Migranti, trenta morti nel canale di Sicilia stipati nella pancia del barcone. Paolo Ferrero, segretario del Prc: “La responsabilità dei 30 morti nel canale di Sicilia, che si aggiungono alle decine di migliaia morti in questi anni, è dell’ignavia dell’UE e del governo italiano.”

Ancora una tragedia nel Canale di Sicilia: una trentina di migranti sono morti, forse per asfissia, in un barcone che e’ stato soccorso in nottata da una nave della Marina militare.
L’imbarcazione, con oltre 600 migranti,dovrebbe arrivare a Pozzallo, in provincia di Ragusa, nel pomeriggio. I migranti deceduti sono stati trovati ammassati nel sottocoperta. Proprio la posizione in cui si trovano i corpi ha impedito il loro immediato recupero. Soccorse con urgenza invece due donne incinte.
“E’ l’ennesima tragedia dell’immigrazione. Non sappiamo neppure dove mettere i 30 cadaveri. Abbiamo solo due celle frigo, occupate, e dovro’ adoperarmi con i colleghi dei Comuni limitrofi. Faremo il possibile come abbiamo sempre fatto da quando c’è questa emergenza ma auspico con forza che a tutti i livelli sia lo stesso”, afferma il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, che conferma come nel centro di prima accoglienza si “stia provvedendo allo ‘svuotamento’ dei circa 150 immigrati presenti ancor stamane, per consentire l’arrivo di questi 590”. Quella che si e’ conclusa in nottata tragicamente e’ stata un’altra giornata di soccorsi per gli uomini e le unita’ del dispositivo Mare Nostrum. Da venerdi’ – a parte l’intervento della scorsa notte – le navi della Marina militare e della Guardia costiera hanno soccorso sette barconi e hanno salvato complessivamente 1.654 persone partite dalle coste africane.

Su questa tragedia c’è una dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario del Prc: “La responsabilità dei 30 morti nel canale di Sicilia, che si aggiungono alle decine di migliaia morti in questi anni, è dell’ignavia dell’UE e del governo italiano. Infatti l’accordo Ue sull’immigrazione ha scelto unicamente di rafforzare il dispositivo Frontex, che altro non è che la prosecuzione di una strada fallimentare e dispendiosa. A fronte di un fenomeno epocale, come quello delle migrazioni dovute oggi in larga parte alle guerre che hanno visto coinvolte alcune nazioni europee, l’Europa non sa dire altro che occorre rafforzare le proprie frontiere contro l’immigrazione irregolare e che non ci sono soldi per salvare vite umane nel Mediterraneo. Parliamo della stessa Europa che negli scorsi anni ha trovato migliaia di miliardi per salvare le banche private”. “In questo quadro appare ancora più grave che il «mutuo riconoscimento» delle decisioni sull’asilo sia scomparso nel testo concordato dal vertice Ue – continua Ferrero -. Un segnale, questo, che rende evidente il fatto che la grande coalizione tra socialisti e popolari – al di là delle chiacchiere di Renzi – lascia Lampedusa, l’Italia, i popoli del Sud Europa soli nel gravoso compito dei soccorsi in mare. La zona euromediterranea deve diventare uno spazio di cooperazione e solidarietà tra i popoli, non una frontiera invalicabile per chi fugge da guerra e miseria, non è questa L’Europa che vogliamo. Oggi serve un corridoio umanitario che permetta di accogliere i richiedenti asilo evitando di condannarli a morte nella traversata del canale di Sicilia”.
30/6/2014

Redazione www.controlacrisi.org

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