Leggere i dati sui femminicidi oggi

Leggere i dati sui femminicidi in Italia significa avere a che fare con una scarsità di informazioni su un fenomeno ancora non totalmente compreso. E mentre i media parlano di “delitti passionali”, a restare uccise sono spesso, e forse per ragioni diverse, le donne anziane

119 donne sono state uccise nel 2021, ultimo anno per cui, stando ai rapporti del Ministero dell’Interno, si dispone di dati completi, quelli pubblicati dall’Istat a novembre 2022. Tra questi ce n’è uno più di altri che sorprende: 47 tra le donne uccise avevano un’età pari o superiore a 65 anni. Il 40%, percentuale che salirebbe al 46% se si escludessero dal conteggio le donne straniere.

In tutte le classi d’età – tranne quella delle anziane – le vittime maschili di omicidio superano quelle femminili, con un rapporto fra gli omicidi subiti da uomini e quelli subiti da donne che varia da un minimo di 1,3 fra i minorenni a un massimo di 2,8 fra i giovani tra i 18 e i 24 anni. Solo fra gli anziani, a 47 donne uccise corrisponde un numero molto minore di uomini uccisi, cioè 30.

Abbiamo cercato la stessa informazione nei comunicati degli anni precedenti, ma non è stato possibile trovarla. Non esiste alcuna regolarità nei dati contenuti nelle tavole pubblicate, fino al caso limite dell’anno 2020, per il quale le tavole mancano del tutto. Risulta reperibile solo un’informazione sull’età media delle vittime (56,8 anni senza distinzione fra uomini e donne) e degli autori (41,9 anni, di nuovo senza distinzione di sesso), e pubblicata solo per il periodo 2016-2018. Oltre a essere un affare di uomini che uccidono donne (e anche altri uomini), gli omicidi sembrerebbero una manifestazione estrema di conflitto generazionale, con persone giovani che uccidono persone anziane.

È chiaro che questa modalità di presentazione dei dati da parte dell’Istat ne rende molto difficile l’utilizzo, e, allo stesso tempo, non consente di valorizzarne minimamente il patrimonio informativo in essi contenuto.

Ma gli omicidi con vittima una donna aumentano o diminuiscono? Via via, negli anni è diminuita molto la frequenza degli omicidi degli uomini, ma contemporaneamente è diminuita molto meno quella delle donne, ed è aumentato di conseguenza il suo peso relativo. Nei primi anni Novanta c’erano circa cinque uomini uccisi per ogni vittima donna; nel 2021 il rapporto è sceso a 1,6.

Tavola1. Vittime e autori di omicidio volontario per alcune caratteristiche

Fonte: Ministero dell’interno. L’età media di vittime e autori è calcolata a partire da classi di età, pertanto i valori sono solo indicativi 

Dalle tavole allegate al comunicato dell’anno 2018-2019 abbiamo ricavato il grafico seguente, che copre quasi interamente i primi due decenni di questo secolo.

Tavola2. Vittime di omicidio volontario per sesso. Anni 2002-2019, valori per 100.000 abitanti

Fonte: Ministero dell’interno, 2019

Ma si possono definire “femminicidi” tutti i 119 omicidi dei quali è vittima una donna? Nell’opinione comune, il femminicidio tipico è quello operato da un uomo che vede minacciato il possesso sessuale della “sua” donna. Il termine “femminicidio” è stato inizialmente definito dalle Nazioni Unite come “l’assassinio di donne da parte di uomini motivato dall’odio, dal disprezzo, dal piacere o da un senso di proprietà delle donne”, e successivamente come “l’uccisione di donne da parte di uomini per il loro essere donne”. Secondo la definizione che ne offre l’Istituto Europeo per la gender equality (Eige), per femminicidio si intende l’uccisione di una donna da parte di un partner o di un ex partner, indipendentemente dal fatto che l’autore condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima, e la morte di una donna a causa di una pratica che si è rivelata dannosa per la sua stessa vita. Secondo Eige, il femminicidio comprende un’ampia gamma di atti violenti: l’omicidio domestico, l’omicidio sessuale, l’omicidio di prostitute, il delitto d’onore, l’infanticidio femminile e le morti legate alla dote, sebbene alcuni di questi potrebbero non essere applicabili direttamente al contesto europeo.

Quindi è da considerare femminicidio non solo il caso di Saman Abbas, uccisa dalla famiglia, ma anche il delitto d’onore, il gendercide che uccide le neonate, così come qualsiasi uccisione di una donna motivata da disprezzo e senso di proprietà.

Certamente molto intrinseca al concetto di femminicidio è la categoria degli intimate partner homicide, ossia degli omicidi commessi dal partner o dall’ex partner. Delle 119 donne uccise in Italia nel 2021, sono 70 quelle uccise nell’ambito della coppia, dal partner o ex partner, 30 quelle uccise da un altro parente; sono invece 4 quelle uccise da conoscenti in ambito affettivo o relazionale. In totale, le donne uccise in famiglia sono 100 su 119.

Ma quelli delle anziane sarebbero omicidi “passionali”? Difficile crederlo: molto più probabili i casi di madri uccise da figli per appropriarsi anzitempo di un’eredità, oppure di donne uccise dal coniuge per cosiddetta “pietà”, in quanto malate o affette da demenza. In ogni caso, dietro c’è il senso di proprietà da parte di un uomo su un altro essere umano, in quanto donna.

Comunque, e a prescindere, il femminicidio è la manifestazione estrema di un fenomeno di violenza molto più ampio. Basterebbe considerare gli accessi al pronto soccorso da parte delle donne, dei quali si conosce la diversa composizione per causale e classe d’età, studio recentissimo dell’Istat.

Ebbene, solo per le donne con più di 65 anni ricorrono casi di tentato strangolamento (8 casi). In generale, considerando il quinquennio 2017-2021 sono state 6.211 le donne con almeno un ricovero con indicazione di violenza, per un totale di 8.645 ricoveri complessivi. Nei cinque anni 2017-2021, sia per gli accessi in Pronto Soccorso sia per i ricoveri ospedalieri, le diagnosi più frequentemente associate alla violenza sono quelle relative a traumatismi (fratture, ferite, contusioni, ustioni) e avvelenamenti. Se non si è arrivati a uccidere una donna, ci si è andati vicino.

Maria Gasbarrone

28/6/2023 https://www.ingenere.it/

Per approfondire

Alessandra Minello, Gianpiero Dalla Zuanna: “Morire in Italia. Omicidi di donne, omicidi in famiglia”, in Popolazione e storia, 2/2019 (una versione ridotta dello stesso articolo è stata pubblicata sul Foglio)

EIGE, Glossary of definitions of rape, femicide and intimate partner violence

Accessi al pronto soccorso delle donne in Italia, Istat, 5 maggio 2023

Sito web della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere

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