Lsu,Lpu e Asu: a Roma manifestazione e presidio contro la precarietà.
La recente sentenza della Corte Europea condanna l’Italia per infrazione alla Direttiva europea sul contratto a tempo determinato, ma nel nostro Paese migliaia di lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, prorogati dal Ministero del Lavoro e dalle Regioni per assicurare il funzionamento dei servizi e degli uffici, sono utilizzati senza alcun contratto di lavoro, né prospettive di regolarizzazione del rapporto e della futura previdenza.
Si tratta di circa 20 mila lavoratori, precari storici, senza contratto dalla metà degli anni ’90, sempre più indispensabili agli Enti locali, che perdono dipendenti di ruolo e assicurano servizi essenziali.
L’irregolarità di questo precariato non è un tema che riguarda solo i lavoratori coinvolti, ma l’intero corpo istituzionale e politico, chiamato ad interventi di natura legislativa straordinaria, a sanatoria, finanziata con le attuali risorse poste in bilancio e con risorse aggiuntive dei Fondi Comunitari: soldi della collettività, destinati ad abbattere la disoccupazione e migliorare le condizioni sociali di chi è più svantaggiato, che sistematicamente non vengono utilizzati per le assunzioni dei precari/disoccupati od addirittura restituiti al mittente.
L’USB chiede interventi legislativi e finanziari, con la regolarizzazione della posizione lavorativa in termini contrattuali e previdenziali per i 20 mila LSU, LPU e ASU del bacino nazionale, anche tramite l’utilizzo dei Fondi Europei per l’assunzione di questo precariato storico di prima generazione, cristallizzato da anni nelle pubbliche amministrazioni.
15/12/2014 www.controlacrisi.org
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