LA TORSIONE GUERRAFONDAIA IN ATTO ABBATTERA’ SOLO, E DEFINITIVAMENTE, LA SPESA SOCIALE
Sempre più ottusamente i capi di governo europei vanno avanti nell’idea demenziale che per l’’Europa occorra non un piano di pace ma un piano di guerra e di riarmo. Ancora ieri nel summit di Londra sono risuonate le parole di guerra di Ursula von der Leyen: “riarmiamo l’Europa”. E’ l’’Europa che si appresta nella prossima seduta plenaria del Parlamento europeo (10-13 marzo) a intensificare il sostegno in armi all’Ucraina perché possa combattere in una guerra già abbondantemente persa. Lo farà ancora una volta con i voti incrociati delle forze di centrosinistra e centrodestra.
Alcune di queste, senza ritegno, spingono per inviare truppe di terra. Una parte di queste forze belliciste, Pd in testa, si apprestano a scendere in piazza il 15 marzo sulla scorta dell’appello civetta di Michele Serra (che pena!) rivolto a “progressisti e conservatori” in nome della “difesa dell’unità e della libertà dell’Europa, dei valori occidentali, della resistenza alle pressioni delle autocrazie”.
Detto in altre parole, tolto il velo dell’ipocrisia e dell’inganno, una vera e propria chiamata alle armi nel pieno disprezzo della vita umana di centinaia di migliaia di persone e delle ricadute che si avranno in termini di taglio dello Stato sociale. Piccolo particolare: questi che cianciano di libertà, dignità, valori occidentali sono gli stessi che vergognosamente non hanno mosso un dito contro il genocidio in atto, sotto gli occhi di tutti, del popolo palestinese.
Bisogna andare al cessate il fuoco, alla riduzione delle spese militari, alla costruzione della pace non alla prosecuzione della guerra. Il problema non è di stare con l’Europa contro le giravolte di Trump o viceversa. Il problema è di essere contro la guerra e i guerrafondai di ogni risma, di essere dalla parte dei ceti popolari contro l’attacco allo Stato sociale.
No ai fascismi e ai guerrafondai vecchi e nuovi. No alla Nato. Si riducano le spese militari, si aumentino le spese sociali.
Ezio Locatelli
3/2/2025
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