Le cifre esistenziali

Come in un tempo sospeso, in questi ultimi quindici anni siamo passati da una crisi finanziaria a una crisi sociale, da una pandemia a una guerra, senza soluzione di continuità. Mentre ci troviamo immersi in una crisi eco-climatica che già travolge la nostra quotidianità e che rischia di pregiudicare nell’arco di un tempo sempre più prossimo le stesse condizioni della vita umana sulla Terra.

Ciascuna di queste crisi ci viene raccontata come priva di contesto, come episodio a sé stante, senza antecedenti né causalità, e ci sembra di vivere dentro una dimensione atemporale e astorica, un eterno presente fatto di emergenze cui bisogna rispondere, con l’angosciante sensazione che quella attuale non sarà l’ultima e che sembra essersi innescato un circolo vizioso, senza alcuna via d’uscita.

In questa dimensione di immediatezza, con un futuro sempre meno immaginabile e un passato altrettanto rimosso, “crisi” ed “emergenza”, le cifre esistenziali del nuovo secolo, sembrano aver sostituito il “conflitto”, cifra che ha scandito il ventesimo secolo, spesso con esiti tragici -basti pensare alle due guerre mondiali- ma accompagnati anche da grandi trasformazioni sociali.

Il fatto è che per praticare un conflitto occorre possedere una lettura degli accadimenti e trasformare in un film quelle che all’apparenza sembrano singole fotografie staccate l’una dall’altra; occorre leggere il presente come un transito fra un prima ed un poi.

Se al contrario il presente diviene un puro susseguirsi di crisi giustapposte l’una all’altra, senza alcuna consequenzialità, passato e futuro scompaiono e resta solo una rassegnata adesione all’esistente o la fuga dentro letture complottistiche -e consolatorie- della storia e dei diversi accadimenti.

C’è un’altra possibile strada: cercare di comprendere i profondi significati che ciascuna di queste “crisi” porta con sé e di leggere cosa comportano in termini di riflessione sulla società presente e sulle scelte da mettere in campo per invertire la rotta e ridare a tutte e tutti noi una possibilità di futuro.

Come Attac Italia siamo da sempre impegnati su questo terreno e abbiamo dedicato le precedenti sessioni della nostra annuale università estiva alla costruzione di una nuova visione del mondo che abbiamo denominato la società della cura, come alternativa radicale alla società del profitto.

Dopo decenni di ideologia del profitto che hanno costretto le persone a vivere nella solitudine competitiva, crediamo che il paradigma della cura -di sé, delle altre e degli altri, del vivente e del pianeta- possa diventare l’elemento di convergenza di tutte le culture ed esperienze altre: sia perché rappresenta ciò di cui c’è assoluto bisogno in un momento storico in cui è a rischio l’esistenza della vita umana sulla Terra, sia perché intorno a quel paradigma è possibile costruire una nuova società, che sia ecosocialista e femminista invece che capitalista e patriarcale; equa, inclusiva e solidale invece che predatoria, escludente e diseguale.

La riflessione prosegue quest’anno, e lo facciamo attraverso diversi seminari.

Il primo si intitola “Uscire dalla guerra, per un’economia di pace” e affronteremo, da un lato, il tema della guerra come elemento sistemico della governamentalità dell’attuale modello e dall’altro il tema di quali siano le coordinate per intraprendere un’economia di pace; non mancherà il confronto anche sull’attuale guerra in Ucraina e sul che fare per fermarla. Ne discuteremo con Piero Maestri (attivista e studioso), Carlo Tombola (Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei), Raffaella Nadalutti (NoBase Coltano) e Antonio De Lellis (Attac Italia).

Il secondo si intitola “Uscire dal capitalismo, fra decrescita ed ecosocialismo” e affronteremo il tema dell’alternativa di società a partire dalla crisi climatica e dal modello patriarcale per incrociare letture diverse ma convergenti sulla necessità di rovesciare la relazione fra economia, società, relazioni e natura. Ne discuteremo con Paolo Cacciari (giornalista e saggista), Federica Giardini (filosofa dell’Università di Roma Tre) e Bruno Mazzara (docente di psicologia dei consumi dell’Università La Sapienza).

Il terzo seminario si intitola “Uscire dalla globalizzazione liberista, per comunità territoriali di cura, lotta e trasformazione” e affronteremo il tema della costruzione di un altro modello ecologico, sociale, relazione a partire dalle comunità territoriali, affrontando concretamente il tema di come la costruzione di comunità non identitarie ma di cura e di lotta sia in grado di produrre trasformazione dal basso. Ne parleremo con Ezio Bertok (Movimento No Tav), Mario Agostinelli (la comunità di Civitavecchia), Dario Salvetti (Collettivo di Fabbrica Gkn) e Mellek Rhodi (rappresentante a Bruxelles del popolo curdo).

Dedicheremo inoltre uno spazio specifico alla discussione sulla campagna Riprendiamoci il Comune, che ci ha visto impegnati negli scorsi sei mesi in una raccolta di firme per due leggi d’iniziativa popolare per la riforma della finanza locale e per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti. La raccolta firme non è andata a buon fine, le centralità dei temi rimane, si tratta socializzare le riflessioni e avviare un confronto collettivo.

La sessione si chiuderà con una tavola rotonda che si intitola “Tutta la vita davanti?” ed è un appuntamento nel quale Attac Italia discuterà con attiviste e attivisti di nuova generazione, per
confrontarsi sul momento attuale, sulla visione strategica, sulle convergenze possibili, sulle mobilitazioni necessarie. Ne discuteremo con Giorgio De Girolamo (Fridays For Future), Carla
Macis (Non Una di Meno), Alessandra Quintigliano (Collettivi universitari La Sapienza)

Scrive Eduardo Galeano: “L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi e si allontana di due passi. Cammino dieci passi e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora a
cosa serve l’utopia? A questo serve: per continuare a camminare”.

Vi aspettiamo.

Tutte le informazioni sull’Università estiva 2023 di Attac Italia sono disponibili qui

Marco Bersani

Attac Italia

11/9/2023 https://comune-info.net/

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