonché l’Italia)? Per quanto ami la nostra costituzione, guarda caso mai seriamente applicata, siete sicuri che siamo noi il popolo più democratico e civile del mondo?

Parliamoci chiaro. Temo che la propaganda nostrana che ha raggiunto livelli induttivi da psichiatria, si sia fatta tanto potente da aver condizionato tutti noi. Sia coloro che sostengono il lato militarista della Russia, e che mi fanno tanta tristezza, sia quelli che viceversa né prendono le distanze trovandosi ideologicamente perduti.

Nella mia testa la situazione è sempre più chiara: la questione riguarda i trattati di diritto internazionale e la sfida è tra una visione monopolare imperialista, quella degli USA, e la visione di un mondo multipolare dove ogni popolo ha pari diritto di autodeterminazione e di dignitosa sopravvivenza. Una visione per cui lo stato e la produzione sono al servizio del popolo e non viceversa come accade anche qui in Italia.

Non simpatizzo per la moderna politica interna conservatrice della Russa, tanto apprezzata dall’estrema destra nostrana e colpevole di aver abdicato al socialismo reale ed instaurato una visione nazionalista ben lungi dall’essere Marxista. Non simpatizzo per la politica interna Cinese che pur avendo dimostrato una grande capacità di civilizzazione ha ben troppi tratti conservatori. Ma se guardiamo alla politica estera non c’è dubbio. Non sono i suddetti stati ad aver bombardato mezzo mondo, ad aver raso al suolo le bellezze dell’antica Persia e ridotto in schiavitù intere popolazioni.

Non vedo una possibilità differente se non quella di schierarsi oggi contro l’imperialismo statunitense, e solo successivamente contro ogni forma distorta di socialismo. Non è questa l’epoca di voltare le spalle a chi per tanto tempo si è impegnato per la redistribuzione egualitaria delle risorse. Faccio un passo indietro rispetto ai miei dubbi. Il blocco dei paesi socialisti va sostenuto oggi nonostante le sue contraddizioni, in gran parte dovute alla pressione militare che l’occidente ha continuato ad esercitare fino ad oggi.
Questo è lo spazio politico che nessuno vuol coprire in Italia: Una posizione politica più anarchica e amorevole, meno nettamente schierata sul piano delle nazioni, ma più determinata contro il potere in qualsiasi sua forma. Critica verso i paesi del blocco socialista che hanno perso il senso dell’empatia popolare, ma capace di cogliere la complessità del periodo storico e prendere una posizione più matura, fuori da entrambi gli schemi di ragionamento proposti (bando ai dualismi, è questione di sfumature), e che in Maduro sembra essere più presente che mai. Non è al modello socialista cinese o russo che voglio guardare. Il modello sudamericano è sicuramente il più apprezzabile. Nonostante le difficoltà dell’embargo e di una economia incapace, forse, di competere con l’esercito imperiale, riesce a mantenere tra i popoli una sensibilità umana, un empatia ed un coinvolgimento attivo del popolo, fatto di amore per la vita e le sue bellezze, che a differenza nostra non ha censurato l’arte e la musica, e nemmeno ha esitato ad accettare le diverse identità di genere. Che anche nella formazione dell’esercito ha trovato un modello meno schifosamente fascista e più consapevole delle proprie responsabilità verso la propria popolazione. Un rapporto di amore con il popolo che anche Cina e Russia si sognano. Abbasso il governo Draghi. Forza Maduro.
Solo una domanda per adesso resta per me irrisolta: chi è Itriago?

Deflo Burroni
www.reddolphin.net

Collaboratore redazionale del mensile Lavoro e Salute

13/7/2021

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