La corruzione nella “buona scuola”.

Sit-in dei precari della scuola del Mida e di Adida a Montecitorio

In un tessuto sociale come quello italiano, intriso di corruzione e malaffare, nella “Buona Scuola” è stata introdotta la norma che darà enormi poteri al Dirigente Scolastico (ex Preside) padrone che può scegliersi i docenti che desidera e premiare i suoi insegnanti preferiti. In un’Italia dove non manca giorno in cui si scoprono casi eclatanti di corruzione, si pensa di dare fiducia ai Dirigenti Scolastici , dando loro la libertà di decidere del futuro lavorativo degli insegnanti. Con i Dirigenti Scolastici padroni, fortemente voluti dal Premier Renzi  con il ddl “La Buona Scuola”, la corruzione entrerà anche a pieno titolo, nelle nostre scuole.

È surreale pensare che il posto di lavoro di un insegnante della scuola pubblica italiana venga concessa, per il volere del Dirigente Scolastico, sulla base di rapporti di conoscenza che lo stesso Dirigente  ha con il docente aspirante ad insegnare nella sua scuola. Non immaginiamo pensare quante raccomandazioni, pressioni e regali di ogni tipo, avranno i Dirigenti Scolastici per avere in cambio il favore del posto assegnato ad un figlio o ad un fratello. E’ bene sapere che da un recentissimo rapporto del Censis, risulta che in Italia oltre 800 mila persone hanno fatto un regalo a Dirigenti Pubblici per avere in cambio un favore, e che ben 4,2 milioni di cittadini ricorsi a una raccomandazione per avere un favore da un Dirigente o un Funzionario della Pubblica Amministrazione.

Questi dati fanno comprendere la gravità del problema e l’assoluta certezza, statistica e matematica, del fatto che con questo provvedimento anche nelle nostre scuole entrerà a pieno regime la corsa alla corruzione del Dirigente Scolastico. Quanti Dirigenti Scolastici rimarranno incorruttibili e quanti invece si lasceranno corrompere? E se un giorno capitasse che il Signor …. telefoni ad un Dirigente Scolastico per raccomandare il suo figliolo per una bella cattedra di lettere e storia, chissà come risponderà il  Dirigente interpellato.

Il Paese è pieno di Signor …..!!!! Lasciamo fuori dalla scuola le raccomandazioni e le corruzioni, chiediamo la modifica del disegno di legge sulla scuola prima che sia troppo tardi. Nel frattempo chiediamo anche di  inserire: “i docenti a giudicare i Dirigenti Scolastici Manager”. L’ operato del Dirigente spesso è discutibile e fortemente contestabile. Il Dirigente Scolastico da anni è stato investito del ruolo di Manager. Deve apparire!!!!  L’ etica della responsabilità è stata sostituita dall’ estetica dei consumi. Il DDL su “La Buona Scuola” stravolgerà la VERA SCUOLA PUBBLICA.

I Docenti neo-assunti finiranno tutti in un ‘ruolo’ regionale, all’interno del quale potranno scegliere solo un ambito territoriale, inseriti in un albo territoriale (come gli insegnanti di religione, che operano nei limiti di una diocesi,,,,!!!!!). Dovranno quindi fare la ‘questua’ dai Dirigenti Scolastici di quell’ambito per ottenere il posto in un istituto: quest’incarico avrà durata triennale che, se non riconfermato, obbligherà al ritorno nel ‘limbo’ territoriale. Chi è già di ruolo, pur conservando il posto attuale, verrà inserito comunque nell’albo territoriale, ma se dovrà chiedere trasferimento o risulterà perdente posto, sarà obbligato a fare la stessa trafila dei neo-assunti.  Ogni dirigente avrà mano totalmente libera nello scegliere fra docenti e personale non docente  le persone di sua fiducia, premiandole o penalizzandole come meglio crede.

Tutti i docenti, per trasferimento o perdita di posto, perderanno la titolarità sul proprio istituto: con l’”organico funzionale” ognuno diventerà titolare “in una rete di scuole” ed inserito in un “albo”, dal quale i Dirigenti pescheranno il loro “team”. Se necessario, potranno venire obbligati a sostituire gli assenti anche in scuole diverse. Il dirigente chiamerà nella propria scuola i docenti che vuole, scegliendoli dal Registro senza vincolo alcuno di graduatoria o di diritti acquisiti (CHIAMATA DIRETTA).

I docenti diventeranno gli UNICI nel settore pubblico a non avere più diritto alla titolarità sul posto di lavoro, che invece il personale non docente (ausiliari, tecnici e amministratitivi del comparto scuola) manterranno. Perciò la MOBILITÀ dei docenti verrà Decontrattualizzata:  saranno eliminate delle GARANZIE CONTRATTUALI…!!!!!  Il dirigente avrà fidati esecutori e controllori, chiamati ‘mentor’ (due per scuola), scelti solo fra chi sarà risultato ‘meritevole’ per tre volte consecutive (ottenendo l’ “elargizione” del bonus per ben nove anni). I ‘mentor’ saranno al massimo il 10% della categoria,  matureranno una “indennità di posizione” e saranno gli unici ad incrementare minimamente lo stipendio base. Passeremo la vita a raccogliere ‘crediti.’

Ci saranno “CREDITI  DIDATTICI,  FORMATIVI e PROFESSIONALI”, che confluiranno nel PORTFOLIO del docente, “vagliato” discrezionalmente dal Dirigente Scolastico. Ogni insegnante sarà schedato nel “Registro Nazionale dei docenti della scuola” (albo), con le informazioni del fascicolo personale accessibili a tutti, perché visibili on line. Il Dirigente potrà anche licenziare: “in caso di valutazione negativa e provvede alla dispensa, senza obbligo di preavviso”. Per premiare i “meritevoli”, vengono stanziati 200 milioni: il primo scatto di “merito” si avrà solo nel 2018.  Il budget di scuola (in media 25-30 mila euro) sarà gestito direttamente dal Dirigente e non sarà più materia di contrattazione con le RSU.

Infine, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (ex segretario) sarà, per docenti e non docenti il “braccio esecutivo” e “sentinella” del Dirigente. Sulle assunzioni Renzi ha promesso 150.000 assunzioni solo perché obbligato dalla Corte di Giustizia Europea (pena far pagare all’Italia 4 miliardi di multa). Unici “beneficiari” dovevano essere i precari delle GAE (graduatorie ad esaurimento), ma non ne assumerà neppure la metà: escluse le insegnanti di scuola dell’Infanzia e “cernita” per gli altri a seconda delle classi di concorso. Per chi non è nelle GAE, e neppure fra i vincitori dell’ultimo concorso (ma magari ha più anni di servizio), una sola ipotesi: vincere un concorso o cambiare lavoro a giugno 2018, perché si fa divieto di stipulare contratti per più di tre anni. Anche i docenti hanno il loro Jobs Act, passato con il passivo consenso della categoria e della Flc-Cgil presa a “contare” quante RSU è riuscita ad eleggere nelle diverse scuole, una RSU che fino ad ora ha solo assecondato il volere del Dirigente, firmando contrattazioni d’ Istituto in deroga al contratto nazionale per entrare nell’ albo dei “preferiti e bravi docenti”, quindi  futuro”mentor”…!!!!!!

Marilena Pallareti

Associazione ATTAC – Forlì

23/3/2015

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